Una svolta meridionalista per i sindacati renziata, negli obiettivi e nei metodi, dalla lotta condotta dai lavoratori del Nord. Sotto l'apparente unità della lotta sindacale, restava quindi latente una divergenza di finalità; da un lato l'aspirazione a salari sempre più elevati per i lavoratori del Nord, dall'altro l'obiettivo di veder crescere il flusso di investi1nenti produttivi e il tasso di accun1ulazjone, per i lavoratori del Sud. Si può dire che, in misura più o meno evidente, questo conflitto abbia permeato l'azione sindacale fino a tempi recentissimi, sia nei periodi di situazione sindacale debole che in quelli di politica più . vigorosa. Nel corso del secondo dopoguerra 1 la vita sindacale italiana ha avuto due periodi caratterizzati da un'azione rivendicativa particolarmente energica, quello del 1959-61, e, dieci anni più tardi, quello dell'autunno 1969. Prima del 19591 l'azione sindaoale nel mondo dell'industria appare piuttosto debole 1 e l'attività del sindacato si svolge più sul terreno politico -che sul piano strettamente economico. Col 1959, .per la prima volta, raggiunta nelle regioni del Nord una situazione di piena occupazione delle forze di lavo-ro, il sindacato acquista una forza nuova ed è in grado di organizzare con successo i primi scioperi di portata nazionale aventi contenuto esclusivamente rivendicatjvo. In quest'epoca, queHo che dà forza al sindacato è proprio la raggiunta piena occupazione, anzi la scarsità di manodopera, che si n1anifesta in taluni settori sotto forma di slittamenti salariali e di salari di fatto che tendono a supeTare i salari contrattuali. A questo punto, la divergenza di interes,si che divide lavoratori del .Nord e lavoratori del Mezzogiorno tocca probabilmente il suo cuhnine. I lavopatori del Nord si pongono ormai su di un pialilo rivendicativo sim,ile a quello dei lavoratori di altri paesi europei, e concentrano l'attenzione sui miglioramenti salariali accoppiati a riduzioni di orari di lavoro; per i lavoratori del Mezzogiorno, il problema della piena occupazione è ancora ben lonta:no dall'essere soddisfatto. Se la prima ondata di azioni sindacali è stata sostenuta dalla piena occupazione, la seconda, quella emersa dopo un decennio, nell'autunno del 1969, è stata alimentata da fattori totalmente diversi. Nel corso del decennio 60-70, il processo di congestione nelle grandi città industriali del Nord è andato progressivamente aggravandosi. La carenza di abitazioni, accoppiata alla necessità di vivere nei centri urbani causata dall'inadeguatezza dei trasporti pubblici, l'insufficiente ,dis,poni'bilità di servizi scolastici e sanitari, hanno finito con lo svalutare i salari reali in una 1nisura che nessun 1neic9 · BibliotecaGino Bianco
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