.. La tecnostruttura calvinista ·che parte si sostiene, sarebbe da individuare nella burocrazia stata]e, e nei corpi separati, l'origine di qL1esta reviviscenza at1toritaria e borbonica che ha direttamente influito st1l comportamento della stampa, specialmente romana. Ciò dovrebbe portarci ad una prima constatazione: il Nord, cioè il mondo della produzione, ha cercato di influenzare la pubblica opinione i11modo del t11tto opposto a qt1ello adottato nel 1962-63. Non ha voluto lo scontro frontale, ma ha adottato una duttile ed elastica linea di condo,tta nei confronti sia del mondo p·olitico, sia di quello sindacale. Ha tratto, cioè, una salutare lezione dal fallimento della gran·de offensiva co,ntro il centro-sinistra, che sanzionò l'impotenza della destra economica a sovvertire le direttrici di marcia della politica italiana. D'altra parte, bisogna pur dire che i cinque anni del governo Moro non hanno certo contribuito a giustificare l'allarmismo seminato dalla destra economica, con ogni mezzo, nella pubblica opinione. Per curiosa ironia, anche il fallimento della politica riformatrice ha contribuito a svuotare di credibilità le posizioni oltranziste della vecchia classe ,dirigente eoonomica. Questo ridimensionamento dell'onnipotenza dei vecchi Tycoons, scivolati su una buccia di banana che si erano messa sotto i piedi, ha dissolto il mito dell'infallibilità su cui poggiava il loro prestigio presso la classe dirigente economica, intesa nel senso pit1 lato del termine; ed ha aperto progressivamente lo spazio per la penetrazione di una dialettica meno rigidamente vincolata ai vecchi schemi ]iberistico-ottocenteschi, in economia, ed al tradizionale moderatismo, in politica. Questo dal punto di vista politico; ma, se esaminiamo la struttura della società i11dustriale dopo il 1963-64, crediamo di rilevare delle trasformazioni ancora più sorprendenti. L'industria italiana è stata dt1ramente toccata dalla recessione de1 gli anni '64-'65 e dalla stagnazione del mercato interno che ne è seguita. Inutile, ·credo, descriverla nei mo1di e nelle forme con cui si è manifestata; esiste ormai, a questo proposito, una documentazione discretamente esauriente. Quello che si intende qui rilevare è il processo reattivo che la recessione ha messo in moto ed i cui effetti non si sono ancora esaùriti o addirittura, forse, non hanno ancora dispiegato t11tta la loro positiva efficacia. Il sistema industriale italiano, prima del periodo che prendiamo in considerazione, aveva compiuto un gigantesco sforzo di ammodernamento per quanto riguarda gli i1npianti e l'uso delle tecnolo_gie produttive; ma era_ rimasto sostanzialmente statico nelle 23 Bibliotecaginobianco
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