Editoriale crisi di frazio·nis1-no che paralizza il PSI. Fissiamole, ditnque, le responsabilità della sinistra democristiana e in particolare di Donat Cattin (senza peraltro di111enticare la « Civiltà cattolica »), prima di rovesciare tutte le responsabilità sul PSI! L'esperienza inseg·na che, quando un partito socialista - che deve pure fare i co,nti con una base operaia e comunqite con la concorrenza dei comunisti sul piano elettorale - si i1npegna responsabilmente sulla via delle riforme, non pitò procedere agevolmente su questa via se viene scavalcato a si11istra da altri che - si tratti di ambienti radicali, come ieri in Francia, o di an1bienti cattolici, come oggi in Italia - ne denunciano presunti cedimenti alle p·retese dei « moderati » ed in pari tempo strizzano l'occhio ai comunisti: quando tutto questo si verifica, 110n c'è poi da stupirsi se ne risulta itna esasperazione del frazionis1no socialista ed in definitiva un irz.debolimento di tutto lo schieramento di sinistra democratica nei confronti di alternative moderate, nella nzigliore delle ipotesi, o add.irittura di trame autoritarie, nella ipotesi peggiore. Si dirà che, negli attuali casi del nostro p1 aese, a coloro i quali fanno il gioco d'interdizione, per evitare che si ricomponga una maggioranza di centro-sinistra capace di esprinzere un governo stabile di coalizione, si deve riconoscere la lodevole intenzio11e di prendere atto di tutte quelle considerazioni che, per esempio, inducono « Le Monde » a scrivere che « la nozione di centro-sinistra ha perditto da sei ann.i il suo valore », riducendosi, attraverso it11-aprogressiva « spoliticizzazione », ad una « soluzione empirica », non confortata da una « visione d'insie1ne » e magari realizzabile soltanto in funzione di 111ediocri disegni di « spartizione del potere ». Ora, a parte le riserve c.½esi possono formulare su questo drastico giudizio; a p.arte il fatto che lo stesso quptidiano francese rileva che nella « strategia a lungo termine » e nell'« ideale dinamico » che la sinistra demo-cristiana e la sinistra socialista vorrebbero sostituire a ciò cl1e rimane delle illusioni del centro-sinistra, i propositi dell'una e dell'altra rimangono confusi, assai confusi; a parte il fatto che non si tratta di « rifare » il centro-sinistra, ma di recuperare, come si diceva, lo spirito originario del centro-sinistra, a noi sembra che la sinistra italiana, nel suo co-mplesso ed in tutte le site componenti, non abbia un vero e proprio programma da proporre, una seria proposta politica da far valere, una sua co·ncezione dei problemi che si pongono in una società industriale relativamen.te avanzata come la nostra. Né si può dire che dalla irrequieta sinistra democristiana siano venuti suggerimenti illuminanti per quanto riguarda la crisi di orientamento della sinistra democratica 2 la necessità di far valere criteri di razionalità in un sistema politico che come il nostro dev'essere adegi,tato alle esigenze che derivano da quelle 6 Bibiiotecaginobianco
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