Nord e Sud - anno XVII - n. 122 - febbraio 1970

/ " • , Rivista mensile diretta da Francesco Compagna Vittorio Olcese, La tecnostruttura calvinista · Orazio M. Petracca, Il «segreto» di Forlani - Francesco Compagna, Le élites del Mezzogior1zo Sandro Petriccione e Arturo Polese, La metropolitana della metropoli e scritti di Vittorio Barbati, Sara Esposito, Angelo R. Humouda, Ugo Leone, Maurizio Mistri, Lanfranco Orsini, Antonio Palermo, Rocco Palestra, Alfonso Scirocco, Alfredo Testi, Maria Venturini, Enzo Vizzari. ANNO XVII - NUOVA SERIE -. FEBBRAIO 1970 - N. 122 (183) EDIZIONI SCIENTIFICHE ITALIANE - NAPOLI . Bibiiotecagi'nobianco

LIBRERIE PRESSO LE QUALI È IN VENDITA LA RIVISTA TORINO Libreria PARAVIA Via Garibaldi, 23 ~IILANO Libreria FEL TRINELLI Via Manzoni, 12 Libreria FIORATI Francesco Piazzale Baracca, 10 Libreria S. BABILA Corso 1v1onforte, 2 VENEZIA Libreria CLUVA S. Croce 197 VERONA Libreria SCIPIONE MAFFEI Galleria Pellicciai, 12 TRIESTE Libreria PAROVEL EUGENIO Piazza Borsa, 15 BOLOGNA Libreria FELTRINELLI Piazza Ravegnana, 1 Libreria NOVISSIMA Via Castiglione, 1 Libreria PAROLINI Via Ugo Bassi, 14 FERRARA Libreria TADDEI Corso Giovecca, 1 MODENA Libreria RINASCITA Piazza Matteotti 20/ 1 FIRENZE Libreria degli ALFANI Via degli Alfani, 84/86 r Libreria DEL PORCELLINO Piazza Mercato Nuovo, 6/7 r Libreria FELTRINELLLI Via Cavour, 12 Libreria MARZClCCO Via Martelli, 22/R Bibiiotecag inobianco PISA 1 Libreria VALLERINI Silvano ' Lungarno Pacinolli, JO SIENA Libreria BASSI Via di Città, 6/8 1 VIAREGGIO j Libreria 1 GALLERIA DEL LIBRO Viale Margherita, 33 PERUGIA Libreria LE MUSE Corso Vannucci, 51 I ,ROMA Libreria ADRIANI Via del Tritone, 194 Libreria AI DIOSCURI Via del Corso, 293 Libreria CONDOTTI Via Condotti Libreria CUCINELLA Viale Europa, 270 Libreria ERCOLI Piazza del Popolo, 11/E Libreria EURO LIBRO Viale Europa, 122 Libreria FELTRINELLI Via del Babuino, 39/40 Libreria GREMESE Via Cola di Rienzo, 136 Libreria KAPP A Viale Ippocrate, 113 Libreria MODERNISSIMA Via Mercede, 43 Libreria PAESI NUOVI Via Aurora, 85 Libreria RINASCITA Via Botteghe Oscure, 1 Ljbreria RIZZOLI Largo Chigi, 15 Libreria RIZZOLI Via Veneto Librerja SFORZINI Via della Vite, 43 Libreria TOMBOLINI Via IV Novembre, 146 Libreria TREVI Pizizza Poli, 46 LATINA Libreria RAIMONDI Via Eug. di Savoia 6/ 10 NAPOLI Libreria Fausto FIORENTINO Calata Trinità Maggiore Libreria LEONARDO Via Giovanni fv1erliani, 118 Libreria DEPERRO Via dei Mi:Ie, 17/19 Libreria A. GUIDA & FIGLIO Via Port' Alba, 20/21 Libreria FIORILLO Via Costantino poli, 76 Libreria TREVES Via Roma, 249 Libreria GUIDA MAR.IO Piazza Martiri, 70 Libreria MACCI-IIAROLI Via Carducci 57/59 Libreria 1\1INERVA Via Ponte di Tappia, 5 PALERMO Libreria DOMINO Via Ron1a, 226 Libreria S. F. FLACCOVIO Via R. Settimo, 37 CATANIA Libreria CASTORINA Via Etnea, 67 Libreria LA CULTURA Piazza Vitt. Emanuele, 9 CORIGLIANO CALABRO Edjcola FRANCESCO COSENTINO CAGLIARI Libreria FRATELLI DESSI' Corso Vitt. Emanuele, 30

/ . INDICE DELL'ANNATA 1969 Bibiiotecaginobianco

Bibiiotecag inobianco

/ INDICE DELL'ArJNATA 1969 SOMMARIO DEL N. 109 (170) Editoriale . . . . . . . . pag. 3 Rosellina Balbi - Essere socialisti è difficile . . . . . . » 7 Felice Ippolito - La crisi dell'Euratom . . . . . . . » 25 G. Coda Nunziante - Consorzi e Federconsorzi . . . . . » 36 NOTE DELLA REDAZIONE Taviani aHa prova - Le ProAntonio Pellicani - Leopoldo granduca e imperatore . . pag. 103 REGIONI Francesca Borin - I pescatori del Delta padano . . . . » 109 SOMMARIO DEL N. 110 (171) Editoriale . . • . . . . . pag. 3 Antonio Rao - Il Dipartimento vince - Le «gabbie salariali» » 49 degli Affari Urbani . . . . » 7 GIORNALE A PIÙ VOCI Girolamo Cotroneo - La democrazia senza parti ti . . » S. Di Giacomo - Una bottiglia piena d'acqua . . . . . . » Ugo Leone - Il calcolatore e il Mezzogiorno . . . . . » Antonio Jannazzo - La sociologia alla scoperta del Mez- . zogiorno . . . . . . . . ARGOMENTI G. G. dell'Angelo - Enti di sviluppo, anno zero . . . Adriana Bich - Il rilancio della « scuola dei padroni » . . . FRONTIERE Massimo Galluppi - La sinistra non comunista in Fran- )) » )) Giovanni Ferrara - Una riforma « politica» per l'Università . . . . . . . . . . » 28 Rosellina Balbi - Davide nel 56 reame di Marx . . . . . » 41 60 LETTERE AL DIRETTORE 62 Luigi Preti - Il Mezzogiorno e l'impegno del Governo . . » 58 64 67 75 GIORNALEA PIÙ VOCI Girolamo Cotroneo - Il terrorismo ideologico . . . . Ugo Leone - L'industria cli qualità . . . . . . Ermanno Corsi - Napoli: aumenta il ritardo . . . . . DOCUMENTI Relazioni al III Convegno sulla situazione degli ebrei » » » 62 65 68 . eia . . . . . . . . ., . » 86 nell'URSS: RECENSIONI Marisa Càssola - La morte dell'airone . . . . . . . Francesco Farina - Industriali stranieri a Napoli . . . . Alvar Alsterdal - Antisionismo o antisemitismo? . . . . Pietro Battara - La « legalità socialista » . . . • • • » 96 A. C. ]emolo - Lealtà alla patria e libertà d'emigrare . » 100 Michele Cifarelli - Che cosa è III » » » 74 8~ 91 Bibiiotecag inobianco

il « Joint »? . . . . . . . pag. 94 Luciano Tas - L'antisemitismo in Polonia . . . . . » 106 Giuliana Limiti - L'antisemiAldo Garosci - Il diritto al . . 119 siornsmo . . . . . . . . » SOMMARIO DEL N. 111 (172) Editoriale . . . . . . . . pag. 3 Augusto Graziani - Gli inves timenti pubblici: logica o intuizione? . . . . . . . » 5 Antonio Ghirelli - Che cosa offre Berlinguer . . . . . . » 29 Enzo Vellecco - Una politica per l'occupazione . . . . » 48 NOTE DELLA REDAZIONE Lo squilibrio universitario - L '« area della ricerca » nel cassetto - La riserva del 30% . . . . . . . . . . » 63 GIORNALE A PIÙ VOCI Girolamo Cotroneo - La controcultura . . . . . . . » 68 S. Di Giacomo - Il dirigente nuovo . . . . . . . . . » 73 Vittorio Frosini L'epopea provinciale de « I Viceré » » 79 ARGOMENTI G. G. dell'Angelo piani zonali . . CRONACHE E MEMORIE Per Pannunzio Perché i . . . . Marìo Pannunzio - Senza illu- . . s~on1, ma senza rassegna- )) 82 zione . . . . . . . . . » 96 Franco Libonati - Borse di studio « Mario Pann:unzio » » 103 FRONTIERE Rocco Palestra - Limposta sul reddito negli Stati Uniti . . RECENSIONI Antonio Palermo - Un Alvaro Bibliotecaginobianco » 105 IV « aperto » • . . . . . . . Pier A.ldo Rovatti - La lezione della corsa atomica . . • Antonio Pellicani - Autorità e . libertà nel pensiero di Gramsci . . . . • . SOMMARIO DEL N. 112 (173) Editoriale . . . . . . . . Lanfranco Orsini - l.10 scrittore, oggi . . . . . . . . Girolamo Cotroneo - Il novis- . . simo impegno . . . . . . NOTE DELLA REDAZIONE « Chiacchierocrazia » e ricerca scientifica - Leggiadrie sociologiche - Natura, speculazione, cultura . . . . . ARGOMENTI U1nberto Esposito e Alfredo Testi - Un piano uguale per tutti . . . . . . . . . . Antonio Nitto - I residui dello Stato . . . . . . . . . FRONTIERE Francesco Caruso - La pianificazione in Africa . . . . . DOCUMENTI Giuseppe Di Vagno - Il « punto » sul Mezzogiorno . . . Manlio Rossi Doria - Per l'Irpinia: che fare . . . . . LETTERATURA Gabriele Catalano - La Scapipag . 118 )) 121 )) 123 pag. 3 )) 9 » 29 » 35 » 42 » 55 » 70 » » 82 96 gliatura, veicolo di protesta » 113 SOMMARIO DEL N. 113 (174) Editoriale . . . . . . . . pag. Antonio Rao - L'area attrez3 7 24 31 zata . . . . . . . . . . » Mario Pendinelli - I nemici di Mansholt . . . . . . . . Ugo Leone - La battaglia del1 'acqua . . . . . . . . » »

.. NOTE DELLA REDAZIONE Ora o mai più - Dopo Battipaglia - Sviluppo, non assistenza . . . . . . . . . pag. 43 GIORNALE A PIÙ VOCI Girolamo Cotroneo - La sovrastruttura contestata . . . » Pietro Trupia - La ricerca scientifica e H Mezzogiorno » Antonio Jannazzo - Politica o filosofia della storia? . . . » Antonio Nitto - La CEE e le colpe della lentocrazia . . » INCHI~STE Antonio Duva - Sullo, Avellino e la DC . . . . . . . . ARGOMENTI Carlo Perone Pacifico - Piani zonaili: come . . . . . . FRONTIERE Massi,no Galluppi - Gli anni di Nixon . . . . . . . . DOCUMENTI Giuseppe Di Vagno - L'espe- » » » 51 55 61 63 77 87 rienza sicHiana . . . . . » 97 Nino Novacco - La localizzazione deglli investimenti . . » 107 LETTERE AL DIRETTORE Aldo Garosci - La riforma unitata - Antimeridionalismo di sinistra . . . . . . . . . pag. 40 GIORNALEA PIÙ VOCI Ermanno Corsi - Mansholt a Bari . . . . . . . . . )) Vincenzo Baldoni - Il p,roblema dei « Sassi » • . . . • » Francesco Farina - L'elettronica trainante . . . . . . » Ugo Leone - Incentivi e disincentivi . . . . . . . . » ARGOMENTI Antonino Di Giorgio - Giustizia sotto inchiesta . . . . » Lanfranco Senn - Gli « esperti » e la programmazione . » Emilio Nazzaro - La fiscalizzazione degli oneri sociali . . » INCHIESTE Antonio Duva - I parti ti a Battipaglia . . . . . . . OPINIONI E DISSENSI G. Greco-Naccarato - Dopo Si- )) 47 52 56 63 68 75 83 96 bari . . . . . . . . . . » 105 RECENSIONI Antonio Pellicani - Il sistema prefettizio . . . . . . . » 109 Carmela Lauretano - Le pene del crescere . . . . . . . » 112 Sara Esposito - Una regione condannata . . . . . . . » 115 versi tari a . . . . . . . . » 122 DOCUMENTI SOMMARIO DEL N. 114 (175) . Editoriale . . . . . . Ernesto Mazzetti - Univers,ita, regioni, città . . . . . Luigi Mendia - L'industria e l'ambiente . . . . . . . NOTE DELLA REDAZIONE Sindstra calante, destra crescente - La riforma rallenBibliotec · inobianco pag. » )) • 3 7 32 V Francesco Compagna - Una strategia per Napoli . . . SOMMARIO DEL N. 115 (176) Editoriale . . . . . . . . Giorgio La Malfa - La politica di piano in democrazia . . Giulio Picciotti - Le ACLI contro la DC . . . . . . . Mario Pendinelli - Il sindacato nuovo . . . . . . . . . » 119 pag. )) » )) 3 6 24 35

NOTE DELLA REDAZIONE Il contrattacco - La paura della contestazione - Professori e giornalisti .. . . . . pag. 44 GIORNALEA PIÙ VOCI Dino Cofrancesco - Frammenti per una teoria federalista . Antonio Duva - Le ACLI e il lvlezzogiorno . . . . . V go Leone - La marcia dei trentamila . . . . . CITTÀ E TERRITORIO Sara Esposito - L'esperimento di Monaco . . . . . . . ARGOMENTI Guido Fabiani - Un contenuto )) )) » » 50 54 59 62 per i piani zonali . . . . » 66 Angerio Filangieri - Il futuro delle colline . . . . . » 75 RECENSIONI Antonio Pellicani - La parabola di Albertini . . . . . » 100 Aldo Canonici - Una scienza nuova . . . . . . . . . » 103 Aldo Schiavone - La riflessione sulla città . . . . . . . » 107 CRONACHE E MEMORIE Alfonso lvlarrese - I meridionalisti pugliesi . . . . . » 111 LETTERE AL DIRETTORE NOTE DELLAREDAZIONE Una lettera di Malagodi - L' « interlocutore valido» - Un documento da diffondere pag. 55 GIORNALE A PIÙ VOCI Lanfranco Orsini - Narciso tra il gioco e l'impegno . . . Mario Pendinelli - I sindacati e le scadenze di ottobre . Mario Dilio - Ricerca scientifica e Mezzogiorno . . . . Antonio J annazzo - Il revisionismo liberale . . . . . . Ermanno Corsi - Napoli e il Piano Regolatore . . . . . Antonio Nitto - Danaro che viene, danaro che va . . . ARGOMENTI Girolamo Cotroneo - I nuovi esami: una testimonianza perplessa . . . . . . . . Salvo Ponz de Leon - La stampa e « il caso Lavorini » A. de Arcangelis - Il teorema assistenziale . . . . . . . Roberto Sciacchitano - La funzionalità dello Stato . . Filippo Scalese - Una pro- . grammaz1one eurQpea . . . Rocco Palestra - Le ispide pro- . vince . . . . . . . . . Sergio Gagliardo - Il quinto centro siderurgico . . . . FRONTIERE Enrico Vitiello - Ceausescu e l'ombrello di Nixon . . . . » » » » » » 63 66 72 76 80 83 » 88 » 100 » 113 » 120 » 137 » 146 » 160 » 171 Gino Bonito - Lo scrigno chiuso di Foggia . . . . . . » 126 CITTÀ E TERRITORIO SOMMARIO DEI NN. 116-117 (177-178) Editoriale . . . . . . . . Augusto Graziani - Revisionismo per l'economia . . . Giovanni Ferrara - Su certe critiche ai partiti . . . . pag. » » Felice Ippolito - Dopo il fallimento dell'Euratom . . . » Calogero Muscarà - Il problema di Venezia . . . . » Bibiiotecag inobianco 3 7 24 32 39 VI Francesco Compagna - Un'urbanistica per la Regione . M. Balestrieri Terrasi - Strutture territoriali e program- . ma21one . . . . . . . . Ugo Leone - La funzione dei . com,prensor1 . . . . . . INCHIESTE Antonio Duva - Il « maggio » di Caserta . . . . . . . » 181 » 190 » 200 » 212

' / Vincenzo Litta - Il telefono in CRCNACHE MEMORIE Italia . . . . . . . . . . pag. 226 Adriana Bich - La Costituente PROFILI e la scuola . . . . . . . pag. 92 Luigi Compagna - Bordiga RECENSIONI puro e duro . . . . . . . » 240 LETTEREALDIRETTORE Baldo de' Rossi - L'Università e l'IRI . . . . . . . . . » 252 Antonio Guariglia - Il dibattito sui Piani Zonali . . . » 256 SOMMARIO DEL N. 118 (179) Editoriale . . . . . . . . pag. 3 Francesco Compagna - La concezione meridionalista dello sviluppo italiano . . . . . » 7 Lucio Rosaia - La sooietà scientifica . . . . . . . » 26 Giulio Picciotti - I cattolici e lo Stato . . . . . . . . » 34 NOTEDELLAREDAZIONE « Il Mondo » di Arrigo Benedetti - Chi costruirà le case? - Napoli: « misteri » del sottosuolo e altri « misteri » » 47 GIORNALAE PIÙ VOCI Rosellina Balbi - Ancora sui comunisti e gli eb,rei . . . » 53 Ugo Leone - Di automobile si muore . . . . . . . . . » 57 Girolamo Cotroneo - L'informazione negata . . . . . )) 60 CITTÀ E TERRITORIO Felice Ippolito - L'insegnamento di Silvio S·paventa . » 102 Marisa Càssola - Una lezione di coraggio . . . . . . . » 103 Nicola Toraldo Serra - La Calabria dall'Unità al fascismo » 106 Alfonso Sterpellone - Il capitolo della distensione . . . » 108 Antonio Pellicani - Totalitarismo all'italiana . . . . . » 109 LETTERE AL DIRETTORE Antonio Ghirelli - L'equidistanza . . . . . . . . . » 112 Nino Traficante - La superstrada Potenza-Candela . . » 117 FILOSOFIA Dino Cofrancesco - Il nuovo illuminismo di Adorno . . » 119 SOMMARIO DEL N. 119 (180) Editoriale . . . . . . . . pag. 3 Girolamo Cotroneo - L'uomo senza dimensioni . . » 7 Alfredo Testi - II Piano abbandonato . . . . . . . » 18 Giulio Picciotti - I cattolici fra loro . . . . . . . . » 31 NOTEDELLAREDAZIONE Mezzogiorno e scadenze della programmazione - Porti sen- Sara Esposito - Le piccole città . . . . . . . . . . » 67 za piani - Sal vernini e la contrattazione aziendale . . » 43 INCHIESTE GIORNALEA PIÙ VOCI Mario Pendinelli - La questione ortofrutticola . . . . . » 71 Ugo Leone - L'aeroporto in . pensione . . . . . . . . » 48 FRONTIERE Luigi Compagna - Il PCI nello stallo della « doppiezza » • » 50 Enrico Vitiello - La lunga pau- Rosellina Balbi - I violenti del ra di Bucarest . . . . . » 85 calcio . . . . . . . . . » 53 VII . Bibliotecaginobianco

INCHIESTE Antonio Duva - Dove va la « G.I. »? . . . . . . CITTÀ E TERRITORIO Sara Esposito - Il ruolo della geografia urbana . . . . . ARGOMENTI Gaetano Troisi - Le banche « irizza te » . . . . . . . PROFILI Marcello Sajeva - Togliatti tra ideologia e politica . . . CRONACHE E MEMORIE Antonino Répaci - La « vittoria mutilata » • • • . • • DOCUMENTI Francesco Compagna - Napoli: imprevidenze e reticenze Calogero Muscarà - Sul canale di Suez . . . . . . SOMMARIO DEL N. 120 (181) pag. 58 » 67 » 70 » 77 » 88 » 106 » 119 Editoriale . . . . . . . . pag. 3 Antonio Duva - Dopo i dorotei » 7 Oddo Biasini - Concretezza per la scuola . . . . . . » 19 Giulio Picciotti - I vescovi italiani . . . . . . . . . . » 25 NOTE DELLA REDAZIONE Qualunquismo e programmazione - Il canale Milano-Cremona-Po - Lo scempio di Potenza . . . . . . . . . pag. 41 GIORNALEA PIÙ VOCI Luigi Compagna - Leninismo senza rivoluZiione . . . . . Adriana Bich - La serrata dei geometri . . . . . . . . Girolamo Cotroneo - Croce e il liberalsociaìismo . . . . INCHIESTE Mario Pendinelli - La mafia dei mercati . . . . . . . CITTÀ E TERRITORIO Sara Esposito - Morte del cittadino . . . . . . . . . ARGOMENTI Antonino Di Giorgio - Come riformare la giustizia . . . Alfredo Testi - Finanza pubblica e svilu,ppo sociale . . DOCUMENTI Massimo Annesi - Mezzogiorno e fughe in avanti . . . LETTERE AL DIRETTORE Vincenzo Accq,ttatis - Su certe cri ti che ai parti ti . . . . . SCIENZA E POLITICA D·ino Cofrancesco - Rileggendo « La Democrazia in Ame- . r1ca » . . . . . . . . . » » » » » » » 44 48 50 55 63 67 92 » 111 » 117 » 119 VIII Bibiiotecaginobianco

INDICE DEI NOMI Accattatis Vincenzo, 120 (181) p. 117. Annesi Massimo, 120 (181) p. 111 . Alsterdal Alvar, 110 (171) p,. 74. Balbi Rosellina, 109 (170) p. 7; 110 (171) p. 41; 118 (179) p. 53; 119 (180) p. 53. Baldoni Vincenzo, 114 (175) p. 52. Balestrieri-Terrasi Marinella, 116-117 (177-178) p. 190. Battàra Pietro, 110 (171) p. 83. Biasini Oddo, 120 (181) p. 19. Bich Adriana, 109 (170) p. 75; 118 (179) p. 92; 120 (181) p. 48. Bonito Gino, 115 (176) p. 126. Borin Francesca, 109 (170) p. 109. Canonici Aldo, 115 (176) p. 103. Caruso Francesco, 112 (173) p. 70. Càssola Marisa, 109 (170) p. 96; 118 (179) p. 103. Catalano Gabriele, 112 (173) p. 113. Cifarelli Michele, 110 (171) p. 94. Coda Nunziante G., 109 (170) p. 36. Cofrancesco Dino, 115 (176) p. 50; 118 (179) p·. 119; 120 (181) p. 119. Compagna Francesco, 114 (175) p. 119; 116-117 (177-178) p. 181; 118 (179) p. 7; 119 (180) p. 106. Compagna Luigi, 116-117 (177-178) p. 240; . 119 ( 180) p. SO; 120 ( 181) p. 44. Corsi Ermanno, 110 (171) p. 68; 114 (175) p. 47; 116-117 (177-178) p. 80. Cotroneo Girolamo, 109 (170) p. 56; 110 (171) p. 62; 111 (172) p. 68; 112 (173) p. 29; 113 (174) p. 51; 116-117 (177-178) p. 88; 118 (179) p. 60; 119 (180) p. 7; 120 ( 181) p. 50. De Arcangelis Antonino, 116-117 (177-178) p. 113. Dell'Angelo Giangiacomo, 109 (170) p. 67; 111 ( 1 ì2) p. 82. De' Rossi Baldo, 116-117 (177-178) p,. 252. Di Giacomo Sebastiano, 109 (170) p. 60; 111 ( 172) p .. 73. Di Giorgio Antonino, 114 (175) p. 68; 120 (181) p. 67. Dilio Mario, 116-117(177-178) p. 72. Bibiiotecag inobianco IX Di Vagno Giuseppe, 112 (173) p. 82; 113 (174) p. 97. Duva Antonio, 113 (174) p. 68; 114 (175) p. 96; 115 (176) p. 54; 116-117 (177178) p. 212; 119 (180) p. 58; 120 (181) pi. 7. Esposito Sara, 114 (175) p. 115; 115 (176) p. 62; 118 (179) p. 67; 119 (180) p. 67; 120 (181) p. 63. Esposito U1nberto, 112 (173) p. 42. Fabiani Guido, 115 (176) p. 66. Farina Francesco, 109 (170) p,. 100; 114 (175) p. 56. Ferrara Giovanni, 110 (171) p. 28; 116117 (177-178) p1• 24. Filangieri Angerio, 115 (176) p. 75. Frosini Vittorio, 111 (172) p. 79. Gagliardo Sergio, 116-117 (177-178) p. 160. Galluppi Massinio, 109 (170) p. 86; 113 (174) p. 87. Garosci Aldo, 110 (171) ip. 119; 113 (174) p. 122~ Ghirelli Antonio, 111 (172) p. 29; 118 (179) p. 112. Graziani Augusto, 111 (172) p. 5; 116117 (177-178) p. 7. Greco-Naccarato Gaetano, 114 (175) p. 105. Guariglia Antonio, 116-117 (177-178) p. 256. Ippolito Felice, 109 (170) p. 25; 116-117 (177-178) p. 32; 118 (179) p. 102. Jannazzo Antonio, 109 (170) p;. 64; 113 (17 4) p. 61; 116-117 ( 177-178) p. 76. ]emolo Carlo Arturo, 110 (171) p;. 91. La Malf a Giorgio, 115 ( 176) p. 6. Lauretano Carmela, 114 (175) p., 112. Leone Ugo, 109 (170) p. 62; 110 (171) p. 65; 113 (174) p. 31; 114 (175) p. 63; 115 (176) p. 59; 116-117 (177-187) p. 200; 118 (179) p. 57; 119 (180) p. 48. Libonati Franc·o, 111 (172) p. 103. Limiti Giuliana, 110 (171) p. 113. . Litta Vincenzo, 116-117 (177-178) p. 226. Marrese Alfonso, 115 (176) p. 111.

Mazzetti Ernesto, 114 (175) p. 7. Mendia Luigi, 114 ( 175) p. 32. Muscarà Calogero, 116-117 (177-178) p. 39; 119 (180) p. 119. Nazzaro Emilio, 114 (175) p. 83. Nitto Antonio, 112 (173) p. 55; 113 (174) p. 63; 116-117 (177-178) p. 83. Novacco Nino, 113 (174) p. 107 . Orsini Lanfranco, 112 (173) p. 9; 116-117 (177-178) p. 63. Palermo Antonio, 111 (172) p. 118. Pannunzio Mario, 111 (172) p. 96. Pellicani Antonio, 109 (170) p. 103; 111 (172) p. 123; 114 (175) p. 109; 115 (176) p. 100; 118 ( 179) p. 109. Pendinelli Mario, 113 (174) p. 24; 115 (176) p. 35; 116-117 (177-178) p. 66; 118 (179) p,. 71; 120 (181) p. 55. Perone Pacifico Carlo, 113 (174) p. 77. Picciotti Giulio, 115 (176) p. 24; 118 (179) p. 34; 119 (180) p·. 31; 120 (181) p. 25. Palestra Rocco, 111 (172) p. 105; 116-117 (177-178) p. 146. Ponz De Leon Salvo, 116-117 (177-178) p·. 100. Bibiiotecaginobianco X Preti Luigi, 110 (171) p. 58. Rao Antonio, 110 (171) p. 7; 113 (174) p. 7. Répaci Antonino, 119 ( 180) p. 88. Rosaia Lucio, 118 (179) p. 26. Rossi Daria Manlio, 112 (173) p. 96. Rovatti Pier Aldo, 111 (172) p. 121. Sajeva Marc[!,llo, 119 (180) p. 77. Scalese Filippo, 116-117 (177-178) p. 137. Schiavone Aldo, 115 (176) p. 107. Sciacchitano Roberto, 116-117 (177-178) p1• 120. Senn Lanfranco, 114 (175) rp. 75. Sterpellone Alfonso, 118 (179) p. 108. Tas Luciano, 110 (171) p. 106. Testi Alfredo, 112 (173) p,. 42; 119 (180) p. 18; 120 ( 181) p. 92. Toraldo Serra Nicola, 118 (179) p. 106. Traficante Nino, 118 (179) p. 117. Troisi Gaetano, 119 (180) p. 70. Trupia Pietro, 113 (174) p. 55. Vellecco Enzo, 111 (172) P'· 48. Vitiello Enrico, 116-117 (177-178) p. 171; 118 (179) p. 85.

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/ - NORD E SUD Rivi1 sta men,sile diretta da Francesco Com•pagna ANNO XVII - FEBBRAIO 1970 - N. 122 (183) DIREZIONE E REDAZIONE: Via Carducci, 29 - 80121 Napo]i - Telef. 393.347 Amministrazione, Distribuzione e Pubblicità: EDIZIONI SCIENTIFICHE ITALIANE - S.p.A. Via Carducci, 29 - 80121 Napo,Ii - Telef. 393.346-393.309 Una copia L. 400 - Estero L. 700 - Abbonan1enti: Sostenitore L. 20.000 - Italia annuale L. 4.000, semestrale L. 2.100 - Estero annuale L. 5.000, semestrale L. 2.700 - Fascicolo arretrato L. 800 - Annata arretrata L. 8.000 - Effettuare i versamenti sul C.C.P. 6..19585 Edizioni Scientifiche Italiane - Via Carducci 29, Napoli Bi bi iotecag i nobianco

SOMMARIO Editoriale [3] · Orazio M. Petracca Il «segreto» di Forlarzi [8] Vittorio Olcese La tecnostruttura calvinista ·[20] Giornale a più voci Francesco Compagna Le élites del Mezzogiorrzo [30] Maria Venturini La nuova frontiera del turismo [34] Angelo R. Humouda Anche i film miLoiono [39] Enzo, Vizzari Interrogativi preliminari sui partiti [ 44] Città e territorio Sara Esposito La proposta del quartiere 33 [ 49] Argomenti Vittorio, Barbati Bilancio statale e progra1nmazione [53] Frontiere Rocco Palestra Lettera dal Massachusetts [66] Regioni Sandro Petriccio-ne e La metropolitan,a della 1netropoli [73 J Arturo Polese Alfredo Testi Il riassetto della Campania [82] Profili Lanfranco Orsini Riccardo Ricciardi, l'editore amico di Croce [98] Maurizio Mistri Luigi Amoroso, scienziato astratto [ 103] Recensio11i Antonio Palermo La storia di un vinto [ 110] Alfonso Scirocco Briganti e galantuomini [ 114] Ugo Leone Le risorse dell'Oceano [115] Documenti La niLova (ava su Pompei [118] Bibiiotecaginobianco

Editoriale Quali obiettivi si ripromettono di raggiitngere quelle correnti della sinistra democristiana e della sinistra socialista che fanno il gioco di interdizione nei confronti dei rispettivi partiti? Certo, questo gioco di interdizione, articolato sulla chiusa d'urezza di Bertoldi, sull'aggressivo attivismo di Donat Cattin, sitlle sottigliezze dialettiche dei « basisti », e a volte atzclze sulle seriose obiezioni dei giolittiani, è diretto ad impedire che si esca dalla crisi d'el centro-sinistra; e mira, anzi, a far sì che questa crisi diventi irrimediabile, definitiva. Ma questo, della crisi definitiva del centro-sinistra, è un obiettivo intermedio, a carattere negativo, dal quale si vorrebbe procedere verso altri obiettivi, di spostamento a sinistra dei rapporti di forza, dell'asse politico, come suol dirsi, e soprattutto dei programmi di governo. Evidentemente, i Bertoldi ed i Donat Cattin, più perentoriamente, i « basisti » ed i giolittiani, con una dose di maggiore e più problematico possibilismo, sperano di poter emarginare il PSU; e magari anche il PR/. Ma prescindono nelle loro valutazioni dal fatto che la DC è un partito che raccoglie i suoi suffragi soprattutto a destra ed al centro; e prescindono altresì dalla preoccupazione che, quan.do molti di questi sitffragi fossero stati respinti oltre il confine di destra della DC, ne deriverebbe urz contraccolpo su_ tittta la situazione politica: no11 l'auspicato spostamento a sinistra dei rapporti di forza, ma una spaccatura del paese in blocchi contrapposti, quello di destra più forte di quello di sinistra e qitest'ultimo tuttavia sufficientemente forte, onde il blocco di destra, per poter governare contro il blocco di sinistra, potrebbe essere tentato di ricorrere a soluzioni aittoritarie. D'altra parte, è proprio questa realistica preoccu_pazione che ci sembra sia stata tenuta presente non solo da Nenni, ma anche d'a De Martino e da Mancini: i quali sono infatti diventati disponibili per il tentativo di ricostituire u.n governo organico di centro-sinistra. C'è stato itn accenno sig·nificativo nella relazione di De Martino al Comitato Centrale del PSI, un.a eloquente, anche se in1plicita, concessione alle preoccupazioni che Nenni aveva espresso da temp·o: se noi rifiutassimo il consertso alla ricostituzione di un governo di centro-sinistra con tutti e quattro i partiti, secondo un'offerta dei democristiani, acco~ta dai socialde1nocratici e dai repubblicani, allora - ha detto De Martino - le incognite ed i rischi dive1zterebbero assai gravi ed ancora itna volta si potrebbe determinare una situazione tale da non offrire altra via di 3 . Bi bi iotecaginobianco

Editoriale uscita che elezioni politiche anticip 1ate, « con l'i11evitabile estremizzazione della lotta politica, che non gioverebbe certamente a noi, rzé alla democrazia in generale, e che molto probabilmente non creerebbe le condizioni per una svolta politica più avanzata ». Qitesto è u11 lucido giudizio politico che scaturisce da una corretta valittazio!1e dei- problemi di schieramento e di orientamento dell'opinione pubblica, e del corpo elettorale, una valutazione che coincide con quella che noi abbiamo approfondito e dociln1entato in tutti gli editoriali degli itltimi n1esi. Ma, a questo punto, d'accordo anche Mancini con il giud·izio politico, e con la valutazione, di De Martino, è intervenuto il gioco d'interdizione di Bertoldi, il quale si è assu11to la resporzsabilità di questa affermazione: che ogni altra soluzione politica, 1nonocolore, governo centrista e anche elezioni anticipate, sarebbe di gran lunga preferibile per i socialisti rispetto a quella suggerita da De Martino come la sola che possa prevenire, se coerentemente e concordeme11te adottata, una « estremizzazione della lotta politica ». Il gioco di interdizione di Bertoldi e dei cosiddetti demartiniani di sinistra ha compromesso i risultati che erano stati acquisiti nel corso delle riunioni fra i segretari dei partiti di ce11tro-sinistra e che erano stati tali da rendere lecita quanto meno la speranza che una crisi di governo avrebbe potuto essere breve e facile, orientata verso il recupero di tutte le condizioni necessarie per una rianimazione ed una messa a punto della strategia delle rifor1ne. Sembrava che le rigide pregiudiziali del PSU contro il PSI e del PSI contro il PSU fossero state accantonate e che comunqu.e si potessero smaltire i veleni della scissione; e sembrava soprattutto cl1e nel modo con il quale Forlani aveva ripreso e portato avanti il discorso sul cosiddetto rilancio del centro-sinistra fossero già ravvisabili alcune delle condizioni di cui si diceva, almeno quelle , necessarie per il ritrovame11to dello spirito orignario della coalizione fra i partiti che avevano voluto a suo tempo formare itna maggioranza stabile e relativamente omogenea di forze riformatricL E invece, dopo il Comitato Centrale dei socialisti, i risultati acquisiti in due mesi di « vertici », di trattative, di prenegoziati sono stati rimessi in discussione fino al punto che si parla di una crisi lunga e difficile: è « tutto incerto », ha scritto il « Corriere della Sera » il giorno in cui dava notizia delle dimissioni del governo; tornano a circolare i veleni della scissione e si riaccendono le polemiche fra « l'Umanità » e « l'Avanti! »; Andreotti ha dichiarato davanti al direttivo del grilppo prarlan1entare della DC che la crisi « non sarà dì facile soluzione » e che le principali resporzsa·bilità, per quanto riguarda la crisi che si sarebbe dovuta aprire alla luce e che si è aperta al buio, dovrebbero essere addebitate al PSI ed ai suoi atteggiamenti contraddittori. Setnbra, del resto, che lo stesso Forlani, dopo avere 4 Bibliotecaginobianco

Editoriale negato di aver posto l'alternativa delle elezioni anticipate, abbia detto che, q1,1,alorale trattative per la ricostituzione del governo organico di centro-sinistra non dovessero arrivare in porto, « la colpa ricadrebbe sui responsabili dell' eventiLale falli1nento ». Ma i responsabili di un eventuale fallimento sarebbero poi vera1nente i socialisti? E sono proprio i socialisti che si devono chiamare in causa come respo•nsabili delle condizioni di incertezza e difficoltà nelle quali si è aperta la crisi di gover110? Certo, Bertoldi ed i suoi amici l1anno fatto il gioco di interdizione e De Martino l'ha subìto. Si potrebbe, anzi, rimproverare a De Martino di battersi contro la delimitazione della maggioranza in Parlamento• e di subire in pari tempo il gioco d'interdizione dei Bertoldi per te11ere ferma la delimitazione della maggioranza nel partito, per non rinunciare al ritolo di « mediatore » fra nenniani e lon1bardiani, per non trovarsi « prigioniero » di una maggioranza di partito condizionata da Nenni. Si potrebbe rimproverare, cioè, a De Martino di lasciarsi condizionare dalle sedici astensioni dei bertoldiani per il timore di essere condizionato dai trenta o trentatré voti dei nenniani, favorevoli alla linea politica da liii proposta. E si potrebbero soprattittto fare ancora con.siderazioni amare sul frazionismo dei socialisti; su quel frazionisn1.o che ha sempre para.lizzato la politica dei socialisti e che ha tante volte messo in. grave crisi il paese; su quel frazionismo che ora si 1nanifesta nel gioco di interdizione onde i quattro quinti del Comitato Ce11trale che dicono sì non valgono1 quanto i sedici membri di tale Con1itato che dicono ma, e che comunque rifiutano di associarsi a quel sì. Ma c'è una questione da chiarire prima di buttare la croce addosso ai socialisti. Ed è quest.a: ci si può lame11tare quanto si vuole del frazionismo che continua a tormentare il socialismo italiano; ma ci si deve pure domandare fino a cl1e punto questo frazionismo continui, e magari si esasperi, con le gravi conseguenze di cui si diceva, perché continuano e tendono a diventare sistematici gli scavalcamenti a sinistra del PSI da parte di questa o quella sinistra democristiana. In altri termini, fino a che punto Donat Cattin è responsabile quanto Bertoldi, e più di De Martino, della situazione in.certa che si è creata? e fino a che punto lo sarebbe anche di quell'« eventuale fallimento » delle trattative per il governo di coalizione cui sernbra abbia accennato Forlani per lasciare intendere che ne potrebbe derivare, come « stato di necessità », il ricorso anticipato alle urne? Proprio la polemica di Donat Cattin sulla relazione di De Martino al Comitato Centrale dimostra come e perc.hé gli atteggiametiti della sinistra democristiana assai spesso aggravano, se non determinano addirittura, le sempre rinnovate manifestazioni della 5 - Bibliotecagìnobianco

Editoriale crisi di frazio·nis1-no che paralizza il PSI. Fissiamole, ditnque, le responsabilità della sinistra democristiana e in particolare di Donat Cattin (senza peraltro di111enticare la « Civiltà cattolica »), prima di rovesciare tutte le responsabilità sul PSI! L'esperienza inseg·na che, quando un partito socialista - che deve pure fare i co,nti con una base operaia e comunqite con la concorrenza dei comunisti sul piano elettorale - si i1npegna responsabilmente sulla via delle riforme, non pitò procedere agevolmente su questa via se viene scavalcato a si11istra da altri che - si tratti di ambienti radicali, come ieri in Francia, o di an1bienti cattolici, come oggi in Italia - ne denunciano presunti cedimenti alle p·retese dei « moderati » ed in pari tempo strizzano l'occhio ai comunisti: quando tutto questo si verifica, 110n c'è poi da stupirsi se ne risulta itna esasperazione del frazionis1no socialista ed in definitiva un irz.debolimento di tutto lo schieramento di sinistra democratica nei confronti di alternative moderate, nella nzigliore delle ipotesi, o add.irittura di trame autoritarie, nella ipotesi peggiore. Si dirà che, negli attuali casi del nostro p1 aese, a coloro i quali fanno il gioco d'interdizione, per evitare che si ricomponga una maggioranza di centro-sinistra capace di esprinzere un governo stabile di coalizione, si deve riconoscere la lodevole intenzio11e di prendere atto di tutte quelle considerazioni che, per esempio, inducono « Le Monde » a scrivere che « la nozione di centro-sinistra ha perditto da sei ann.i il suo valore », riducendosi, attraverso it11-aprogressiva « spoliticizzazione », ad una « soluzione empirica », non confortata da una « visione d'insie1ne » e magari realizzabile soltanto in funzione di 111ediocri disegni di « spartizione del potere ». Ora, a parte le riserve c.½esi possono formulare su questo drastico giudizio; a p.arte il fatto che lo stesso quptidiano francese rileva che nella « strategia a lungo termine » e nell'« ideale dinamico » che la sinistra demo-cristiana e la sinistra socialista vorrebbero sostituire a ciò cl1e rimane delle illusioni del centro-sinistra, i propositi dell'una e dell'altra rimangono confusi, assai confusi; a parte il fatto che non si tratta di « rifare » il centro-sinistra, ma di recuperare, come si diceva, lo spirito originario del centro-sinistra, a noi sembra che la sinistra italiana, nel suo co-mplesso ed in tutte le site componenti, non abbia un vero e proprio programma da proporre, una seria proposta politica da far valere, una sua co·ncezione dei problemi che si pongono in una società industriale relativamen.te avanzata come la nostra. Né si può dire che dalla irrequieta sinistra democristiana siano venuti suggerimenti illuminanti per quanto riguarda la crisi di orientamento della sinistra democratica 2 la necessità di far valere criteri di razionalità in un sistema politico che come il nostro dev'essere adegi,tato alle esigenze che derivano da quelle 6 Bibiiotecaginobianco

Editoriale che tutto sommato possia,no considerare le 1nanifestazioni di vitalita del paese. È in una crisi come questa che ci accingiamo a risolvere, se potremo risolverla, che si nzisurano la capacità di g·overnare, la saldezza dei nervi, la coscienza 1norale di una classe politica. Ma non si tratta di cercare ilna ricetta che non può essere trovata; si tratta, per la classe politica della sinistra democratica, di risalire una china e di credere nella possibilità di risalirla, prima che sia troppo tardi, prima che abbia a verificarsi quella « estremizzazione della lotta politica» che giustamente desta le preoccupazio.ni dello stesso De !vlartino e di altri uomini pensosi delle sorti della democrazia italiana. Intanto, dian1.o ragione a quell'esponente del PSU, l'on. Orlandi, che ha detto di essere « rispettoso » dei travagli del PSI. Si deve essere « rispettosi » di questi tra11agli ed è quasi paradossale dover osservare che forse alcuni socialdemocratici lo sono o cercano di esserlo più di quanto non lo siano o cerchino di esserlo certi esponenti di questa o quella sinistra dernocristiana. D'altra parte, ci dobbiamo augurare che responsabilmente le sinistre democristiane diventino più caute di quanto fi11.ora non siano state, evitando atteggiamenti e dicfziarazioni che possano avere, come risultato diretto o indiretto, qiLello di provocare nuovi attriti o di rendere insanabili i vecchi contrasti fra i socialisti. Ad ognuno le sue responsabilità ora che sian1.o entrati nel tunnel di una crisi di governo che si sperava potesse correre speditamente su binari preventivamente esplorati e la cui scorrevolezza fosse stata accertata. Per uscire dal tunnel si deve essere coscienti di qitesto: che non è soltanto e non è tanto questione di ricon1porre una maggioranza e di formare un governo, ma è soprattutto questio·11.edi recuperare quella solidarietà democratica che ci ha consentito di superare altri n101nenti difficili nella storia della Repubblica. 7 . Bib.ilotecaginobianco

Il "segreto" di Forlani di Orazio M. Petracca No·n so·no, trascorsi nemmeno tre .mesi dal ·giorno in cui l'o,n. Forlani h·a assL1nto la segreteria della DC'. È un a·rco di tempo e·videntemente tro1ppo bre,,e p,er fare il pu,nto sulla sua gestione·: ma b·asta per constatare che egli è già riuscito ad accreditarsi l'autorità del leader, e· come tale s'è affermato sia nella sfe·ra. ,dei rappo,rti inte11ni ,del partito 1 , sia nella sfe·ra dei rappo 1rti con le altre forze politiche (due 01 ridini di fili che, separabili in secle di analisi, sono •di fatto strettamente intrecciati). È un suocesso tanto più notevole· in quanto s'innesta direttamente sul ru·moro 1 so fallimento, ,del suo predecessore. E tanto più il paragone appare significativo·, in quanto gli o,biettivi che F'orlani ha realizzato - o vie·ne realizzando - so,no in buon·a sostanza quegli stessi obiettivi cui mirav·a l'on. Piccoli. Ne risulta u1n interrogativo 1 - quali sono le ragioni di questa diversa fortuna - ·che vale la 1pe·na ,di inda,gare. Non si tratta di stabilire un co,nfronto tra ·questi 1due personaggi .della scena de1 mocristiana: che potrebbe forse sembrare sgra·devole, e sarebbe comun-. que <li scarso· i1 ntere.sse. Piuttosto, si vuole trarne o,ccasio1 ne p,er una verifica delle « leg.gi » che regola·no, la dialettica interna della DC, ed in definitiva condizionano la sua stessa strategia politica. Int,erro,gato da Lino Rizzi sulle ragio 1 ni p,er cui « al suo successo,re è stato, co,nsentito, ciò che ·a lui è stato -negato », Pi,ccoli ne ha fornito, una spiegazione ,così semplicistica da semb,rare elusiva. « Questa - ha detto - è una delle ragioni per cui 1ni sono dimesso dalla segreteria della DC. Chi, come 111e,aveva combattitto duramente la battaglia di agosto· per un qitadripartito e contro il bipartito con il PSI, non poteva che incontrare le resistenze della si11i-- stra interna: non poteva non essere considerato il « duro » che impediva di affro11tare la realtà in termini nuovi e diversi. Ero assolutamente convinto delle cose che a1;evo fatto. No11 per testardaggine, ma perché ci sono, nell'azione di un segretario politico (a parte l'affermazione di alcuni p·rincipi) dei limiti insuperabili. Ma ero anche assolutamente convinto che chi nii succedeva si sarebbe tro~ato di fronte alle stesse difficoltà, avrebbe dovuto seguire la stessa linea di condotta che era la mia; cioè quella di una DC che chiama a raccolta tutte le forze democratiche, nessuna esclusa. 8 Bibiiotecaginobianco

Il «segreto» di Forlani Mi rendevo però corzto che l'unica condizio11e per riprendere il dialogo era che io z4scissi di scena. Il 1nio non è stato un atto d-2 poco, mi è costato qualche amarezza, 1na a qualcosa è servito. Il mio successore ha potuto riscontrare un ammorbidimento fra i vari gruppi della DC co·me è inevitabile ciie avvenga quando il protagonista di una certa politica si fa da parte. Si è aperto un colloquio nuovo: in termini umani diversi » 1 • ln realtà, se è ,,e,ro - co,me è vero - che « le for1nule magiche no·n sono state inventate e j problemi sono rimasti quelli di prima, solo aggravati da rischiosi ritardi >>, se è ,,ero che Forlani « si trova nelle stesse condizioni » in cui s'è trovato Piccoli, tanto più sono· da spieg3:re i motivi per cui l'uno riesce laddove l'altro è invece fallito. A parte i fattori di o,rdine personale, che posso-no avere avuto il loro peso ma .non vanno so,prav,,alutati - per evitare 1'.errore di quegli osservatori che, a suo tempo, attribuirono al «carattere» del- }'on. Fanfani sia i pregi che i difetti della sua opera di segretario politico della DC, e in tale chia,,e interp·retarono i11fine la sua « caduta » - questi motivi vanno ricercati sul piano, ·delle scelte di meto,do, nelila gestione del p·artito e nell'interipretazio,ne ,del ruolo stesso •della segrete·ria rispetto ·al gioco delle co·rre11ti inte·r11e. T1na il n1etodo adottato da Piccoli e quello scelto da F'o,rlani, lo stacco appare evidente già nella procedura delle rispettive elezioni. Piccoli viene .nomi,nato - il 19 gennaio 1969 - sulla base di un ristretto accordo ,di vertice, che Moro •definisce « esclusivo e segreto », t·ale ,da meritare un « duro git1dizio politico e morale », e .che di fatto p·rovoca nel partito (e nell'ambito della stessa corrente dorotea) u,n·a vasta ondata di n1alumo,ri e dissensi: tanto che in sed,e di vo1tazione le schede bianche rist1ltano più numerose dei voti favorevoli - 87 a 85 - 1ne11tre 5 sono le schede « nulle » (espressione piuttosto eufemistica, visto che ·assai difficilmente può trattarsi di errori materiali) e 10 sono i consiglieri nazionali « assenti» (tra i qu·a.li alcuni o,ppo,sitori dichiarati). Fo·rlani propo,ne invece la sua candjdatura alla segreteria solo dopo una larga. co11sultazione di tutti i gruppi e gli esponenti più autorevoli del parti,to·: ·col risultato che il Consiglio Nazionale lo elegge - il 9 11ovembre 1969 - praticamente all'una11imità ( 157 voti favo,revoli, 13 schede bianche di franchi tiratori, 2 votj dispersi polemicamente sul non1e cli Fanfani). 1 Intervista a « Panorama », pubblicata nel fascicolo del 25 gennaio 1970, VIII, 198, pp. 18-20. 9 . Bi bi iotecaginobianco

Orazio M. Petracca T11ttavia, se l'elezione di Piccoli suscita commenti prevalentemente negativi - noncl1é intrisi ,di ironja sulla « nuova maggioranza » che ,egli l1a tentato di co.struire .e che si è poi rivelata una « nuova minoranza » - an.cl1e l'o1 p·erazi,one ·CO•nclusasi col successo di Farlani desta però q11alche perple'Ssità tra i ·co,mmentatori politici. Non li lascia perplessi la perso,n·a del nuo,,o se·gretario, cui al contrario si riconosco,no doti uma11e e politiche tali da poterne fare effettivamente l' « u1 01no nuovo » della situazione. Ma app·are singolare, per qualche verso persino 1 p,aradossale, il clima .di quella (rep·entina) u,nanimjtà che s'è venuta a determinare con la sua elezione. C'era un p·artito dilaniato da f.ero1ci lotte intesti11e, co·n tante co·rrenti •e tanti leaders decisi a tutto pur .di prevalere l'uno• sull'altro: ed ora q11esto partito si ritrova comp·atto, e pratica1nente unanime intorno alla fìgtrra di u,n n11ovo segreta 1 rio politico che poi no1 n è un uomo inviato dal Signore per riportare la pace nelle terre dei su.oi fed·eli, rr1a (co1 me è in,evitabile) pro.viene egli stesso dalla milizia di corrente, ed anzi è stato finora noto soprattutto come luo.go,tenente di quello che i cro-nisti speci1alizzati nei pettego1ezzi de·mo;cristiani indicano col so,p1 rannome di « tira,nno ». C'era·no delle correnti - gt1arda il caso· della « sinistra di base » - che •d·a anni si ten,evano all'op,posizione, reclaman,do la formazio-ne di una « n11ova maggiora·nza » do11de fo,sse esclusa la de-. stra del partito: ed ora queste co·rrenti confluiscono lietamente nelle file di uno ·schieramento .ch,e ,compren 1de, uno, a uno, tutti i grup·pi e tutti i perso·naggi tradizionalmente sospettati come elementi di destra. C'era un segretario del partito - si chiamava appunto l'or1. Piccoli - che ,era accusato di mirare alle elezioni anticipate in quanto puntava tutte le sue carte sul rilancio della coalizione « organica » di centro-sinistra: ed o·ra questo segret•a1rio1 viene sostituito da 11n altro il q·u,a.ledichiara ·che non è nep·pure il caso di ·p·ren,dere in co·nsiderazìone formule ,diverse dal quadripartito·, e cio,non,o,stante ottiene ugualmente il_consenso e l'appo,ggio di qL1anti avev·ano invece negato fiducia al suo precedessore. Sono considerazio,ni che inducono a gualifica,re co•m.e interlocutoria, se non -pro,prio, artificiosa, l'unità che si è realizzata intorno a Forlani. E sembra conferm·are questa valutazione l'analisi del dibattito che s'è svolto in Consjglio Nazion·ale: dov·e tutte le correnti e t~tti i gruppi della DC h·anno, praticamente mante·nuto le lo,ro posizio,ni, preo,ccup·ati .più .di ·acoendere ipoteche sulla nuova segreteria che di aprire un dialogo co1n le altlìe comp·onenti del partito. In1 C) Bibiiotecaginobianco

Il « segreto » di Forlani · somm·a, è stato davvero - come ha detto Forla•ni - tutto un gio1 co di « stiracchiamenti contraddittori » intorno a quella che Fo1rlani aveva indi 1cato con1e la piattaforma della sua candid 1atura. Peraltro·, se Fa•n.fani si mostra iirritatoj ,di questo· an,d·amento del dibattito, e pronuncia in Co·nsiglio Naziona 1le - e, poi ripete in una intervista a u11 rotocalco - un',aspra reqt1isitoria contro i vizi di « un·a DC L1nanimistica nel voto ed equivo·ca nella sostanz·a », no11 altrettanto preoccupato si m1 ostra invece Forlani, che pure aveva nei giorni precedenti dichiarato di « preferire t1na maggio,ranza del 60-70 per cento su di una linea politica chiara » (intervista al settimanale « Oggi », pubblicata all'immediata vigilia del Consiglio Nazionale). Appare chiaro che F·anfani vo-rrebbe legare la segreteria ,del s110 (ex) luogotenente a un1 a p-recisa scelta di schieram.ento interno (co1 rre vo•ce -che vorre.bbe· « e·margi,nare » st1lla destra il gruppo di Colombo - recuperan,do possibilmente An,dreo,tti - 1 e sulla sinistra le co1 rrenti di Mo.ro e Donat Catti1n). Ma app,are anche chiaro che1 Forlani s'è ormai impegi1ato in un disegno più vasto e comunque più articolato. Non a ·caso, prendendo l,a parola subito dopo, la su'a elezio·ne, egli si affretta ·a fornire una sorta di ve·rsione demo,cristiana - ad uso interno - della dottrina comunista dell' « unità n·ella diversità ». « La varietà di posizioni - dice Forlani - che ad alcuni appare come una realtà negativa, può invece essere itna ragione d'i forza. È questa realtà, questa te·ndenza a rappresentare in concreto e in una dimensione politica la società, rzei suoi in.teressi, nei suoi ideali, nefle sue spinte, nelle sue resistenze, all'interno di un grande processo di trasforrrzazione, che fa della DC un partito attuale, un partito moderno, iui partito cioè la citi ideologia no11 deve essere un corpo morto di vecchie teorie, ma un complesso di idee-forza, un orientamento di carattere operativo legato non alle cose che non sono più ma alla realtà di oggi, ai fatti che cambia1'zo il mond'o e lo spingono avanti ». Pronun,ciate ,dal segretario del partito, p1 er giunta un segretario ap-p,ena eletto co,l voto u1 nanime ,di tutte le co1 rrenti, queste potevan.o an,chc ,essere so'1o frasi di ·circostanza, po1 co, o null,a indicative ·di una co,nfo,rme volontà politi,ca. ·Ma gli svilup·pi successivi hanno din1ostrato - almeno sinora - che Jìo,rlani inten,de realmente, nell'ese·rcizio del suo pote~e, ma,nten,ersi fedele a una tale co1 ncezione de1la D1C come partito che riflette in se stesso, un'imma·gine quasi specula.re della società italiana (e che p,erò - qui sta la scelta qualificante - si assume il co·mpito di assecondare ed o,rientare i mo11 Bibiiotecàginobianco

Orazio 1v1. Petracca vimenti ,di questa società in senso corrispon.dente alle istanze delle masse po,po1lari). È vero ,che nell'assegnazi.one degli incarichi direttivi - formalme11te ,co,n.feriti dalla direzio.ne del partito il 22 n.01 ve1nbre - egli l1a (in parte) ceduto alle richieste dello schieramento co1agu.latosi intorno a Fanfani: tanto che, n1entre tra i basisti si accen.deva una vivace polemica (Granelli era sul punto di dimettersi dalla direzio,ne), Colo1 mbo e i mo·rotei dicl1iaravano di acc.ettare le sue proposte so.lo « p,er senso 1di respo,nsabilità », e Don·at Cattin le respingev·a se·nz'altro, sostenen,do che « Fo,rlar1i h·a dato corpo al dise·gno di Fanfiani di fare del partito cosa pro,pria, CO'Il una maggio,ranza fedele no•n già per sceita •di linea politica m:a per operazio,ni di po-- tere, ,da fare culminare in quella ,del 1971 ». Se il suo « o,rganigramma » ha suscitato polemiche e proteste, l'atteggiamento che Forl,ani ha assunto di fronte a queste reazioni è stato tL1tt 1 avia ben lo1ìta.no, e anzi radicalmente diverso d·alla linea di intransigenza ch·e gli suggerivano i do,ro,tei del grupp,o, PiccoliRumo,r e lo stesso Fanfa.ni. Mentre i primi prospettavano « ulteriori svilu,ppi » dell'incrinatura prodottasi sul versante di sinistra, e Fanfani ado,mbrava persino, la richiesta di sanzio 1 ni disciplinari a carico di Donat Cattin, al contrario F'orlani s'è preo,ccupato di riassorbire i motivi di co1 ntrasto létsciando aperta la po,rta a qualsiasi successivo 1 reinse·rim·ento, della corrente di « forze nuove » nell'ambito1 della ma.ggio,ranza (un suo esplicito invito in questo· senso co,mpariva sul « Po,polo » proprio 111entre divamp·ava l'ira di Fanfani contro Donat Cattin). OoeTente co,n questa impo,stazione risulta anch-e la co,n:dotta che il nuovo s,e,g·retario ,de1 lla DC ha tenuto n·el merito della crisi esplosa tra i demo1cristiani sardi. Ed è significati, 10 il fatto che egli sia qui energicamente intervenuto p·er evitare che I.e posizio 1ni delle co,rrenti di sinistra - nel caso quelle di Moro e Donat Cattin - potessero essere qualifica te (1 e co,nd·an·n·ate) co,me « eretiche » risp.etto, alla linea ufficiale del p·artito·, quale la dettano in loco gruppi che pure appartengo-no al medesimo schieramento dal quale pro,viene lo, stesso Forlani. In sostanza, For.lani rifiuta di pronun·ciare una sua scelta tra gli attu·ali schierame'l1ti inte,mi dell,a DC, a1 nzi rifiuta questi stessi schieramenti così come si sono a loro tempo costituiti e ancora oggi si p,resentano, e si fro,nteggiano nel partito 1 e iin tutta l'area di potere che esso controlla e ge·stisce. Al riguardo, la ·sua « -dottrina » rimane quella che aveva già esposto al Convegno di San Ginesio - il 12 Bibiiotecaginobianco

/ Il « segreto » di Forlani 28 settem,bre - con que1 l discorso cl1e, fosse o no allo,ra nelle sue intenzioni, è stato po·i di fatto il trampolino di lan,cio .della 1sua can,did·atura alla segrete 1ria. Alcuni di noi - disse a San Ginesio - hanno fatto il possibile in questi mesi per conse11tire che attraverso le correnti si articolasse meglio la vita del partito e si gararztisse con1unqite al suo interno la capacità d'i direzione. Ora però è venuto il momento di operare una profonda trasformazione che deve partire da qui se vuole poi traditrsi in un fatto di costume piit generale che comprend'a i modi di far politica, i metodi di direzione, il rapporto con la società e le altre forze. Ad una iniziativa che partisse concretamente da queste esigenze e fosse accompagnata dalla indicazione chiara di una linea politica no11 statica ma di svilitppo e rinnovata sulla base di una seria critica delle ragioni che hanno portato all'attuale crisi il centro-sin.istra, io sono certo che risponderebbe un consenso largo ed impegnativo capace di rompere gli schen1i attzJali delle correnti e di costituire itna piattaform.a adeguata per una coerente e robusta . maggioranza. Sono evidenti le differenze tra la situazione diciamo « ottimale » che Fo,rlani .prospettava e quella tipo « unanimistico » che si è p1 oi determinata nel partito into 1 rno alla st1a segreteria. Senza dubbio, e1 gli avrebbe preferito espungere dal]a magg.ioranza una co·mpo,ne·nte di destra (già in sede di dibattito preco·n,g.ressuale - 1'8 maggio - avvertiva che l1 a strada del « rinno,vam1ento » passa nella D·C « in mezzo alle correnti, e in pri1no luogo in mezzo alla coalizio·ne dei dorotei, e li distingue » ). Ma è altrettanto certo che nulla. h·a fatto, per impedire, ed anzi ha egli stesso favorito e persino ricercato, quella « pioggi·a di consensi » che si è poi rive·rsata sulla sua candi,datura (e che tanto ha irritato ]'on. Fanfani). Si può ·anche qualificare come ,contra,ddittoria questa linea di cond,otta. È però t1na cont11addizione forse meno rileva11te di quanto non app·aia, e che corr1unqt1e si spiega con la situazione prodo,ttasi nel p·artito do·po il cosiddetto « scioglin1ento » della corrente dorotea. Condizionato co1 m'era (e co.me 110n poteva no•n essere) ,dall'atteggiam,ento assunto da Fanfani, in pratica Forlani no,n avrebbe potuto ,che « scegliere » un'·alleanza col grup_po Rumor..JPicco•li, « emarginan-do » il binomio Andreotti-Colombo, e magari - come avre·bbe preferito apptmto Fanfa·ni - il solo Colombo, cioè pro,prio il leader doroteo che usciva d,all1 a crisi con un'etichetta di « sini,stra » e che effettivamente s'era 1nostrato il pit1 aperto, e sensibile alle istanze deLle correnti di sinistra. Non sarebbe stata evidentemente una 13 . Bi bi iotecaginobianco

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