Antonio Duva essere la continu,azione ,della politica .di i,eri ,oo·n qualch•e 1n.aggiore efficie1nz,aper finire nel n,eo,oentri1smo, 1 cui peraltro il p,artito liberale ha •già ,dimostirato ,di ren,dersi ,disponibile co,n ·una su·a interpretazio·ne ,del superiamento della ,delirnitazio 1 ne della .maggioranza; come p·uò essere un'a,JJ,ea,nza oh.e 1si ,differenzi dal'la ·con,dotta passata per stabili,re •coin.tatti ·con l',op1posizio.ne .di sin,istra, seco,ndo una ·p·olitica di mediazio 1 ne alla q·u·ale sarà difficile o· evita.re il trasfo,rmismo o non cadere nella pesante chiusura oligarchica della 'grande coali- . ' z1one ». Più articolata, ma ugualn1ente non conclusiva, la posizione della « Base». La sua mozio·ne co.ng,ressuale ·si apre ·con un giu,dizio, assai drastico, sull'esito negativo dei risultati elettorali del 1968, co·n,seguenza del « tradimento» da ,p,arte d,ei partiti del1 la maggioranza d,ello spirit,o origin·ario del ·centro-sinistra, deg.enerato in puro accordo per la gestione ordinaria del potere. Questo n-on impli 1 ca tuttavia il definitivo sup,erament,o del centrosinistra, inteso come mome11to di collaborazione tra forze cattoliche, democratiche e socialiste per attuare una politica di riforme di struttt1ra. Al contrario, la « Base » è convinta che un incisivo programma possa essere attuato, « se le forze che in esso sono determina11ti, non si limitano a fare da sentinelle all'ordine costituito, ma si pongono come interpreti del rinnovamento di tutta la realtà . politica italiana ». In questo quadro di azione di goverp.o la Democrazia Cristiana, « deve rifit1tare di essere collocata come l'elemento frenante, moderato ». Questo le impedirebbe di ricoprire un ruolo, che alla « Base » appare ancora determinante, nella storia del nostro paese: quello di riaffermare il caratter~ popolare e pluralista dell'esperienza politica dei cattolici italiani. Ma a ,coronamento di questa impostazion,e, e pu·r negan,do che ciò ,esprima la volontà ,di sup1 erare il centro-sinistra, la « Ba,se » p·one .il p1 ro·blema ,della modificazione ,dei rap,po•rti fra ,la maggioranza e il PCI. È un discorso, questo, che si riallaccia alla proposta del « nuovo patto costituzio11ale », lanciata in un convegno della corrente a Firenze, nell'aprile .dell',anno scorso. In verità, a Fire:nze, soprattutto nella relazione dell'on. De Mita ( « il centro-sinistra è in crisi. Esso· rimane una formula per governare, ma non esiste più come prospettiva di rinnovamento, •del paese »; « questo è il senso d·ella sfìd·a, che non p,uò p·ortare ·all'altern,ativa comuni:sta alla D1C, ma ad una co·op•eraziòne comune per dare al nostro paese una dimensione civile di più alto valo,re umano») la pro,posta di un « patto·» fria la DC, 38 BibliotecaGino Bianco
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