Nord e Sud - anno XVII - n. 121 - gennaio 1970

/ L'Europa dopo il vertice I di dilatare la portata ed il bilancio del Fondo Sociale si u11ifor1na all'interesse inglese di estendere le attività comunitarie al di là della politica agricola; le pro,poste della Commissio11e per u11a co1nune politica commerciale sono minime e la politica energetica comu11e è nella fase degli studi piuttosto che delle proposte concrete. No-n deve sorp,ren·dere cl1e, mentre la Comunità sta ancora emergendo dal congelamento dell'èra gollista, le proposte sul tappeto- siano di por1ata ridotta, a parte la riforma ,della PAC. Ma il fatto stesso che occorre molto tempo perché le proposte politiche si traducano· in accordi 01 peranti, accresce la necessità che i paesi membri e quelli che aspirano a diventarlo si impegnino il più presto possibile sul principio di una ·specifica e più sostanziale integrazione. Infatti solta11to così sarà possibile evitare un ritardo pericoloso nella realizzazione delle politiche e degli istituti necessari, e inquadrare i nego,ziati sull'agricoltura nel contesto adatto: e cioè come un semplice aspetto, anche se importante, della unificazione europea. i\l di là del modesto progresso nella politica comune che la Comunità ha già avviato, i Governi dovrebbero dunque impegnarsi in un effettivo 1 programma di integrazione. Le proposte formulate •durante la conferenza al vertice, ma che sono state ignorate dal comunicato, fornisco-no un punto cli partenza. Così, per quanto riguarda la tecnologia, Pompido·u ha pro,po,sto che la Comunità crei un impianto, di separazione del combustibile nucleare ed elabori un programma con1une per reatto 1 ri veloci e un calco,latore gigante. Queste idee, insieme a molte altre, sono degne di co·nsiderazione, e la Comu11ità ha già disposto che la Gran Bretagna ed altri paesi europei partecipino alle attività tecnologiche co·munitarie. È certo comunque che un programma tecnologico comunitario si ridurrà a poca cosa se non sarà sostenuto da uno stanziamento consistente di fondi. Per ciò che si riferisce alla politica monetaria, la proposta di Brande per un Fondo di Riserva Europeo dovrebbe riscuotere maggiore consenso ,di quanto non risulti dal comunicato della conferenza al vertice; e lo stesso vale per la proposta di Pompidou circa la designazione di un unico rappresentante della Comunità nel Fi\1:I e per la utilizza·.lione in comun,e dei Diritti Speciali di Prelievo. Oltre a ciò è auspicabile prevedere l'introduzione graduale di una mo1 neta comunitaria, via via che il progresso dell'unificazione econo·mica determinerà l'in,dispensabile equilibrio tra le economie dei paesi membri. A questo proposito, affinché il livello dell'occupazione nei paesi m·embri e lo svilup·po regionale all'interno di questi paesi no1 n siano comprom·essi dall'introduzione di una mo,neta comune, la Commissione ha 123 ' J .eibli9 .eca Gino Bianco

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