Nord e Sud - anno XVI - n. 120 - dicembre 1969

Argon1enti territoriali intermedi, infatti, vede esaltate le proprie possibilità di fornire informazioni e dati caratteristici, utilizzabili a scopo di studio e di intervento, dal st10 inserimento in un « corpo » coerente di quadri contabili a tutti i livelli, ciascuno dei quali sia in grado di fornire - sia sotto il profilo logico che sotto quello della possibilità pratica - la verifica delle informazioni disponibili agli altri livelli. Ciò naturalmente, come può essere facilmente intuito, comporta, oltre ad enormi esigenze di raccolta, problemi di classificazione ed elaborazione di dati tali da richiedere l'uso di calcolatori in grado di amministrare utilmente queste informazioni, dopo che esse siano state accuratan1ente coordinate in un sistema unificato. Tali circostanze, com'è ovvio, non sono irrilevanti ai fini della scelta del livello di dettaglio territoriale cui i calcoli di contabilità vogliono essere spinti. Gli americani, che com'è noto posseggono le maggiori disponibilità e possibilità di conoscenze statistiche e di elaborazione dei dati, e che devono dare una risposta a proble1ni ed esigenze particolari (quali il radicato ed efficace esercizio di forme molte spinte di autonomia locale, o il sempre più diffuso ricorso alla pianificazione dei servizi su scala metropolitana), preferiscono norn1almente un grande livello di dettaglio e la costruzione di una serie di conti concernenti anche le più piccole unità territoriali 7 • Gli europei assumono invece, di regola, un atteggiamento pit1 cauto e progressivo, che considera la regione come l'unità territoriale caratteristica cui principalmente dedicare le inizia ti ve nel settore. Di fronte all'imponente opera di calcolo che comunque la costruzione di un sistema articolato di contabilità sociale comporta, la strada oggi generalmente seguita anche dai paesi all'avanguardia nel settore è quella di costruire dei conti regionali facendo ampio ricorso a stime, aggiustamenti, semplifica~ioni e accorgimenti che certo riducono il realismo dei dati finali, ma che tuttavia conse11tono di compiere successivi passi innanzi su questa strada. 4. Rispetto comunque all'attenzione che tali argomenti ricevono all'estero da parte degli studiosi ed ai concreti tentativi posti i11 atto in vari paesi per impostare e realizzare gradualmente 11n sistema unitario di contabilità sociale articolato territorialmente, la situazione italiana certamente non offre motivi di eccessiva soddisfazione. In questi ultimissimi anni, invero, anche nel nostro paese sono staté promosse delle iniziative nel settore, ma la sensibilità al problema 7 Si rinvia, per tutti, a W. Z. HIRSH, Design and Use of Regional Accounts, in « American Economie Review », maggio 1962, pp. 356-73. 95 · ·-ei.bli·otecGaino Bianco 9

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