Enrico Vitiello di Varsavia, Bucarest si guarda bene dal denunciare unilateral1:Uente o allentare i vincoli dell'alleanza. Eppure, a ben vedere, anche su questo piano non mancano 1 le novità. Sembra, infatti, che la Romania vo1 glia prepararsi il terreno per eventuali accordi militari con i paesi socialisti al di fuori del Patto; altri 1 menti che senso avrebbero le seguenti paro.Je di Ceausescu: « Il nostro paese svilupperà anche in futuro la collabo~ razione con gli eserciti dei paesi membri del Patto di Varsavia, con gli eserciti degli altri paesi socialisti, essendo, pronta a,d ·adempiere, quando che sia, agli obblighi, nel caso di un attacco imperialista» 5?. Ora, quale po1trebbe essere l'o·biettivo di questi accordi se non contenere le p·ressioni dell'URSS e sco,ngit1rare il pericolo di un'aggressione militare? E a quali p·aesi intendeva riferirsi Ceausescu? Poiché difficilmente Jugoslavia e Romania, i cui legami si sono rafforzati dopo l'invasione della Cecoslo•vacchia, riuscirebbero a fronteggiare un eventuale attacco da parte delle truppe del Patto di Vars,avia, non è escluso che le parole di Ceausescu co1 ntengano un riferimento alla Cina, la quale potrebbe aiutare la Romania, senza intervenire direttamente nel conflitto, ma riaggr,avando lo stato di tensione alla frontiera co1 n l'URSS. Alla luce di queste co}nsiderazioni, la specificazione « nel caso, di un attacco imperialista » acquista un duplice significato- Non solo· esclude la partecipazione della Romania ad una nuova « operazione 1 di polizia » tipo Praga, ma sottoilinea ·anche il rifiuto di Bucarest di prendere le armi contro la Cina, nel caso che i sovietici ·cercassero di coinvolgere i paesi del Patto in una guerra coi cinesi. Ma ]a Ro·mania non si limita a dare un'interpretazione rigida dei co·mpiti dell'alleanza; essa sembra anche favorevole ad una serie di modifiche nel funzionamento d·ell'organizzazione, modifiche intese a ridimensio,nare il ruolo egemonizzatore dell'URSS e a potenziare la con1partecipazione dei paesi minori. Se il disegno non si è ancora tradotto in proposte con·crete, ·C·eausescu non ha però nascosto la sua avversione ad un certo automatismo previsto nei casi d'intervento del Patto ( « la scelta delle forme e dei ·mezzi di aiuto reciproco in simili casi [attacco imperialista] dev'essere il risultato di accordi fra gli organi dirigenti ,di partito e fra gli organi costituzio-nali dei vari Stati » ). Accentuando la sua autonomia all'interno del Comecon e del Patto di Varsavia, la Romania cerca di a·llentare i condizionamenti del blocco orientale. Le iniziative che Bucarest prende senza consultare il Cremlino, se, ·da un lato, rafforzano il suo prestigio internazionale, dall'altro com prometto·no sempre più i rapporti con l'URSS. Fino a che p•unto l'Unione 5 N. CEAusEscu, Raport la cel de al X-lea Congres al P.C.R., Bucarest, Editura poiitica, 1969. 90 • Bibiiotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==