Nord e Sud - anno XVI - n. 118 - ottobre 1969

I cattolici e lo Stato dipe11derà in futuro ogni proiezione delle associazioni cattoliche nel inondo. Per restare ancora una volta sul piano dei parallelismi, in entrambi i casi c'è stata u11'occasione traumatica, ch,e ha messo in chiaro una situazione ,deficitaria: in un caso la co1 nstatazione della d·ecrescente incide·nza dell'organizzazione cattolica sui lavoratori in quanto partecipi della vita si11dacale e politica, e quin·di la richiesta di una « rivincita », nell'altro caso l'ondata del movimento studentesco e della contestazione nell'Università, che, se non ha inciso sui quadri della FUCI (m·entre ha spazzato via le altre or- ' ganizzazioni propriamente politiche), l1a peraltro reso più evidente la carenza di una nuova r~sposta religiosa, aderente ai « tempi nuovi ». Si può ,dire, anzi, che la contestazione giovanile è venuta scoprendo una attenzione alla ,dimensione religiosa, p,er una « comunanza di etero 1doissia » con i movimenti del dissenso cattolico, negando alla FUCI, in quanto strumento in campo religioso del potere e della sua conservazione, la legittimità al dialogo. Nonostante l'esiguo numero di aderenti, meno di 8.000, la FUCI rappresenta un momento associativo importa11.te in seno al •cattolicesimo italiano: omogeneità ,degli iscritti per età e per preparazione culturale, continuo ricambio ,della dirigenza a tutti i livelli (non si rimane nell'associazione più di tre o quattro anni), estraneità ad interessi elettoralistici e di gruppo. (Se è vero, infatti, che la ,classe po1itica cattolica è passata per la FUCI, è pur vero che l'esperienza nell'associazione non impedisce ai singoli di approdare, attraverso le successive esperienze individuali, a sponde diverse: Pella, Gonella e Andreotti alla destra, La Valle e Pratesi alla sinistra cattolica. Inoltre dalle file della FUCI sono usciti due presidenti del Consiglio - Scelba e Moro - lontanissimi tra loro come in1postazione e metodo politico. Anche Paolo VI, regnante Pio XI, è stato n,ella FUCI, come assistente generale). Con il recente Congresso la FUCI ha voluto recuperarsi e recuperare credibilità, e in primo luogo1 legittimità a rappresentare j cattolici universitari in quanto c~ttoli·ci, partecipi cio·è della crisi e del travaglio della Chiesa postconciliare. Ed ha impostato in questo senso una serie di te1ni, che poi so1 no quelli del dibattito odierr10 nel mondo cattolico. Ma per recuperare credibilità la FUCI è cl1iamata a recuperare la propria dialettica interna e l'autonomia dalla g.erarchia. An·che in questo senso il Congresso è stato ,di tipo nuovo. Occorre tener presente •che il Congresso non è un o,rgano deliberante, è il massimo convegno culturale e si tiene 01 gni due an11i. 35 . Bibliotecaginobianco

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