Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

Lettere al Direttore pare nel testo della legge citata dal Mazzetti; poteri per i quali va auspicato il mantenimento di un severo controllo pitbblico. Solo una univocità di scelte nell'ambito della programmazione, controllate nelle fasi più delicate dall'Amministrazio,ne dello Stato, può assicurare al complesso delle decisioni in materia di sviluppo e di localizzazione delle attivi(à universitarie il rispetto e l'adesione a quei criteri di impostazione, che l'articolo di « Nord e Sud» molto bene chiarisce. E del resto è lo stesso Mazzetti ad esprimere qualche preoccupazione che l'I RI, abbandonato alle tendenze della sua logica aziendale, operi secondo il criterio del maggior profitto (priorità alle università settentrionali) anziché obbedire alle scelte di prograrnmazione. E bisogna dire, fra l'altro, che non sarebbe la prin1a volta, che ciò potrebbe verificarsi. Il discorso sull'IRI va perciò non respinto pregiudizialmente nella fase esecutiva dei programnii, ma integrato con un serio esame delle co·ncrete possibilità che ci sono oggi di assicurare gli strumenti intermedi del controllo pubblico, quelli che possono in nome e per conto dello Stato garantire la realizzazione dei programmi. Si tratta di operare subito e funzionalmente per la riforma della pubblica amministrazione, per lo snellimento delle procedure contro la frammentazione dei controlli, per una gestione più moderna e meno formalistica dei singoli programmi, in una parola si tratta di tradurre concretamente l'esigenza espressa dal « progetto 80 » e da più parti sentita. Come Presidente di un Istituto di edilizia pubblica posso dir Le che proprio sulla base della esperienza dell'applicazione della legge 641, tutto ciò non è impossibile, e nemmeno richiede tempi così lunghi da compromettere quello che a tutti noi sta a cuore, che cioè non si perda altro tempo e che le università meridionali si facciano presto e bene. Posso dirLe che l'esperienza ci consente fin da oggi di suggerire rimedi non impossibili per venire incontro ad esigenze di maggior funzionalità, e in tal senso ho avuto occasione di esprimermi anche di recente nella relazione al bilancio consuntivo delle attività dell'Istituto. ' Ma voglio aggiungere un ultimo argomento agli altri, sul quale La prego di rifiettere. È fin troppo noto che i soli interventi a carattere straordinario non bastano a risolvere i problemi del Mezzogiorno. In tal senso, per una battaglia meridionalista rivolta ai problemi strutturali si è sempre orientata la linea culturale della rivista da Lei diretta e la Sua stessa attività politica. Se ciò è vero, non è meno vero che l'ormai ricorrente tendenza (l'università è solo un caso ma vè ne sono rnolti altri ancora: è di questi giorni un di~ segno di legge Cava per la costruzione delle carceri da parte di aziende a partecipazione statale) a scavalcare i problemi di struttura, a sopperire alle insufficienze dell'intervento pubblico con il ricorso a strumenti straordinari, abbandonando a se stessi, alla macchinosità delle leggi, alla lentezza delle procedure, gli strumenti ordinari dello Stato, è una tendenza che va decisamente combattuta. Portata all'esasperazione, essa non solo non risolve il problerna stru'tturale del funzionamento della macchina dello Stato, ma ne crea uno economico e di squilibrio ben più grave, e grave in primo luogo per il Mez254 Bibiiotecaginobianco

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