Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

.. / Bordiga puro e duro quando la cultura riesce ad essere veramente tale (il che è indubbiamente difficile nelle Università italiane), ad essere cioè impegno di chiarezza nel capire come nel sentire, non è né « borghese », né « proletaria », né « per il sistema », 11é « contro il sistema ». Sembra lecito, quindi, concludere che l'attt1alità della tematica e del linguaggio bordighiano sia un tipo di attualità che va decisamente respinto ed a cui, oggi più di ieri, va mostrata la povertà di contenuto politico e di vitalità intellettuale che si nasconde dietro certe facili formule, che tendono a diventare sempre più manieristiche di quanto non siano rivoluzionarie. Si può affermare altresì che dalle pagine di Amadeo Bordiga si possono recuperare, e forse non solo in senso strumentaie, alcuni dei giudizi di fondo che egli dà sul sistema sociale ed economico dell'Unione Sovietica e più direttamente sulla costruzione stalinista. Indubbiamente l'« invarianza marxista, e quindi la controversia se il sistema sociale ed eco11omico dell'Unione Sovietica sia « capitalista » o « socialista », è un problema che, posto in questi termini, riguarda soltanto i marxisti ortodossi, e addirittura soltanto gli « invarianti ». Ma anche chi pensa cl1e la natura stessa del sistema sociale dell'Unione Sovietica impedisce di condurre un'analisi nei termini dei concetti classici di capitalisn10 e di socialismo ( cosa che del resto è parimenti vera per i sistemi sociali degli Stati Uniti o della Gran Bretagna), può ricavare dall'analisi di Bordiga la denunzia di un sistema che è essenzialmente totalitario, volendo con ciò indicare che in quel tipo di società non c'è più una distinzione tra economia e politica e che l'attuale forma di potere statale, per il fatto stesso di avere conquistato in un certo modo la sua indipendenza, ha poi spiegato la sua forza gigantesca secondo leggi sue proprie, leggi che sono al di fuori degli schemi di Bordiga, e cl1e hanno assoggettato le forze sociali, costringendole a servire i propri fini per un perio·do di tempo che dura tuttora. Di Bordiga si può poi co11dividere il giudizio circa il ruolo che il marxismo ha finito per assolvere n.el periodo stalinista e che è ancora ben lontano dall'abbandonare: il marxismo nell'Unione Sovietica, dove per dirla con Bo,rdiga è « vasto campo di speculazione », ha l'identica funzione di ciò che Marx defi11isce con il termine di « ideologia », e cioè quella di una « falsa coscienza » che maschera agli stessi protagonisti le cause·, il terreno e persino i motivi della loro azione. L'attualità di Bordiga va quindi ricercata nella spietata critica allo stalinismo, una critica che è indiscutibilmente da sinistra, e che è ino,ppugnabilmente dalla parte della rivoluzione, ma da cui si potre·bbero anche prendere le mosse per rovesciarne le conclusio,ni, in favo,re di una provocazione re·visionista, dalla parte delle riforme. LUIGI COMPAGNA 251 · _Bibliotecaginobianco

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