Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

Luigi Compagna tanto tempo che scavalca vite di persone e generazioni, la nostra scuola non ha trovato da registrare nelle cronache nessuna sorpresa o novità: è una volta per sempre che abbiamo scoperto che il modo borghese è un modo transitorio, caduco, nemico ad una parte de1Jla S!l)ecie umana, e che da una parte di essa deve venire combattuto ed ucciso. La catena delle scissioni va valutata e tenuta p1resente con gran cura, ma esse non sono venute perché si sia 'scoperto·', o peggio 'inventato', che l'anima del modo capitalista e il suo ciclo SUJPerno ed infernale ricevevano una interpretazione e descrizione nuova rispetto a quella già meritata». Di fronte a queste incro,llabili professioni di « invarianza », non resta cl1e prenderne atto, e ricondurre quindi tutta l'o,pera ,di Bordiga a q_uesta collocazio,ne che ·egli riven-dica come l'unica valida all'interno del pensiero marxista. Tutti i temi che egli ha affrontato nella sua vasta produzione giornalistica, dalla co·ncezio-ne del partito alla questio,ne agraria, o a quella meridionale, si riportano inevitabilmente, co,me egli stesso li riporta, a questa indistruttibile fede r1ella « invarianza marxista », alla quale pagano il prezzo di una trattazio,ne viziata da generalizzazio·ni sempre eccessive, e spesso, assai puerili, che lo pongono ben lontano dalla ricchezza e dall'articolazione di pensiero che troviamo invece in Gramsci sugli stessi temi. Vi sono però delle pagine di Bordiga, quelle appunto di Stritttura economica e sociale della Russia d'oggi, in cui l'invarianza marxista cessa di apparirci come lo, sco,glio invalicabile, il limite di fondo contro cui urtano· tutte le interpretazioni bordigl1iane, ma ci appare invece come la nobile bandiera cui deve aggrap•parsi il rivoluzionario, il marxista, l'intellettuale Amadeo Bordiga, per reagire allo stalinismo, per contestare il carattere socialista delle realizzai;ioni staliniste in URSS. Di qui nasco 1 no gli appassionati richiami alla purezza del verbo leninista, gli sfo,rzi di dimostrare come Lenin abbia sempre avuto le carte marxiste perfettamente in regola e come assolutamente non le abbia avute Stalin, e poi soprattutto la recisa negazione del passaggio ,della società sovietica al post-capitalismo: insomma quella sostanziale analogia co,n Trotzky, che è dottrinaria e a.d un tempo umana. Apprezziamo dunque queste pagine per quello che sono: innanzitutto un quadro delle vicende sovietiche e del ruolo che vi hanno svolto le varie classi sociali, e poi vi si può cogliere anche il grido di dolo,re anti-stalinista ,di un rivoluzionario impenitente, velleitario, addirittura tracotante nel tenersi ben stretto il suo1 schema determir1ista, ma che di questo schema ha disperatamente bisogno: per continuare a esistere, per continuare a scrivere, per continuare a credere di essere un « rivoluzionario in buona fede ». 248 Bibiiotecaginobianco

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