Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

Luigi C'ompagna sizione alla tattica del fronte unico, proposta e imposta dall'Internazionale, per uscire dall'isolamento, nell'attesa di una ripresa dell'offensiva: sono tutti episodi di un orientamento, univoco, dominato· dalla preoccupazione di mantenere immune il nuovo partito da tutti i possibili germi di corruzione opportunistica. La. nuova tattica proposta dall'Internazionale è per Bordiga - secondo una deduzione di Gramsci, che non manca di ricevere conferme, e che probabilmente co·glie nel segno - il frutto di una esperie11za tutta russa, di un paese arretrato, cioè, dove l'elemento volontaristico·, con tutto il suo accom.pagname11to di mano,vre tattiche e di coreografie po,Iitiche, ha avuto una parte preminente 11ello sviluppo del processo rivoluzio,nario,. Nei paesi econo,micaimente e socialmente più avanzati, sarà la situazio11e oggettiva a porre il problema della rivoluzione, e il grado di omogeneità e di coesione del partito- sarà un fattore di gran lunga più importante che no•n la quantità delle masse inquadrate, sarà insomma il fattore deterministico ad 01 perare nella realtà, senza sollecitazioni artificiose. Volo,ntarismo, e determinismo, cl1e erano, stati i termini originari della polemica ideoloigica tra l'« Ordine Nuovo» e il « So,viet », ritornano, resi attuali dal fatto che la conclusione implicita nella posizione di Bordiga è il rifiuto di considerare come esemplare e paradigmatica l'esperienza russa e di accettare, quindi, se non in via provvisoria, la guida dell'Internazionale, che da quella esperienza è sempre più influenzata. 2. Bordiga e il marxismo: l'« i11varianza ». Ma questa coerenza, che è così facile rinvenire nell'azione politica di Bordiga, e che è addirittura esasperante nella sua faziosità e nel suo settarismo, non è che il realizzarsi di una ben più profonda coerenza ideologica ed intransigenza umana, che fa11no di Bordiga uno, dei più classici campioni dell' « invarianza » marxista. Gioverà, quindi, collocarlo pro,spetticamente nella storia del marxismo e meglio ancora del marxismo militante, di cui possono essere identificate alcune fasi con caratteri abbastanza definiti e distinti. La prima fase del marxismo, quella ottocentesca, si preoccupò di dare un contenuto ideolo·gico e un effettivo rigore alla po,le1nica anticapitalistica. Antonio Labriola, ai tempi del congresso di Ge11ova, esprimeva gravi riserve sull'eclettismo turatiano, dominato « dall'idea tradi~io,nale di abbracciare in un programma elastico ed ambiguo legalitari, antilegalitari, astensionisti e mazziniani »: e magari queste riserve non le esprimeva soltanto· in omaggio ad un certo· ideale di purismo 244 Bibiiotecaginobianco

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