/ Bordiga puro e duro diga è comunque il solo dei socialisti e dei futuri comunisti italiani che allo scop·pio della rivoluzione russa abbia già un sistema di p-ensiero organicamente compiuto, vicino per certi aspetti a quello dei bolscevichi russi, ma in realtà maturato indipendentemente da essi, addirittura in solitudine, e fondato sulla convinzione che a breve scadenza si sarebbe aperta nel si,stema capitalistico una crisi irreversibile. La rivoluzione d'ottobre no.n è perciò per Bordiga sco·nvo1 lgente ed affascinante scoperta di un mondo nuovo•, ma è conferma di un'ipotesi scientifica: è il segno dell'inizio di un'era la quale vedrà il rovesciamento rivoluzionario dei regimi borghesi ad opera ,del proletariato, e insieme l'involuzione e lo sfasciamento dei partiti socialisti tradizionali, formati~i in un periodo- e in un cli,ma dove la corruzione opportunistica e parlamentaristica era inevitabile, e non più trasformabili nelle loro vecchie compagini. In Lenin qu·anto c'è di ,deterministico nella ipotesi della rivoluzione ineluttabile viene corretto da una carica attivistica e volontaristica, forte fino all'esasperazione. Nella dottrina di Bordiga l'elemento deteriministico resta caratterizzante. Il suo discorso nel Congresso di Livorno è addirittura rivolto a ritorcere l'accusa di volontarismo, contro i riformisti, per essersi questi ultimi illusi di poter mo,dificare o addirittura trasfo,rmare in senso socialista, mediante l'azio·ne politica, una situazione oggettiva, come quella prebellica, non suscettibile che di aggiustamenti marginali, interni al sistema, come oggi si direbbe. Il compito del partito rivoluzionario, in una concezio,ne siffatta, è quello di interpretare correttamente le leggi « oggettive » di svilu·ppo della società, e di evitare che gli errori degli uo,mini intervengano a rallentare o a deviare il corso delle cose. Fra tali errori, quello principale e più pericoloso, p·erché fon,dato su contraddizio 1 ni reali e radicato anche nella tradizio.ne, è l'op,portunismo, o,vviamente non perso 1 nale, ma ideologico e politico. È per Bordiga, questa dell'o,pportunismo, una categoria vastissima che abbraccia riformisti ed anarchici, massimalisti e sindacalisti rivoluzionari: insomma tutte quelle forze che, secondo lt1i, impedisco·no al partito di agire come elemento risolutivo· al momento opportuno. L'azione di Bordiga, a chi si collochi da questo• punto, di vista, appare di un-a linearità esemplare: la proposta di astensionismo elettorale nel 1919, la lotta per la separazione da riformisti e centristi, il rifiuto opposto a nome del partito co,munista cli partecipare a formazioni armate proletarie contro lo squadris,mo·, l'auspicio che un governo a partecipazione socialista venga a togliere alla classe operaia ogni residua illu·sione circa la possi~ilità di sbocchi non rivoluzionari, l'oppo243 Bibliotecaginobianco
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