Vincenzo Litta sistenza di personale. Inoltre, mentre nella SIP alla fine del 1967 si era ormai portato quaisi del tutto a termine il processo di automatizzazione del traffico, tale processo all'interno dell'ASST era a.nco1 ra in co·rso di attuazione. Tuttavia, anche te11endo1 co1 nto di questi fatto 1ri, il personale dell'Azienda di Stato appare co.mw1que est1berante: e in ciò l'Azie·nda di Stato, per quanto dinamica e moder11amente gestita, non riesce a disco,starsi dalla ti.pica fisiono,rnia delle amministrazioni pubbliche. A suo vantaggio, c'è co1nunque il fatto che, trattar1do 1 si di un'azienda altamente attiva, l'ASST può meglio sop·portare il gravame di un o,rganico abba·stanza elevato. Quanto alla SIP, è evidente che essa è guidata seoondo i criteri della conduzione azien1dale privatistica, malgra·do la partecip,azione statale, onde la sua maggior resistenza alla dilatazio,ne degli organici. Gli accordi del 1968. I due organismi che abbiamo fin qui sommariamente descritto si trovarono di fronte, alla fine del 1967, allorché i pubblici poteri dovettero decidere in merito all'assegnazione del traffico misto. l1n primo luogo era chiaro che si fronteggiavano due Enti telefonici, in ciascuno dei quali lo Stato, e quindi la collettività, aveva degli interessi i,mmediati e rilevanti, anche se per caratteristica e struttura a~iendale ·essi erano corr1pleta,mente ··diversi. C'erano altresì notevoli differenze dimensio11ali: ad una SIP molto grande, nata dalla fusio,ne delle cinque società telefoniche inter-regionali, corrispondeva una ASST più ridotta. L'ASST infatti si trovava in condizionri di parità quando le società telefoniche erano cinque, 1na, dopo l,a loro rapida unificazione, subiva la maggior forza derivante alla SIP dalle dimensio·ni raggiunte e quindi dal suo maggio,r dinamismo. Al momento di ,stabilire chi avrebbe dovuto provvedere al traffico misto teleselettivo, si sarebbe potuta operare una scelta equitativa: assegnare cioè tale traffico all'Azienda di Stato potenziandone la consi-- stenza, sì da avere in Italia due grandi Enti, di impo,rtanza e struttura quasi p1ari. L'uno, ~ carattere privatistico, si sarebbe interessato delle comunicazioni urbane e interurbane co,mpartirr1entali; l'altro, a carattere strettamente pubblico, si sarebbe interessato del traffico intercomparti,mentale a grandi distanze. Per poter ri1 so1 lvere la controversia in tal senso, si sarebbero però dovuti superare ostacoli non indifferenti e di varia natura. Ad esempio, sarebbe stato necessario do1 tare l'Azienda statale di una rete co,mpartimentale parallela e quindi in doppio,ne rispetto a quella della SIP; ciò perché l'ASST non avrebbe potuto• utilizzare per le conyersazioni dell'ex 230 Bibiiotecaginobianco
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