Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

Antonio Duva non riguardante il solo co1nune; e che in og11i caso non si potrebbero effettuare delle semplici do11azioni 7 • Il dott. Peluso ha aggiunto che, a suo avviso, i cittadini di Castel Volturno vogliono le terre per intenti meramente speculativi, i11 qua11to questi terreni, specie « nei tratti a confine con i villaggi alberghieri-balneari Coppola e D'Angelo », hanno raggiunto una quotazione elevatissima: dalle 7000 alle 9000 lire al mq. Effettivan1ente, non sembra che rinteresse ge11erale risulterebbe tutelato da una polverizzazio11e della pineta fra tutti gli abitanti di Castel Volturno, come demagogicamente propongono i comunisti: fra l'altro, questo premierebbe l'esasperato campanilismo che ha in misura non lieve influenzato le agitazioni. Ma che significato ha la dichiarazio,ne piuttosto retorica del dott. Peluso ( « le terre del popolo sono sacre ») quando - proprio dal groviglio delle questioni demaniali - tutto quello che in concreto si vede venir fuori è un fenome110 speculativo che squilibra la vita di un paese, 11e sbarra la via al mare e fa quasi rinascere il vessatorio « diritto proibitivo » di feudale memoria? Un « diritto proibitivo » neppure accompagnato alla tassa di « bonatenenza », che fi11anche alle magistrature del '600 appariva equo imporre ai baroni in favore dei comuni; a quanto pare, infatti, il comune di Castel Volturno non ha riscosso nemmeno l'imposta di consumo sui materiali, relativa ad alcune migliaia di costruzioni con una mancata entrata sti1nata 11011inferiore a 200 milioni. Un'ultima considerazione suggeriscono questi fatti. Castel Volturno fa parte di uno dei cinque comprensori turistici della Campania. Per i comprensori turistici, il Piano di coordinamento degli interventi pubblici del Mezzogiorno detta alcuni criteri informatori fra cui - per quel che riguarda le zone costiere - i segue1~ti: a) evitare le costruzioni edilizie nelle immediate vicinanze dei litorali e svincolare l'utilizzazione delle strutture dall'uso diretto del mare; b) evitare le concessioni demaniali che sottraggono all'uso comune beni per loro natura destinati alla utilizzazione pt1bblica; c) realizzare insediamenti edilizi proporzionati alla ricettività potenziale del territorio interessato, i11 modo da valorizzarne le caratteristiche paesaggistiche. Oggi Castel Volturno sembra il risultato di una scrupolosa disapplicazione di tali criteri. Non è possibile, in questa sede, cercare di comprendere di chi siano le responsabilità di tutto questo. Preferiamo sperare, piuttosto, che .questa triste esperienza valga a non far cadere nel vuoto il richiamo conte11uto nello « scl1ema di sviluppo economiço della Cam7 La lettera del dott. Peluso è apparsa sutl quotidiano « Il Tempo » del 3 . giugno u.s. 222 Bibiiotecaginobianco

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