Il « 111aggio » di Caserta runca - nello schierame11to 111oroteo, guidato dagli onn. Elio Rosati e Vincenzo Mancini. Tempestiva è la reazione degli amici del senatore Bosco: il dott. Dante Cappello, già moroteo, viene a colmare il vuoto, recando con se i larghi conse11si che riscuote nell' Alifano, suo collegio di elezione al Consiglio Provinciale; e del Consiglio Provinciale Cappello diventa presidente nel marzo di quest'anno. Neppure sotto il profilo delrefficienza la massiccia presenza della DC ha affetti l)ositivi per le ammi11istrazioni locali. A Caserta, per esempio, la DC dispoJ1e della 1naggiora11za assolL1ta in Consiglio Comunale. Ciò nonostante, negli ultin1i anni si son dovuti registrare frequenti periodi di paralisi dell'attività, di crisi, di rimpasti. E oggi si assiste ad una singolarissima controversia in atto fra sindaco e prefettura. Il sindaco, prof. Di Nardo, ha infatti deciso di dare una soluzione davvero originale ai problemi di compattezza del suo gruppo: ha accuratamente suddiviso le coni.potenze dell'amministrazio11e ed ha distribuito tante delegl1e, quanti sono i consiglieri democristiani, 22, suscitando - è inutile aggiungere - le più vive rimostranze dei suoi allea ti socialisti. Quanto al cosiddetto « sottogoverno » esso occupa, con i suoi complessi dosaggi non solo fra i partiti ma fra le correnti, uno spazio eccessivo nel dibattito politico locale. Questo spiega, probabilmente, perché molte iniziative che appaiono positive quando sono decise a Roma, si rivelano inefficaci a Caserta; e questo spiega anche percl1é il segretario della DC, i11g. Giuseppe Santonastaso si sia preoccupato di affermare 11ella sua relazione all'ultimo congresso provi11ciale del partito: « ... amministrazioni di centrosinistra sono state realizzate all'Ospedale Psicl1iatrico di Aversa, al Consorzio Idrico, al Consorzio dell'area di sviluppo industriale, all'Ospedale Civile di Caserta ». « È chiaro - ha aggiunto Santonastaso con malcelato ran1marico - cl1e questo comporta un discorso limitativo del potere; ma 11elrambito di un pluralismo democratico non detto solo verbalmente, questo porta co1ne risultato completo e sostanziale la certezza di non essere soli e di camminare insieme verso la prospettive nuove che pone la storia ». Ecco: « non essere soli » o, aàdirittura in caso di necessità, scomparire. I11 apparenza, s'intende. Dopo i fatti di Castel Volturno, un periodico casertano ispirato dai fanfania11i così si lamentava: « Il guaio è che il popolo se la prende con la DC che identifica con il governo e con il signor Prefetto, e brucia la sede del partito sul posto e maime11a un parlamentare corag ... gioso. L'unica responsabilità della DC è la sua carenza di potere poli219 -Bibliot~caginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==