Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

.. Antonio Duva A11tonietta Macciocchi, poteva dare e11tusiastici giudizi su un paese tipico di questa realtà, come Parete,· sino a ritenerlo molto avanzato nella problematica rivoluzio11aria. Pure, il bracciante che scandisce « Ac-Ci-rim » (uccidiamo) invece di « Ho-Chi-Min », avrebbe dovuto far riflettere su quanto incerti sono i11 quelle zone i· confini fra coscienza e vocazione estremistica 5 • Ma può questa situazione essere considerata soddisfacente per i gru·ppi democratici? Il mancato rinnovamento del partito comunista e, più in generale, di tutta la sinistra non va ìnvece valutato come una sconfitta delle forze che in questi anni l1anno guidato la vita politica della provincia? E queste forze s0110 state sempre rispettose dell'interesse generale? Vediamo. Il potere in provincia di Caserta, è bene ricordarlo, è sempre stato esercitato in condizio11i di i11solita stabilità. La Den1ocrazia cristia11a compensa la sua « depressione aversana » - su un elettorato pari al 23% della provincia la DC raccoglie nella zona solo il 18 % dei propri voti - con larghe zone di maggioranza quasi assoluta. Perciò la sua 111ecliaprovinciale è assai al di sopra dei livelli nazionali: il 46, 7 % dei voti nel 1963; il 46, 1 % nel 1968. All'interno della DC, larga e permanente maggioranza della corrente fanfaniana o, più precisamente, « boschiana ». Nel 1959, questa corrente raccoglieva il 60% co11tro il 403/6 dei dorotei; oggi, il 56% contro il 22% dei morotei, e il resto frantumato fra la sinistra (che, superando problemi di vecchia e di nuova maggioranza, sostiene Bosco), i dorotei e i tavianei. Ne dovrebbero dunque derivare una gestione efficiente degli Enti Locali; un'attività di partito sottratta ai logoranti patteggiamenti provocati dalla lotta fra le correnti; un più ampio spazio disponibile nella vita della provincia per le competenze valide di per sé, non diretta espressione di partiti o di gruppi. Ma non è così. La tensione nella DC a Caserta non è certo inferiore a quella che si registra in altre province; l'articolazione interna degli schieramenti è soggetta a con.r tinui mutamenti, legati a valutazio11i di natura non sempre strettamente politica. Il prof. Franco Iannieìlo, segretario provinciale sino all'anno scorso, subito dopo le elezioni rompe con il grt1ppo fanfaniano, trasferendo i suoi sostenitori - particolarmente numerosi nella zona di Sessa Aus M. A. MACCIOCCHI, Lettere dall'interno del PCI a Louis Althusser, pp. 247 e segg. L'episodio del bracciante è a p. 250. 218 Bibiiotecaginobianco

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