/ Il « n1aggio » di Caserta avvenire più a dan110 deìla DC cl1e di liberali e monarchici; d'altro canto i consensi al PSIUP riducono ulteriormente la presenza comunista, già nel 1963 molto al disotto della media provinciale e di circoscrizione del PCI. Sarebbe naturalmente arbitrario attribuire t1n valore particolare a questi dati, che si riferiscono ad un settore limitato di elettorato: è un fatto - tuttavia - che la distribuzio11e meno negativa dei voti, dal punto di vista dell'equilibrio democratico, si registra proprio nella zona che è risultata meno statica quanto ad iniziative di rinnovamento economico e sociale. L'estremismo rirnane, comunque, l'atteggiamento politico prevale11te dell'aversano. Estremismo che, nella prospettiva dello sviluppo economico della provincia di Caserta, già nel 1961 si poneva come un problema rileva11te per il partito comunista: « all'au1nento della popolazione ed al peso della classe operaia non ha corrisposto un'adeguata trasformazione i11 senso moderno del partito comunista » riconosceva su « Cronache Meridionali » Raffaele Laure11za che. inoltre, osservava: « È vero che il maggior numero di iscritti al partito comunista è oggi rappresentato da braccianti agricoli della zona aversana e da operai edili del casertano, ma è anche vero che stentiamo a rendere organica e permanente la lotta per la terra e la lotta salariale nelle campag11e » 2 • Esigenza evidente, quindi, di rinnovare in termini soprattutto ideologici e culturali, qualitativi, il partito nella provincia. Ma questo compito - venuto a ricadere in gran parte sull'opera del sindacalista Vincenzo Raucci, di Capua e del consigliere provinciale Angelo Maria J acazzi, oggi entrambi deputati con fortissime votazioni preferenziali 3, non sembra essere stato coronato da un completo successo se, appena qualche settimana fa, Umberto Barra poneva in rilievo su « Rinascita » le difficoltà che l'azione dei militanti di origine operaia incontra nell'ambito del partito 4 • Questo, infatti, basa i suoi consensi soprattutto sul potere locale - esercitato in modo qualitativamente non dissi1nile da democristiani e socialisti - in qualche comune come San Cipriano e Casal di Principe, e sullo sfruttamento della carica protestataria delle masse bracciantili. Solo un'osservatrice « paracadutata » da molto lo11tano, come Maria 2 R. LAURENZA, Trasformazioni econon1iche e azione politica in provincia di Caserta, « Cronache Meridionali », n .. 3, settembre 1961. 3 Jacazzi con 30.836 voti (di cui 27.302 in provincia .di Caserta); Raucci con 31.453 voti (di cui 26.345 in provincia 1di Caserta). Il caipolista Amen<lola ha conseguito 131.469 voti (di cui 7.311 in prov,incia di Caserta). 4 U. BARRA, Come si combatte il_sottosalario, « Rinascita», n. 32, agosto 1969. 217 - ~ibliotecaginobianco
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