Francesco Compagna rientrano in gran parte fra le com.petenze degli o•rgani centrali: Ministeri, aziende auto 1 nome, imprese pubbliche. La mia opinio,ne è magari troppo audace per no1 n essere temperata çlall'accettazioine di o·gni racco,ma•ndazio,ne dri gradualismo e magari di cauta sperimen.tazio1ne. Tuttavia, mi sembr~ di poter indicare questo obiettivo: ferimo• restando un ordinamento centralizzato per le imprese pubbiliche e p·er a,lcune aziende auto•nome (FF.SS. p,er esempio) e fermo restan,do quanto, si è detto sulla re5,ponsab1ilità degli organi centrali, dei Ministeri, per quanto riguarda le decisioni ultime relative alle op,ere di rilevanza nazionale o internazionale, tutte le altre attività oggi di competenza dell'amministrazione statale nel settore delle infrastrutture dovrebbero passa,re alla competenza delle Regio.ni e con esse i corris.po1n-denti stanziamenti. Il sia p,ure graduale trasferime11to alle Regioni di certe funzioni è una con1dizione indispensabile ai fini del coor,dinamento intersettoriale e terri 1 toriale e senza questo coo,ridinamento (irrealizzabile finché certe funzioni restano centralizzate in organismi verticali co·me i Ministeri) la programmazione regionale è imp·ossibile. Per quanto infine si riferisce a:Lleopere ·di rilevanza soltanto locale, la loro p·rogettazio·ne potrebbe competere ai con1uni o a gruppi di col.o muni: Piani parziali a livello locale. Ma queste opere di rilevanza locale do,vrebbero co,munque es.sere attuate secon·do le indicazioni fornite dai Piani regio 1nali e questo allo scopo di realizzare quel co,ordinamento fra infrastrutture locali ed infrastrutture regio,nali che è pur esso necessario ai fini di un assetto urbanistico non salo accettabile sul piano formale, ma anche efficiente sul piano sociale e su quello economico. Tracciate così queste linee generali di 9rientamento•, io credo di dover fissare chiaramen,te i termi11i di una proposizio1ne che definisca la ·politica ,di piano co,me p1 rocesso continuo. La politica d,i piano, non può esaurirsri nella p1 reparazione di alcuni modelli di previsio,ne e nella determinazio,ne di alcuni ob1 iettivi generali, settoriali e territoriali, più o meno, coerenti fra lo1 ro. La po1litica di piano deve esp,licarsi seco1 ndo alcuni criteri di o,rganizzazione degli interventi e secondo· quella determinazio,ne :delle fo1 rme di coo,r,dina,mento tra i diversi livelli che si ritiene più efficace. In questo, sen·so, l'attribuzione alle Regio,ni dei co,mpiti di cui si è 1 detto· tracciando alcune linee generalri di orientamento, può comportare uno squilibrio della macchina amministrativa. Ci sono poi i prob 1 lemi che possono sorgere nella faise di attua- ~ione •dei Piani: s10 1 no problemi numerosi e no,n facili, come dimostra l'esperienza della Cassa per il Mezzogiorno, e dei Ministeri impegnati ad o·p,erare srulla b,ase -di Piani plu1 rien·nali di spesa. Senza entra.re in 186 Bibiiotecaginobianco
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