Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

Revisionisn10 per l' econon1ia lamento crescente di liquidità da parte delle banche statunitensi e l'aumento progressivo dei tassi di interesse sul mercato de1 gli eurodollari hanno prodotto ,co,me naturale conseguenza un aumento vorticoso delle esportazioni ,di capitali italiani, esportazioni che hanno finito ,col peggio 1rare sensibilmente la situazione -della bilancia dei pagamenti. Le esportazioni di capitali, come è noto, non rappresentano una novità per il nostro p·aese. Il gran-de flusso di capitali in uscita è cominciato ormai da diversi anni, srpinto inizialmente dal timore di progressive n·azionalizzazioni ne.I settore dell'in,dustria, rafforzato p,oi, nel corso della crisi, dai timori ,di svalutazione della lira, alimentato semrp1re -dal ,desiderio di evadere il fisco. Ma, anche se le espo.rtazioni di caipitali finanziari ra•p1 p·resentano una componente. consueta del qua,dro economico italiano degli ultimi cinque anni, non si 1 può negare che esse abbiano assunto nel ·primo se·mestre dell'anno in ·corso un andamento ancora ,più celere; cosa che trova spiegazione nel fatto che alle motivazioni precedenti, si è aggiunto un nuovo incentivo costituito ,dalla ,possibilità di investire fondi sulle 1 piazze estere a tassi di remunerazione assai più elevati di quelli interni. Gli a1tri paesi euro 1 pei hanno reagito a questa situazione facendo in mo·do che i tassi ,di interesse aumentassero an·che sui mercati interni, in modo da offrire agli speculatori finanziari occasioni di investimento non troppo diverse da quelle offerte dal mercato statt1nitense. Per le autorità italiane, la via da seguire in questa guerra dei tassi ,di interesse non è stata altrettanto facile, in quanto un aumento violento dei tassi di interesse avrebbe significato un abbandono della 1 politica di stabilità del corso dei titoli a red,dito fisso, politica seguita forzosamente negli ultimi anni, e al tempo stesso una ulteriore depression.e dei mercati di borsa che avrebbe reso ulteriormente .difficile il fina1 nziamento alle imprese in-dustriali. Per questa ragione, le autorità mo,netarie hanno tentato, almeno in un pri,mo mom.ento, di combattere l'esodo di capita.li mediante provvedimenti che non provocassero un aumento brusco dei tassi di interesse. ln questa linea di azione, si è stabilito che le aziende di credito dovessero gradualmente liqui,dare le proprie posizioni di credito nei confronti delle banche estere e che l'acquisto da parte di residenti in Italia di quote di fondi comuni di investimento esteri venisse a·ssoggettato a-d autorizzazione preventiva del Ministero 1del Commercio estero. In tal modo, almeno le esportazio,ni di capitali effettuate in via ufficiale, sia da parte delle banche che da parte di privati investitori, sono state frenate. • 15 Bi~Iiotec·aginobianco

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