Nord e Sud - anno XVI - n. 115 - luglio 1969

Note della Redazione Questo di procedere all'« inchiesta conoscitiva» è stato un errore politico dei commissari della Pubblica Istruzione al Senato; o, meglio, non è stato un errore solo da parte di chi ha voluto l'inchiesta allo scopo di ritardare la rifornia. È vero che lodevolmente i commissari hanno deciso di dedicare all'inchiesta il tempo minimo indispensabile, per non sottrarne troppo alla discussione sulla riforma. Ma è anche vero che a q~esta discussione possono poi derivare non irrilevanti complicazioni e comunque inutili lungaggini dalle risultanze di un'inchiesta della cui inopportunità abbiamo scritto rtel numero di giugno della rivista («si dovrebbe, comunque, ritenere· che i commissari della Pubblica Istruzione al Senato siano documentati e non abbiano bisogno di ulteriore docwnentazione; anzi, si dovrebbe ritenere che ogni commissario abbia ormai un proprio punto di vista e non abbia più nessun bisogno di verificarne la consistenza, risalendo sulla Torre di Babele dove disputano fra loro le 'componenti' della vita universitaria»). Va aggiunto che, nel momento in cui gli avvérsari di destra della riforma universitaria partono al contrattacco ed intendono sviluppare la loro azione contro la riforma, lungo la linea delle pause di rifiessione e delle modificazioni sostanziali del progetto governativo, essi, per quanto riguarda l'inutile « inchiesta conoscitiva », si sono visti soccorsi dai comunisti e anche grazie a questi ultimi hanno ottenuto che all'inchiesta, sia pure nei limiti di cui si diceva, si desse corso. Naturalmente i oomunisti hanno voluto l'inchiesta perché puntano sugli assistenti e sugli studenti, sulla pressione che queste «componenti» della vita universitaria possono esercitare sulla Commissione del Senato ai fini degli èmendamenti di sinistra, mentre altri, i denzocristiani che sono avversi alla riforma, si ripro1nettono di far valere ai fini degli emendamenti di destra le opinioni dei professori che l'inchiesta dovrà raccogliere. Ma la riforma universitaria ha risentito fin troppo così delte pressioni di assistenti e studenti come delle opinioni dei professori; e ora la classe politica deve assum.ersene la responsabilità piena, senza più lasciarsi infiuenzare da quelle pressioni, degenerate in senso corporativistico, e da queste opinioni, più che mai avverse ai punti qualificanti della riforma. Inutile, quindi, l'inchiesta conoscitiva; inutile e forse dannosa ai fini dei tempi parlarnentari richiesti per l'approvazione della riforma. La Commissione del Senato, comunque, decidendo di lùnitare a quattro sedi e ad un tempo minimo l'inchiesta conoscitiva, si è premunita per quanto possibile contro il pericolo che l'inchiesta provochi un danno irrimediabile, un prolungamento della discussione in sede referente tale da pregiudicare la possibilità di pervenire al voto del Senato prima delle ferie; e in pari tempo, con il blocco dei concorsi e delle libere docenze fino al 30 settembre, si è predisposta una condizione che impegna la Commissione stessa e tutto il Senato a fare la sua parte in modo tale che la riforma possa essere discussa ed approvata dalla Camera alla ripresa dei lavori parlamentari. Questo signifiça che il Senato non dovrebbe prendere le vacanze se non dopo aver approvato la riforma: anche se si dovessero prolungare i lavori nel mese di agosto. E va dato atto all'on. Ferrari Aggradi del suo impegno a sbloccare tutte le 45 BibliotecaGino Bianco .I

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