Argomenti Rimane da accennare brevemente alla preoccupazione, da molti manifestata, che la fiscalizzazione, alleggerendo i costi del lavoro, favorisca la spinta salariale. L'obiezione cade se, contemporaneamente alla riduzione del costo del lavoro attraverso la fiscalizzazione, la politica dei redditi passerà finalmente dalle enunciazioni di carattere tecnico alla fase operativa. Sia comunque chiaro che per politica dei redditi intendiamo non già il contenimento dei salari, ma quel complesso di interventi che tende a determinare una distribuzione funzionale del reddito, una distribuzione del reddito fra le categorie produttive diversa da quella che avrebbe luogo sulla base del semplice meccanismo delle forze di mercato, per conseguire obiettivi non raggiungibili con la distribuzione determinata spontaneamente dal mercato. Applicando tale concetto al caso che ci interessa, riteniamo che i sindacati debbano responsabilmente ed attivam-ent,e prestarsi al fine di realizzare un'appropriata politica generale tendente a rendere le strutture economiche e finanziarie italiane adatte al sistema dei m·ercati internazionali e alle condizioni prevalenti nelle economie più avanzate. Strettamente legato alla considerazione dei carichi sociali quali elemento di grande peso dei costo del lavoro è un altro effetto, forse il più importante, della fiscalizzazione degli oneri sociali: quello di permettere la utilizzazione dei contributi non fiscalizzati - ci riferiamo, sulla base di quanto abbiamo detto in precedenza, alle aliquote integrali o parziali dei contributi per l'assicurazione pensionistica integrativa, per l'assicurazione contro la disoccupazione, per gli assegni familiari - come strun1ento di politica economica, sia in sede congiuntural.e che in sede di orienta,mento strutturale de11o sviluppo. In altre parole, la razionalizzazione della materia dei contributi sociali renderebbe possibile la n1anovra dei contributi a carico della produzione, al fine di costituire un mezzo efficiente che ponga in atto una politica di in:- centivi e disincentivi, differenziata per aree territoriali e per settori produttivi. Com'è evidente, il discorso riguarda varie questioni irrisolte della politica italiana, ad esempio quella dell'ammodernamento tecnologico; ma riguarda soprattutto il problema centrale, essenziale e pregiudiziale alla crescita civile ed economica del nostro paese, vale a dire lo sviluppo 'industriale del Mezzogiorno: un obiettivo che va inserito in una visione del sistema produttivo assai più articolata e flessibile e non lasciato a se stesso, in balia dell'attuale meccanismo di sviluppo che tende a divenire cumulativo ed a perpetuare ed aggravare i divari fra zona e zona del paese. Oggi il sistema degli incentivi· alle imprese si impernia sul ere93 Bib1iotecaGino Bianco
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