Nord e Sud - anno XVI - n. 114 - giugno 1969

Antonino Di Giorgio vocato Prandstraller. Di questa verità si è da un pezzo accorta· la sensibile narrativa di consumo, scritta, cinematografica e a fumetti, la quale, quando vuole personaggi efficienti, urbani, dotati di sex appeal e magari un poco alienati, prende architetti, ingegneri, managers e consulenti editoriali, e quando vuole personaggi vecchiotti, dialettali e molto umani prende avvocati, notai e, per quanto lo consente il ti~ more d'incappare nel delitto di vilipendio, magistrati. Peraltro, se non vogliamo cadere anche noi nella generalizzazione e nel luogo comune, dobbiamo dire che non tutta la magistratura e l'avvocatura porta il mantello a ruota; non tutti badano solo a fare il proprio mestiere, senza preoccuparsi dell'utilità sociale del servizio cui provvedono, senza domandarsi se i modi e gli esiti delle loro funzioni debbono es-s-ere rivisti. La crisi della giustizia ha trovato anche tra i pratici, specie in questi ultimi tempi, i suoi osservatori acuti, informati e sgombri di pregiudizi. Basti pensare ai rilevanti risultati cui, . sul piano dell'indagine e dello studio, sono pervenuti i « Comitati di azione per la giustizia », i quali raggruppano magistrati ed avvocati postisi risolutamente sulla via del rinnovamento; le comn1.issioni di studio costituite all'interno dell'Associazione Nazionale Magistrati e delle correnti che la compongono; i comitati esistenti in seno a talune organizzazioni forensi; i convegni giuridici e l'inziativa dei singoli. Sono per la verità sempre gli stes,si no1ni, sono, ·questi esploratori e riformatori, una ristretta rosa in cima ad una folla incredula e indaffarata, nondimeno è certo che, per merito di questi pochi, la conoscenza dei problemi della giustizia e lo studio delle possibili soluzioni hanno fatto notevoli progressi. Infine, nello sco:riso gennaio, si è costituita in seno al Consiglio Superiore della Magistratura, e cioè nella sede più competente e meno sprovvista di poteri, « una comn1ìssione referente speciale denominata commissione per la riforma giudiziaria e l'amministrazione della giustizia», con attribuzioni, tra l'altro, circa la composizione degli uffici giudiziari, la raccolta di dati statistici sul lavoro dei medesimi, lo studio dei tempi di lavoro., le visite ispettive, gl'incontri con esperti di problemi organizzativi, le proposte sul reclutamento e il tirocinio dei magistrati e sui corsi di aggiornamento e specializzazione per i medesimi. La commissione dispone· inoltre di due uffici specia,lizzati: l'Ufficio tempi e metodi e l'Ufficio studi, documentazione stampa. Con la costituzione di questa commissione e dei suoi uffici sembra che finalmer:ite abbiano fatto ingresso al vertice deU'amministrazione giudiziaria, 1e nuove scienze dell'organizzazione, della comparazione, della statistica, della programmazione, della ricerca di mercato. E con esse sono 70 BibliotecaGino Bianco

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