Vincenzo Baldoni b) la costruzione di nuovi alloggi va messa in relazione con l'attuazione di una 167, in cui la iin:d:ividuazione di nuove aree da investire ad alloggi per i,l Piano di trasferimento passi att:raveriso i,l principio dell'immissione degli abitanti de:i « Saissii » nel vivo della comuniità cittadina, a1 di fuori di qualsiasi insediamento concentrato che per forza di :cose propenderebbe a palesarsi come una operazione di illltonazione classista; e) i1lprocesiso di conservazione dei « Sasisi » deve tendere a r.ip,roporre questo iiins.ediam.ento come tina posisihi,l·e scelta residenziale anche, se non soprattutto, aJ;la comunità locale. Quesit,i t,re punti meritano di essere più diffusamente trattati. Per quanto concerne l'unità del corpo urbano, sembna lecito affermare che ,la Matera attuale (e futura} si compone di tre realtà: queHa del centro stonico, che è localizzata nei « Sassi »; quella del centro direzionale e degli affari, nonché deLla parte più moderna delle strutture reSJidenziali, che si può indiv~duare nel Pi·aino e nei quartieri satelliti; e quella deLle attivi,tà produttive (con particolare riferimento aHe industrie), che sii definisce nei nuclei di Val Basento e, più dkettamente, di J esce. Per una circostanza abbastanza eccezionale rispetto alla s,toriia urbanistica del nost,ro paese, Maitera si trova ad avere questi t•re momenti della sua vi-ta as,sociiativa d~staccati tra loro. Ciò impone una complessa ,riflessione sui pesi da attribuire a ciascuna unità, sui 1 legami infirastrutturaLi da progettare, sui servizi da programmaire. Ecco dunque una prima esigenza, che è quella di riflettere questa realtà nel disegno complessivo di un Piano Re-. golatore Generale. Da questa esigenza deriva una grossa resipons,abilità degli amministratori e degli uomini politici loca:1i, forniti di un potere di contrattazione che discende direttamente daLlia localizzazione della città, a cavallo di due direttrici di sviluppo: Bari-Sibari e Salerino-Potenza-Ta:ranto; una posizione, dunque, che può diveni1re di forza nei conf,ronti della gestione delle linee di sv.i,luppo e dell'acquisizione a Matera di una preoisia funzione (sia diret,tamente produttiva, sia a livello terziario-direzionale). La mancata realizzazione del nuovo centro dire21ionaile ha congestionato la zona del « Piano» attigua a.i « Sais.si»: la graviitazione suHa via Lucana di tutti i flusisi di relazione - verso l'interno e verso l'esterno - ha emarginato le zone periferiche, costituendo una barriiera nei confironti deHo sites.so insedi•amento dei « Sas,si ». Il rappovto tradizionale tra « Sas,si » e « Piano» è, coniseguentemente, mutato quanto ad acoesisib:iilità, a ,rapporti di scambio e così via; né la si,tuazione aippare diversa .per i nuovi quartieri cittadini: l'aLto grado di concentrazione dei servizi, delle funzioni, dei punti stes~.i d'incontro della comunità rende periferiche ed indifferenziate le parti esterne del si-sterna. RiquaJ.ifioa,re, riconnettere, quesiti punti, non basta: oocorre che la comunità ritrovi, ad UJn più moderno livello di integrazione, un suo centro di di:rezione pe:rché la vita associativa e residenziale possa riconquistare una vitalità nelle zone oggi emairginaite, recuperando alla propria rete di relazioni gli stesis:i borghi contadini. 54 BibliotecaGino Bianco
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