Nord e Sud - anno XVI - n. 114 - giugno 1969

Francesco Compagna farle valere subito e con chiarezza, onde si possano cercare· altre so luzioni o si sappia una volta per sempre che il porto di Napoli non può essere un porto per le superpetroliere. Ma se invece, come è stato assicurato, l' « isola » non macchierà il paesaggio del golfo, in quanto di ridotte dimensioni e collocata nell'avamporto; e se, grazie ai criteri tecnici di salvaguardia, già sperimentati altrove per simili impianti, non ci s.ono pericoli di inquinamènti, allora le riserve devono cadere. Napoli dovrebbe diventare un porto per superpetroliere, perché anche da questa qualificazione del porto dipendono le possibilità di ulteriore sviluppo nella regione del settore petrolchimico, chimico, parachimico. P,rogetti come questo deU'« isola galleggiante» dovrebbero essere quindi portati avanti speditamente ai fini del rafforzamento a Napoli della funzione portuale e nella regione della funzione industriale : tutto questo è vero, ma soltanto se le riserve di cui dicevo non si dimostrassero tali da rendere impos,sibile una soluzione come quella del1' « isola galleggiante ». Secondo quesito: che sviluppo possono e devono avere, nel quadro plurifunzionale del porto di Napoli, le attività cantieristiche e di riparazioni navali? In questo settore c'è un altro progetto di rilievo : il bacino di carenaggio; anzi, il superbacino in muratura da 500.000 tonnellate che sarebbe il primo del genere in tutto il Mediterraneo, onde a Napoli finirebbe con il concentrarsi tutto il lavoro di revisione del naviglio di grosso tonnellaggio. Voi vi rendete conto certamente dell'importanza di questo progetto; e posso dirvi anche questo: da Genova si sono levate proteste per la decisione di costruire a Napoli il superbacino. Per il finanziamento del progetto (15 miliardi) c'è un disegno di legge il cui iter parlamentare noi ci impegnamo ad accelerare il più possibile. Ma anche nei confronti di questo così importante progetto sono state sollevate a Napoli delle riserve, dei dissensi addirittura: dissensi per l'ubicazione del superbacino che potrebbe essere tale da comportare il sacrificio di talune installazioni dei Magazzini generali e quindi da ridurre la funzione commerciale del porto per esaltarne la funzione industriale. Io penso che tra Fincantieri e Magazzini deve trovarsi subito un accordo in una visione globàle degli interessi generali che l'IRI per la Fincantieri e il Banco di Napoli per i Magazzini devono essere in grado di valutare correttamente. Non voglio entrare nel merito tecnico della questione. Ma voglio fin .da ora avanzare la preoccupazione che si possa iniziare per il superbacino una storia paragonabile a quella del Palazzo di Giustizia: ~appiamo bene quanto tempo si è perduto per decidere l'ubicazione del Palazzo 126 BibliotecaGino Bianco

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