Nord e Sud - anno XVI - n. 114 - giugno 1969

Francesco Compagna demici e politici. Se si dovesse fare un istituto presieduto dal solito professore titolato e formato dagli amici, e dagli amici degli am1c1, meglio non farlo e rafforzare ,invece la Segreteria tecnica del CRPE che sta dando buone prove. Ma quello che noi dobbiamo chiedere è :un istituto capace, ad un altissimo livello di qualificazione, di fornire tutte le indicazioni necessarie per orientare le sceHe giuste nel contesto di una efficace politica di programmazione regionale: un istituto non mastodontico, magari piccolo, snello, ciapace di crescere su se stesso. Noi non vogliamo che da Napoli siano costretti ad emigrare, oltre ai chimici ed ai fisici dell'area della ricerca, anche quei pochi esperti della programmazione che faticosamente in questi anni siamo riusciti a formare. E comunque sia, una decisa azione per il rafforzamento, la promozione, la qualificazione di attività di studio e ricerca nella città, e cioè della funzione cultura.le della città, è un'azione che deve caratterizzare la strategia metropolitana, perché la funzione culturale è la funzione metropolitana più tipica e più qualificante. D'altra parte, il discorso sui centri di cultura e di ricerca noi non possiamo scinderlo· dal discorso sui centri di decisione. Ma pensiamo che i primi possano avere una capacità di richiamo nei confronti dei secondi. Certo, dal punto di visita cosiddetto decisionale, Napoli è una città debole, anzi indebolita. Non solo la gran parte delle attività napoletane sono telecomandate da Milano, Roma, Genova, -ma quale attività che si svolga al,trove risulta telecomandata da Napoli? Se si eccettuano i residui poteri della SME finanzi·aria e le partecipazioni del Banco di Napoli, non mi pa:re che ci sia gr:an che da registrare. Né vi sono segni che sia in procinto di essere avviata una politica tale da esaltare una funzione di Napoli come metropoli direzionale. Anzi, negli ultimi anni abbiamo assistito a sconfortanti smobilitazioni di statj maggiori aziendali. Napoli continua a perdere la sua materia grigia. Ne ha perduta molta e rischia di continuare a perderla. Di qui appunto la selezione alla rovescia della classe dirigente: i migliori partono, chi sono quelli che restano? i peggiori? i mediocri? L'industrializzazione della regione, da un lato, la politica di esaltazione della funzione culturale, dall'altro lato, e in generale la politica di qualificazione metropolitana di Napoli inserita nella stessa programmazione nazional,e, mediante il discorso sull'asse Roma-Napoli come asse di equilibrio a livello nazionale (rispetto all'asse MilanoTorino): ecco la terapia e la strategia della questione napoletana impostata in termini metropolitani. 124 BibliotecaGino Bianco

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