Nord e Sud - anno XVI - n. 114 - giugno 1969

Antonio Duva dei progetti di massi,ma. Quest'invito non nceve risposta; né risulta, sinora, presentato alcun progetto. E ancora: la crescita disordinata di Battipaglia ha fatto sì che la linea ferroviaria ne attraversi quasi il centro: via· Roma - una delle strade principali - è spezzata da un passaggio a livello. La creazione di un sottovia appare indispensabile. Così - nel maggio 1967 - riceve un'accoglienza favorevole la notizia, proveniente dal Ministero dei Lavori Pubblici e diffusa dall'on. Scarlato, della concessione di un contributo pari all'80% del costo dell'opera, del valore di circa 150 milioni. Trascorre tuttavia un anno e non vi è indizio dello svolgimento dei lavori. Una precisazione del Ministero consente, infine, di accertare i fatti. L'inizio del lavoro, e l'utilizzazione del contributo, è impedita dal mancato versamento da parte del Comune di un'aliquota del 30% a titolo di anticipo e garanzia per •la soppressione del passaggio a livello. Queste difficoltà non sorprendono, poiché sono ben note le condizioni in cui si dibatte la finanza degli Enti Locali; sorprende, peraltro, - tacendo della politica tributaria pers,eguita dal Comune di Battipaglia, che ha oggi un bilancio in deficit per circa 700 milioni - che nessun amministratore, in un anno, abbia sentito l'esigenza di aggiornare i cittadini su una questione di interesse tanto generale. Ma torniamo alle vicende del Consiglio Comunale. Nel marzo 1967 si riesce infine a formare una giunta di centro-sinistra presieduta dal prof. Francesco Crudele, un insegnante di lingue, basista. Si tratta di un uomo abbastanza irndipendente rispetto all'an1biente dell'industria e dell'edilizia locali. Il suo tentativo di dare impulso all'attività comunale dura tuttavia solo qualche mese: appena l'assessore socialista ai LL.PP., con il suo consenso, cerca di inquadrare la politica urbanistica della città secondo le nonne della «legge-ponte», la maggioranza entra . . . 1n cns1. Siamo alla fine del 1967. Le elezioni politiche ormai si approssimano e la Segreteria Provinciale della DC di Salerno cerca di attuare un piano di pacificazione fra le correnti. Dopo tre mesi di trattative e di tentativi falliti, è eletto sindaco l'industriale Sabato Mellone. La formula è di centro-sinis 1 tra, ma non casuali appaiono le assenze dei monarchici durante le votaziorni per la giunta. Anche questa esperienza, tuttavia, si rivela precaria. Stavolta sono i dissensi fra i socialisti - fattisi particolarmente acuti dopo le elezioni politiche - a provocare la crisi, nell'ottobre 1968. · Nello stesso mese i sindacati proclamano uno sciopero generale per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle condizioni economiche della provincia e sul problema dell'occupazione. È questa una delle po100 BibliotecaGino Bianco

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