Nord e Sud - anno XVI - n. 113 - maggio 1969

Carlo Perone Pacifico ai quali l'intervento programmato in Campania dovrebbe tendere a realizzare aziende medi 1 e di 3 ettari nelle zone di pa·rticolare i1npo,rtanza agricola, di 11 •ettari nelle zone di agrico1tura tradizionale, di 16 ettari nelle zon,e di agrico 1 ltura p·articolarmente depressa.- Nel paragrafo finale, si osserva che, mentre i problemi di adattamento deglri o,rdinamenti e di miglioran1ento tecnolo,gico, sono da giudicare •determinanti nelle zo,ne di importanza agricola, nelle altre due so·no più pres,santi i problemi ·di ristrutturazione delle imprese, che diventano addirittura dominanti nella zona pa,rticolarmente depressa. Questo, in sostanza, i1l conteriuto della risoluzio 1 ne, salvo alcune esortazio,ni all'autoirità centrale perché proceda a rio·rdinare i perimetri di competenza della Cassa per ril Mezzogio,mo, e degli Enti di Sviluppo e ·a finanziare adeguatamente le leggi che operano nella regione campana. La risoluzio-ne no,n meriterebbe ,di essere discussa se non si avesse l'impressione che, con essa, il Comitato Regio,nale ritenga di avere adempiuto a tutti i p·ropri obblighi per quanto riguarda il passaggio al·la fase 01 perativa della p·ro,grammazione agricola e di aver così definitivamente trasferito, la responsabilità dell'intervento agli Enti di Sviluppo. Se le intenzioni ,del Comitato Regionale sono effettivamente queste, si deve rilevare che l'estrema generalità dei suggerimenti formulati non fornisce agli Enti di Svilup•po alcun serio criterio per poter dare un contenuto ai piani zo1 nali. Difatti le indicazioni contenute nella risoluzione lasciano la più ampia libertà ai redattori dei piani di compiere le scelte più co•ntrastanti, e sembrano indicare che i pro·grammatori della Campania non sono interessati ail tipo di assetto, agricolo che avrà la Regione. E,ssi si limitano a fo,rmula~e raccomandazioni ispirate all'esigenza di operare con buon senso economico•, piuttosto che all'esigenza di operare nell'ambito· di una logica di pro,gram.mazione; là dove, poi, il documento scende in maggiore dettaglio - nell'enunciare cioè le dimensio,ni medie a cuj dovrebbero tendere le imp,rese agricole della Regione - le indicazioni suscitano qualche perplessità. Nel propo,rre il testo della riso,luzione, il Comitato Campano, della Programmazione fa esplicito riferimento ad uno studio co·ndotto dall'Istituto Nazio,nale di Eco·nomia Agraria per co11to del Comitato stesso 2 , le cui conclusioni vengono assunte come base per la formulazione delle proposte. Un breve esame dello studio citato servirà, fo-rse, a chiarire il significato della risoluzione . .III. Innanzi tutto, l'indagine presenta, in un brillante lavoro di 2 C. CuPo, Prospettive e politiche · di sviluppo dell'agricoltura in Campania, C.R.P.E. della Campania, Napoli. novembre 1968. 80 Bibiiotecaginobianco

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