Nord e Sud - anno XVI - n. 113 - maggio 1969

Piero Trupia vogliono acquisire); che sia cioè l'indispensabile complemento della ricerca di sviluppo. Gli specialisti, del resto, sono anche necessari per guidare il p1 rocesso di rinnovamento degli imp'Ìanti, ,che in questa fase di industrializzazio,ne assu1ne u·n ritmo comparativamente più intenso,: anche in consi,derazione del fatto cl1e ~I carattere derivato, e non originario, che lo svilup·po tecnologico dell'i 1 ndustria meridionale dovrà forzatamente assumere in un primo periodo, richiede una di1sponibilità di quad 1 ri tecnici a formazione polivalente. Tale impostazione d'·altronde non può considerarsi rinuncia 1 taria e tanto n1eno definitiva, perché future e ,diverse esigenze, poste da una più matura situazione p,roduttiva, p·otrebbero essere sempre fronteggiate, essendo facile il passaggio da una forn1azione di base ad una sp·ecialistica, 1nentre il passaggio inveriso, come insegna l'esperienza oggi drammaticamente vissuta negli Stati Uniti, è molto piì1 ardua. Un particolare ruolo la ricerca fondamentale dovrebbe poi assumere nel Sud, quello culturale, sia per vitalizzare l'insegnamento sia, e so·p-r·attutto, per disancorare la cultura meridionale dalle secche dell'accaden1ismo uma.n.istico-giuridico, considerato una delle cause del ristagno della vita civile meridionale. Il problema della ricerca e della produttività non è stato avvertito in tutto il suo peso a livello ·politico, visto che la massima legge di p1 romozione dello sviluppo del Mezzogiorno, la legge 717 del 1965, è fondata su prir1cipi come la diffusione prioritaria delle aziende piccole e medie, l'espansio:ne dell'occup,azione industriale, l'impiego delle risorse laicali (art. 13): obiettivi certamente lodevoli ed indubbiamente benefici s111 piano sociale, ma che rischiano di far naiscere già vecchie le nuove strutture in.dustriali del Mez- . zog1orno. Non meglio calibrato appare l'intervento di più diretto interesse previsto dalla legge (art. 21) sotto il titolo « Programmi di ricerca applicata», che denota una scarsa concatenazione tra mezzi impiegati e fini da perseguire e trascura le condizioni di aipplicaibilità d·ell'intervento. L'art. 21, infatti, « al fine di agevolare l'applicazione delle n1odeme tecnolo 1 gie nelle strutture produttive ... » predispone un programma di potenziamento « della ricerca scientifica ». Tale programma dovrebbe peraltro concretarsi in « progetti >, formulati con la particolare collaborazione degli istituti universitari meridionali, che per il loro· innegabile e, del ,resto obbligato, accademismo· non sembrano bene preparati a tale compito. Senza volersi attaridare in critiche di dettaglio, non isi può no1 n osservare che le « moderne tecnologie » sono quelle già note e che co1nunque la loro applicazio,ne si p,uò perseguire in molti modi, ma non certo attraverso la ricerca scientifica: la quale, come è noto, tende alla scoperta e alla messa a p,11nto di tecnologie in,edite. Tale precisazione non sareb,be forse necessaria ·se il testo legislativo non tradiss-e la convinzione che la ricerca scientifica possa contribuire allo sviluppo del Meridione più di quanto non sia lecito attendersi, soprattutto nell'attuale momento. 58 Bibiiotec~ginob.ianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==