Nord e Sud - anno XV - n. 98 - febbraio 1968

Le idee del tempo zione precedente, in corrispondenza con la frattura profonda creata dalla Resistenza con la tradizione liberal-mo·derata e fascista»; nella genesi dell'« unico momento nel quale la nostra. cultura seppe liberarsi dal suo provincialismo e seppe elaborare una proposta autonoma di valore europeo e mondiale» - e « il cinema sta [ì a dimostrarlo: e non solo il cinema» ___.; nell'« unico esempio di una cultura antagonista alle strutture capitalistiche che fossimo stati capaci di elaborare ». Come si vede, la funzione riconosciuta da Salinari al neo-realismo è assai vasta, è molto importante. « Il neorealismo si nutrì » egli afferma, « innanzitutto di un nuovo modo di guardare il mondo, di una morale e di una ideologia nuove che erano proprie della rivoluzione antif ascista. In esse vi era la co·nsapevolezza del fallimento della vecchia classe dirigente e del posto che, per la pri111avolta nella nostra storia, si erano conquistate sulla scena della società civile le masse popolari. l' i era l'esigenza della sco·perta dell'Italia reale, nella sua arretratezza, nella sua miseria, nelle sue assurde contraddizioni e insieme una fiducia schietta e rivoluzionària nelle nostre possibilità di rinnovamento e nel progresso dell'intera umanità. Il tono poteva variare dall'epico al narrativo o al lirico, ma la posizione ideale rimaneva la stessa. È evidente che un niovimento di q~esto tipo si presentava com.e tln autentico movi- - mento di avanguardia, rispetto ad altre cosiddette avanguardie che avevano proposto riforme soltanto formali, che non rompevano il cerchio della cultura della classe dominante, e che qualche volta compivano rivoluzioni canonizzate nell'Accadenzia d'Italia. Autentica avanguardia, perché tendeva a riflettere i punti di vista, le ,esigenze, le denunce, la morale di un movimento rivoluzionario reale e non soltanto culturale. E' dell'avanguardia il neorealismo ebbe il piglio aggressivo e polemico, la volontà di caratterizzarsi e di distinguersi nettamente dalla cultura tradizionale, accademica, arretrata, staccata dalla realtà. Si presentò così come arte impegnata contro l'arte che tendeva ad eludere i problemi reali del nostro paese; contrappose polemicamente nuovi contenuti (partigiani, operai, scioperi, bombarda1nenti; fucilazioni, occupazione di terre, b·araccati, sciuscià, segnorine) all'arte della pura forma e della _ morbida memoria (ma non fece mai, almeno nei migliori, di questi contenuti una precettistica); cercò un mutamento radicale delle forme espressive che sottolineasse la rottitra con l'arte precedente e potesse espr~mere più adeguatamente i nuovi sentimenti; si pose il problema di una tradizione di arte autenticamente realistica e rivoluzionaria a cui riferirsi, scavalcando le esperienze r},ecadenti dell'arte moderna». A questa spinta nella direzione del realismo (che egli chiama indiff erentemente anche « neore.alis1no ») si ponevano, seco·ndo Salinari, « dif76 Bibliotecaginobian.co

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==