Ettore Cuomo ... trattuali con gli altri partiti o a ricercare l'ap1 poggio della Coro,na; è invece costretto ad un continuo com·promesso con l'opinione pubblica, al di _sopra del suo partito come dell'opposizione. Un tale regime parlamentare, non lasciando alcun margine di libera interpretazio.ne e di manovra politica alla Corona, tende a svuotare senza residui la prerogativa regia. Perché il governo possa ottenere la fiducia, evidentemente il sovrano potrà e dovrà solo consacrare con la no•mina formale il leader del partito vittorioso nelle elezioni e completare il ministero se"" guendo le indicazioni che dal leader gli verranno. Al limite, come sappiamo, questo sistema si risolve in una elezione implicita del capo del governo da parte del corpo elettorale e in una nomina sostanziale dei membri del governo ad opera di.:~l capo del governo». Confrontato con questo modello, il regime -parlamentare vigente in Italia sino alla sua crisi nel primo dopoguerra appare a Maranini affetto da non poche carenze e disfunzioni. E, innanzitutto, i Parlamenti italiani avreb,bero sofferto sempre di una estrema frammentazione e disgregazione delle forze politiche: malattia assai grave, questa, per Maranini, soprattutto in quei sistemi istituzionali che, come il nostro, legavano la sopravvivenza dell'esecutivo alla fiducia delle Camere; e tanto più grave, inoltre, quanto più gravido di nefaste conseguenze: attaccando essa la struttura portante del sistema, si ripercuoteva fatalmente su tutto il complesso organismo del potere indebolendolo e deformandolo paurosamente. L'as122 Bibiiotecaginobianco senza di un'articolazione bipartitica delle rap·presentanze parlamentari determinava infatti la instabilità e fragilità dei go.vemi; condannava i leaders :italiani, i Depretis, i Giolitti, a differenza dei loro più fortunati colleghi inglesi sicuri del sostegno di organiche, omogenee, discip~inate mag.gioranze consacrate dalle elezioni, a quella defatigante opera di cucitura e ricucitura di maggioranze ognora minacciate dalla disgregazione (e questa ingrata fatica verrà sempre più riassumendosi nella pratica corruttrice delle manipolazioni elettorali e dello squallido trasfoirmismo parlamentare); consentiva infine alla Corona, nei vuoti di potere che con facilità e frequenza venivano a crearsi, « occasioni e persi 110 obbiettive necessità di intervento~~. La storia del Potere in Italia ~.i configura così, agli occhi di Maranini, come la storia di una p·ericolosissima oscillazione tra il paternalismo del primo ministro e il paternalismo del sovrano. Scrive Maranini: « Il sistema pseudo-parlamentare italiano, nato dallo sforzo incompiuto di Cavour, colloca dunque il potere in una regione quanto mai ambigua ed incerta. In teoria la sua sede è la camera dei deputati, che dovrebbe essere l'espressione della sovranità del corpo elettorale, e che sulla pretesa rappr~- sentanza del corpo elettorale fonda la _sua supremazia. In pratica nel nostro caso il potere, anche se si esprime formalmente come potere parlamentare, è assai più potere governativo, e in parte potere regio. Per contenere il potere regio è neces• . sario che un leader parlamentare si crei una maggioranza personale e che la mantenga o piuttosto la rin-
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