Nord e Sud - anno XV - n. 105 - settembre 1968

..... ... I canali della rivolta nell'Europa orientale molto cauti st1 quesito punto (magari dopo le illusioni degli ultimissimi anni). Tuttavia bisogna sforzarsi di cogliere le tendenze di lungo periodo e sotto questo profilo si può forse sperare che il processo di revisione in atto nell'Europa orientale non sia reversibile. In realtà, le pressioni che si esercitano sulle Democrazie Popolari e che le obbligano a rivedere le regole del gioco politico, pongono in definitiva il problema di una nuo,va definizione del blocco Comunista nel suo insieme. La tendenza naturale che si manifesta nelle Democrazie Popolari a volere stabi,lire un sistema politico che corrisponda meglio alle loro tradizio·ni storiche, alle loro strutture sociali e alle loro aspirazioni future, rende l'unità del bilocco1 Comunista più fittizia che reale, so-prattutto al livello del,l'ideologia. Solo la potenza economica e militare sovietica continua a conservare questa unità. Ancora per quanto tempo potrà farlo senza su·scitare la reazione del blocco nel suo insieme? A meno di non ritornare indietro - il che è sempre possibile, se si guarda la Polonia del 1956 e quella di oggi, o si esamina il caso della Cecos,lovacchia - i popoli dell'Europa orientale continueranno ad affermare la loro individualità. Lo faranno rifiutando per quanto possibile gli aspetti « sovietici », ed in particolare gli aspetti repressivi, del comunismo, e accentueranno le loro affinità naturali con l'Occidente, che per essi è l'immagine delle società libere e progressiste. Che resterà allora dell'unità del blocco sovietico? STANISLAV KIRSCHBAUM 81 ·BibliotecaGino Bianco

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