Errnanno Corsi proprio da Nap1 oli, infatti, è venuto, in questi ultimi quattro anni, l'attacco massiccio al paesaggio so-rrentino: è venuto da parte di quelle 1 imprese immobiliari che, 1 aven·do ormai portato a termine _le aggres'Slioni ai suoli di Posi1'lip·o e degli alt11icolli parteno,pei, si sono trasferite neJila penìsola sorrentina alla ricerca di nuovi mercatii. Sul loro esempio sono poi scese in campo·, pronte a non essere seconde nell'azione devastatrice, numerose piccole imprese locali, imp-rese improvvisate, senza p•rep1 arazione, del tutto, in·sensibili ai valori paesaggistici. Si è trattato di un fenomeno incontro1'Iato, largan1·ente favoirito, piro,prio nelle sue spinte più indiscriminate, dall'assenza di efl}cienti controlli; la mancan2;a di strumenti tecnioi ha costituito un inicentivo notevole: i ·rego,lamenti edilizi ·dei sei co,muni sono ,del tutto arcaici; si è cercato anche di . varare una legislazione nuova, di redigere dei piani di fabbricazio·ne, ma spesso, come è accaduto a V.ico Equen·se, •si è tratt 1 ato ,di piani a dop·piio taglio, ambigui e generici p·ro,p,rio in quelle che dovevano essere le disposizioni essenziali: ap,p1 rossimati nel1 le densità, p,rivi di indicazioni sull'assetto del territorio. In tale situazione si è sviluppata anche un'edilizia di sostituzione che ha definitiviamente ·compro,messo, e non giià valorizzato 1, gli ambienti storioi più impo,rtanti. Tra i co·muni della penisola, la più intensa attività edilizia si è avuta a Sorrento; a1l'tinizio della Circumvallazione, ad esempio, è sorto• una specie di « Rione Trai 1 ano », è stata distrutta una vegetazione meraviglio!sa; 1dall'alto della Marina Grande o Antica, quella dei pescatori, si p1 uò avere un'immagine estesa della dilatazione a macchia d'olio subita dal centro urbano. La più forte distruzione di ambienti l'ha subita Meta che è, po1i, il co,mune meno vasto per superficie: u·na villa di stile vanvitelliano è ormaii assediata da nuove, grigie cost·ruzioni; il vallo,ne di Rosella, che dai piedi di mo·nte Sant'Angelo si stende fino ail mare lungo la linea di 'Confine tra Meta e Piano, sta per perdere il suo aspetto primitivo ,almeno nella parte terminale: i co,struttori agiscono con astuzia e lo stanno, colmando con terreno di risulta: finiranno col ricavarne, forzatamente, un suolo edificato 1 r,io. Succederà, quindi, a Meta, quello che è sucoes,so a Sant'Agnello, dove il vallone C·roce è st1 ato riem·pito, tra l'altro in modo· così precario che si hanno sistematici cedri.m·enti; si è comunque ricavata una straida senza sbocco, ma tale da cori.sentire nuova attività edilraia. Anche a Vico Equense la degradazione ·del p·aesaggio è in atto: lungo la strada per Moi:ano si paventano massicci insediamenti; dalla zona a ridos,so della Marina si . osserva come tutta la vallata si va colma·ndo di alti, grossi edifici; poche persone hanno seguito l'esempio di Manlio Rossi Doria il quale, per rispettare il paesaggtlo, e per non sradicare nemmeno un albero, l1a scelto di riammodem?,re una vecchia casa colonica molto bassa e ab,bracciata da una folta vegetazione. Un nuovo sfregio al paesaggio, invece, sta p·er essere co·mpiuto da un pro,getto, di cui circolano da tempo n-umerosi dépliants, tendente a collocare una_ gigantesca statua di San Francesco in cim•a ·al «Belvedere», vioino al Convento di Vico Equense. A Massalubrense la Marina di Puolo 42 BibliotecaGino Bianco
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