Nord e Sud - anno XV - n. 105 - settembre 1968

Ferdinando Virdia al suo carattere: la sua battaglia culturale si è im1nedesimata in una battaglia politica, senza soluzione di continuità e senza riserve, tanto più poi che la sua impostazione ideologica risultava piuttosto che da programmi e da prese di posizioni contingenti, da una cultura intimamente vissuta e professata con quella intransigenza intellettuale che è anche una forma di intransigenza morale. Nei limiti appunto di una cultura che definiremo « liberale» nel senso sto•rico di questo aggettivo, nel senso cioè di una cultura crociana e post-crociana senza ombre e preclusioni, il settimanale di Pannu,nzio ha svolto una funzione rilevante anche nei riguardi di quell'impegno verso il libro di cultura al quale evadono nel nostro, paese pressoché in blocco gli organi di stampa e quelli della diffusione della cultura di massa. Un discorso affine merita un settimanale come « L'Espresso·», che dedica due pagine a recensioni librarie ad altre del suo supplemento, con rubriche fisse dedicate appunto a recensioni ·di libri di cultura affidate a critici e saggisti di larga informazione e non soltanto letteraria. Un interesse culturale che si traduce anche attivamente nei riguardi dell'editoria di cultura è quello di altri settimanali politici come « Rinascita», come « L'Astrolabio », legati a particolari interessi ideolo1 gici, di « indipendenti » di buon livello come « L'Europeo », « Epoca », « Panorama ». Gli altri settimanali - quasi sempre di evasione e di intrattenimento - offrono un'informazione, as1 sai più limitata e reticente, ma in sostanza del tutto inad·egt1ata. Non manca in essi una nota critica settimanale, che ha quasi sempre per oggetto libri di narrativa, scelti tra quelli di maggior successo e non di rado tra quelli stampati dal medesi1no editore del settima11ale. In sostanza si tratta di rubriche di propaganda editoriale, quasi sen1pre affidate a un critico stabiln1ente inserito nell'apparato dei gruppi editoriali al quale appartiene il settimanale. Potremmo ag·giungere che non esiste una sta1npa veramente specializzata, a parte, naturalmente, le grosse e meno grosse riviste di cultura, che fioriscono quasi tutte, e non potrebbe essere diversamente, in un ambito universitario, ma che non arrivano ad un pubblico anche di media preparazione, comunque sono diffuse in ambienti ristrettissimi e sostanzialmente specializzati. La stampa, quotidiana o settimanale, presenta dunque un panorama sostanzialmente negativo nei riguardi di quelli che sono i problemi del libro di cu1 ltura in Italia, anche se vi si possono annoverare notevoli eccezioni, ed anche se innegabilmente si è co·mpiuto in questi ultimi anni un notevole sforzo per avvici11arsi alle esigenze della nostra 104 I t - Bibliote·caGino Bianco

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