Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

.. I Recensioni Di fronte a questa ,prosa si è tentati da una forma di lettura disinteressata, che basti a se stessa e alle sensazioni che evoca; ma s1 baglierebbe chi rifiutasse di cogliere nel racconto un fine che vada oltre la pittura dell'ambiente e quella dei personaggi che ruotano intorno a Michele; la moglie sospettosa e frivola, la servetta sfingea e impenetrabile, il guardacaccia taciturno, gli ospiti curiosi sono larve che partecipano appena al b,allo angelico. In fondo il risultato ultimo del libro è lo spettacolo della vita contemplato da Michele come gioco peren·ne, come realtà che ·si com,pone e si scompone continuamente dinanzi al suo occhio vigile e insieme distratto. Egli pensa che Lucia gli si sia sacriificata « n.on per soddisfare un'immaginaria concupiscenza, ma perché potesse trarre dal sacrificio suoni, colori, com'egli sapeva da o·gni fatto doloroso o gaio. Gli eventi non lo colpivano, se ne difendeva trasformandohl~ scomponendoli a capriccio ». E la figura ideale dell'artista, svagato ed estroso, è completata alla fine del romanzo, quando Michele, finita la guerra, sopito il rumore dello scandalo, deciderà di allontanarsi da Lucca e di riprendere i viaggi di un tempo; la sua fantasia irrequieta già assapora la gioia del.le soste nelle stazio.ni cli·matiche e nei lussuosi alberghi del Nord, o l'ingresso nei teatri ,dove la sua fa.ma lo accompagnerà costantemente, conferendogli un'aureola di gloria. L'ultima pagina resta appunto sospesa sull'illusione risorgente in Michele di obliarsi in vagabondaggi e in avventurose esperienze, che forn1iranno spunto a nuove creazioni artistiche. MARISA CÀSSOLA Il lavoro e le sue motivazioni Ormai la psicologia industriale comincia ad avere alle sue spalle oltre quaranta anni di studi e di esperd.enze sopratutto negli Stati Uniti. La sua spinta dinamica nasce dal convincimento, oggigio,mo p•acifico, che mentre l'azienda può a ragione dire di conoscere tutto o quasi sulle macchine che utilizza, non altrettanto può affermare oirca gli uomini che queste macchine in definitiva conducono. In altre parole, è divenuto evidente che il personale è un capitale che merita la stessa attenzione e pianificazione degli altri elementi aziendali e che i da-nni al morale o alle motivazio,ni di questo capitale umano devono essere considerati un grave problema, così come per primo il vecchio Henry Ford aveva felicemente intuito anni addietro. << L'uso precipuo della risorse umane è il problema precipuo del dirigere» afferma Saul Gellerman, responsabile del settore Ricerche ·sul Personale della IBM ed autore di un libro (Motivazioni e pro,duttività del lavoro, ediz. Etas Kompass) che costituisce uno dei più completi ed organici contributi al problema, di recente tradotto anche in italiano e che non m·ancherà di suscitare interesse e polemiche. Quali sono in realtà i legami tra motivazione e produttività? Per rispon111 s·blioteca Gino Bianco

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