Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

• Graziella Paglia110 Ungari una lotta fra interpretazioni contrastanti, tuttavia la decodificazione no11 può varcare i limiti di un arco al di fuori del quale sarebbe aberrante. Si deve anzi, nell'o·rizzonte del dibattito odierno, rivendicare contro forme di relativismo assoluto, la possibilità di avvicinamento oggettivo e progressivo verso il limite ideale di un'unica spiegazione, più comprensiva e persuasiva delle altre. Il procedimento indicato dal Goldmann, perseguendo itinerari lukacsiani, consiste, come è noto, nell'individuazione della struttura dell'opera attraverso la « compre·nsione » in una struttura più vasta (la struttura delle opere di Racine, nel quadro della struttura del movimento giansenista; il significato del giansenismo nel quadro della lotta della noblesse de robe nel Grand Siècle, ecc.) operazione critica resa possibile dalla ipotesi di una omologia strutturale fra opera letteraria e visione del mondo di un dato gruppo sociale. In effetti non sembra appagante, in questo campo, il tradizio11ale canone di ricerca che tende a istituire nessi di corrispondenza fra pensiero e situazione storico-sociale. Appare sempre più indispensabile valutare in quale misura ci sia stata coscienza intera e adeguata della situazione storica: individuare cioè la distanza fra coscie11za reale e coscienza possibile. Chiarito i11 tali termini il significato dell'opera, sarà possibile studiare le modalità della sua lettura nonché le categorie mentali e schemi di pensiero che la orientano; la resistenza alla comprensione e i travisamenti, nelle loro origini ideologiche, indotte o « naturali ». Campo di lavoro vasto e poco arato, con innumerevoli ricerche da intraprendere, che si presentano, in folla alla mente. Dallo studio del meccanismo della creazione a quello delle scelte editoriali; dall'p.nalisi dei testi al modo di presentazione al pubblico; •dai mezzi di promozione della lettura (in effetti assai rari) ai modi di lettura propri a gruppi e strati sociali. Ma il discorso si arresta, per ora, qui. Chiarite le premesse di impostazione e indicate alcune esperienze valide, la progettazione del lavoro appartiene ad altra sede. Se volessimo e potessimo definire sinteticamente la direzione comune dello sforzo da compiere i11 questo campo, lo ricondurremmo al disegno di un « Atlante della circolazione culturale » in Italia, che di per sé, come già accennato, implicl1erebbe la possibilità di restituire all'ampliato pubblico del libro un suo volto ed una sua voce riconoscibile e differenziata. GRAZIELLA PAGLIANO UNGARI 108 - Bibliote-ca Gino Bianco • •

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