I I Note della Redazione « In questo lungo intermezzo - conclude «Sapere» - altri paesi, potenziali concorrenti dell'industria nucleare italiana, si saranno spinti assai avanti n,el campo delle competenze realizzative di impianti elettronucleari instaurando una situazione quanto meno difficile per le nostre future industrie nucleari non solo sui mercati esteri, ma anche su quello nazionale ». La lente d'ingrandimento Una delle maggiori novità, dal punto di vista tecnico, della campagna elettorale del 1968, è stata certamente la trasmissione televisiva dei comizi. Del resto, già da tempo i partiti avevano rinunciato a tenere, almeno nelle grandi città, quelle manifestazioni di piazza che, specie nell'immediato do~ poguerra - ma ancora negli anni cinquanta - solevano richiamare un così massiccio, e a volte così impressionante, concorso di pubblico. Naturalmente, il solo fatto che i comizi elettorali si fossero trasferiti nelle sale teatrali e cinematografiche aveva implicato un sottile mutamento nella natura stessa della manifestazione: è difficile trascinare all'ira o all'entusiasmo persone che se ne stann,o comodamente sprofondate in poltrona. E così il tono dei discorsi - ma non il tono soltanto, anche il contenuto - si è andato progressivamente modificando; agli scoppi di ezo,quenza si è sostituito, un argomentare più pacato, il tentativo di far leva sulla ragione degli ascoltatori piuttosto che sulla loro emotività; spesso le cifre e i dati si sono sostituiti alle colorite espressioni retoriche. I comizi televisivi hanno segnato un ulteriore passo in questa direzione. Il pubblico, per cominciare, non è limitato all'uditorio presente in sala, ma è costituito da una immensa platea invisibile; anzi, il termine « platea » è improprio, giacché gli spettatori sono separati gli uni dagli altri, e anche questo è un elemento che ha il suo peso, _perché l'essere in gruppo predispone in mo,do diverso all'ascolto. Inoltre essi si trovano nelle proprie case, possono commentare a loro piaciniento ciò che vedono e ciò che sentono, possono addirittura interrompere il coniizio col semplice gesto di spegnere il televisore. Finalmente, c'è da osservare che la telecamera è uno strumento che può essere anche spietato: l'oratore che si lecca le labbra asciutte, che suda, che getta un'occhiata ansiosa- al foglietto degli appunti; tutte cose che concorrono a demitizzare i grandi protagonisti della nostra vita politica. E questo può essere un fenomeno positivo, naturalmente; a patto, peraltro, che gli aspetti spettacolari non prevalgano sugli aspetti più propriamente politici, deformando, per ragioni futili, gli orientamenti elettorali dei cittadini. Occorre tuttavia aggiungere che il « primo piano » delle telecamere, se ingigantisce i volti e i gesti, mettendone in rilievo eventuali imperfezioni o manchevolezzé, ha una funzione analoga per qitanto si riferisce a certo stile, certa mentalità, certe caratteristiche, non soltanto esteriori, dei candidati e 49 Bibiiotecaginobianco
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