Nord e Sud - anno XV - n. 101 - maggio 1968

I I comunisti italiani e l'analisi del capitalismo all'organizzazione del mondo dopo la guerra» si era poi approfondito, dando luogo alla cristallizzazione di « due linee politiche opposte»: « a uno dei poli, la politica dell'URSS e degli altri paesi democratici, che mira a scalzare l'imperialismo e a rinforzare la democrazia; al po·lo oppo-. sto la politica degli Stati Uniti e dell'Inghilterra, che mira a rinforzare l'imp,erialismo e a soffocare la democrazia». Venivano quindi denunciate sia la « crociata» che Stati Uniti e Inghilterra avevano mosso contro l'URSS e le « nuove democrazie», « diventate un ostacolo alla realizzazione dei ,piani imperialistici»; sia <da minaccia dell'impiego diretto della forza, il ricatto, l'estorsione, ogni sorta di provvedimenti, di pressione politica ed economica, la corruzione, l'utilizzazione dei conflitti e delle . contraddizioni interne», che erano i « mezzi tattici» coi quali il campo imperialista, « sotto la maschera del liberalismo e del pacifismo», cerca\'a di imporre la sua linea reazionaria. In ,particolare, infine, venivano stigmatizzati il piano Marshall, definito come « la parte europea della politica di espansione» degli Stati Uniti in tutto il mondo; e il consenso che ad esso e alla posizione im,perialista veniva dalla « politica di tradimento» dei socialdemocratici europei (Blum, Schumacher, Attlee, Saragat, ecc.). Il dovere dei partiti comunisti era, su questa base, e molto ovviamente, di opporsi alle mire di asservimento politico ed economico delle altre parti del mondo da parte della maggiore potenza imperialistica, di battersi in ciascun paese per « la causa dell'onore e dell'indipendenza nazionale » e « per la la difesa della ,pace » 1. La « risoluzione » istitutiva del Cominform veniva fatta propria dalla direzione del PCI il 19 ottobre 1947. Da allora in poi il giudizio del PCI sull'•evolv,ersi della situazione internazionale si è mosso coerentemente sulla base di questi presupposti assai generali, che impostavano l'analisi dèlla politica internazio-nale do-po la seconda guerra mondiale come analisi di una nuova fase dell'im,perialismo e ,del capitalis·mo. La Dichiarazione programmatica dell'8° congresso del PCI è il documento ufficiale del partito che più esplicitamente di ogni altro puntualizza i tratti della società capitalistica e imperialistica. « La società capitalistica» -- è detto in essa - « è fondata sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e di scambio, i quali vengono amministrati nell'interesse dei capitalisti, per creare e continuamente accrescere il loro profitto. Il lavoro, considerato come una merce, viene sfruttato a questo scopo. Questa società è minata da profonde contraddizioni oggettive e lacerata dagli antagonismi di classe. Mentre accumula e concentra le ricchezze sociali nelle mani dei gruppi capitalistici, che tendono ad avere il monopolio sia della ricchezza che delle attività produttive per ricavarne nel loro interesse il profitto massimo, dall'altro lato crea la massa dei p1 roletari, che vendono per un salario la loro forza lavoro. La produzione assume un carattere sociale che via via si accentua, in con1 Vedi il testo della « Risoluzione » in La politica dei comunisti dal quinto al sesto Congresso. Risoluzioni e documenti, Roma (senza anno), pp. 297 segg. , 13 Bibiiotecaginobranco

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