Massùno Galluppi generali, non può che rendere più complessa, contraddittoria e sfuggente quella realtà che si vorrebbe controllare o modificare a favore della pace e della coesistenza fra i popoli. Il mondo occidentale, che non dimentica la pesante ipoteca sovietica sull'Europa orientale negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, e la lacerazione e l'incubo della « cortina di ferro », può essere indotto a pensare che ogni umiliazione imposta a Mosca sia un modo per ripagare la « libertà » e la « democrazia » dei torti subiti in passato. Viene il dubbio, però, che la lotta per questi valori si debba fare più in termini di permeabilizzazione, per così dire, dei blocchi che non in termini di disgregazione dei blocchi; più ai fini di una desatellizzazione in senso liberale che ai fini di una desatellizzazione in senso nazionalista; e comunque in modo tale da aver presente la preoccupazione delle conseguenze che potrebbero derivare da una balcanizzazione dell'Europa, ad Est e ad Ovest, da un processo che, anziché portare ad una nuova organizzazione dei rapporti internazionali, potrebbe resuscitare l'antico disordine dell'Europa delle nazioni. La proclamata affinità dell'attuale politica rom-ena con l'attuale politica gollista non sappiamo fino a che punto possa allarmare Mosca; comunque dovrebbe allarmare i democratici dell'Occidente. MASSIMO GALLUPPI 90 BibliotecaGino Bianco
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