Nord e Sud - anno XIII - n. 80 - agosto 1966

, Lo Stato e il servizio sociale esigenze « tecniche », cui non bastano più né i vecchi temi di « copertura ideologica » né gli strumenti di sempre. Da ciò la fiducia nella « forza delle cose » che in una società in movimento è sempre grande e ci deve far bene sperare se facciamo appena uno sforzo di storicizzare la nostra esperienza distinguendola dalla mortificante e a volte frustrante fatica quotidiana che è la ragione prima di tanti errori di prospettiva. Nel caso che ci interessa da vicino, c'è, ad esempio, un fatto nuovo, che vale la pena di segnalare; sembra che sul sistema degli « appalti » instaurato al Ministero del Lavoro nel corrente anno, ci sia stato un parere ·sfavorevole del Consiglio di Stato che impegna il Ministero stesso a rivedere l'attuale impostazione dei programmi di assistenza ai lavoratori. Non possiamo che accogliere favorevolmente una tesi che ripropone in pieno questioni di principio e di metodo in ordine all'assunzione di compiti sociali da parte dell'intervento pubblico. Fra le questioni di metodo una è di estremo interesse: il « come » avverrà l'assunzione di nuovi compiti sociali da parte dello Stato. La problematica che questo tema da solo sottintende è di grande co111plessità; esige un necessario e severo esame di esperienze passate, un'analisi dei problemi della riforma della pubblica amministrazione, e di quelli, strettamente collegati, della preparazione dei quadri tecnici per i compiti più articolati e specifici che attendono gli istituti pubblici. Si è già detto tutto quello che si poteva dire sulla struttura pletorica deH'apparato pubblico, sulla fuga dall'impiego di stato degli elementi più qualificati, sulla sovrabbondanza di personale generico e non preparato negli enti pubblici, perché valga la pena di insistere ancora su questo aspetto del problema. Vi è forse da aggiungere al quadro un altro fatto: l'aumento del numero di Enti e Uffici Speciali che crescono a latere degli organismi pubblici per il disbrigo di compiti particolari, mentre può essere in parte considerato un fatto necessario e positivo, non lo è più nel momento in cui ad esso non corrisponde un freno nell'aumento di personale non qualificato negli organismi pubblici ed una qualificazione e una riforma degli stessi. Alla stessa logica corrisponde, del resto, la soluzione « dell'appalto », e la tendenza a mantenere intatta nella sua formula e nella sua composizione la struttura tradizionale come se la « ordinaria a111ministrazione » non fosse essa stessa bisognosa di una profonda trasformazione 5 • 5 Nella riunione ministeriale prima ricordata ci si appellava alla difficoltà di reperire fondi per un miglioramento qualitativo della struttura interna del Ministero, sostenendo su ciò la tesi dello appalto. In altro campo, è ad es. significativo che il comune di Roma (20.000 dipendenti) abbia dovuto costituire un « ufficio speciale per il piano regolatore» e una segreteria di coordinamento per l'applicazione della legge 167. 75 BibliotecaGino Bianco

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