Nord e Sud - anno XIII - n. 80 - agosto 1966

NOTE DELLA REDAZIONE Il rilancio della "Cassetta ,, Fra tante leggi che si insabbiano durante l'iter dell'approvazione da parte delle due Camere, quella che non si è insabbiata, che non è stata neanche ritardata da eniendamenti che la rinviassero dall'una all'altra Ca1ner.a, che è stata, anzi, spinta avanti con una inconsuet,a sollecitudine, è la legge per gli « interventi straordinari in favore dei territori depressi dell'Italia centrosettentrionale». Tale legge, infatti, è stata approvata ora anche dalla Camera senza che siano state apportate niodifiche al testo votato due mesi or sono dal Senato. E che non siano state apportate modifiche al testo che il Senato aveva approvato è senza dubbio un fatto positivo, perché gli emendamenti presentati dai liberali, dai missini, dai co1nunisti miravano ad aggravare la già grave portata antimeridionalistica della legge. Quello che ci sembra un fatto veramente negativo è che non si sia levata una sola voce nel Parlamento (a quanto ci è stato possibile di constatare, leggendo i resoconti parlamentari nei giornali di ogni tendenza che abbiamo potuto consultare) per denunciare questa portata antimeridionalista della legge in questione e per cercare di corregger,Za. E anche più negativo è il fatto che, fra gli interventi dei parlamentari nel corso della discussione su questa legge, si siano levate, da destra e da sinistra, e anche dal centro, voci che esprimevano - non contestate - un preoccupante orientamento antùneridionalistico; atteggiamenti che prescindono del tutto dalla necessità di non contraddire, e quindi di non svuotare, la politica rneridionalista che si dice di voler portare avanti; una tendenza a dilatare l'area di applicazione degli interventi predisposti a favore dei territori depressi dell'Italia centro-settentrionale, a dilatarla fino al punto di provocare un danno al Sud - dirottando, dalle regioni meridionali, investimenti che si cercano di attirare, in queste regioni, con altre leggi - senza neanche arrecare un vantaggio a questo o a quel territorio ben delimitato dell'Italia centrale o settentrionale. Tipica di un balbettante primitivismo politico è stata, per esempio, questa tesi che un parlamentare del PSIUP, l'on. Angelini (cfr. « Il Messaggero» del 16 luglio 1966)~ ha formulato nel. corso di un suo intervento nella discussione: « l'azione statale di contributo per lo sviluppo delle infrastrutture non può fermarsi al Sud, perché "bisogna sempre tener presente che il Mezzogiorno finisce alle Alpi"». Così, proprio c01ne Mussolini, anche se con diversi intenti, l'on. Angelini nega l'esistenza stessa della questione meridionale! Altri parlamentari, poi, hanno lamentato, come l'on. Gagliardi, democristiano, la pochezza dello stanziamento previsto di 200 miliardi, "dato che 300 sono già i miliardi che occorrono per il completamento delle opere già iniziate"; o hanno insistito sulla necessità di estendere gli interventi alle proprie regioni, alle proprie provincie, ai propri collegi elettorali, onde 48 BibliotecaGino Bianco

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