Nord e Sud - anno XIII - n. 80 - agosto 1966

Augusto Graziani italiane hanno seguito nel finanziare indirettamente le imprese industriali nel corso del 1964 e, in misura assai maggiore, nel corso del 1965. Gli effetti cli questo mutamento di indirizzo non hanno tardato a farsi sentire sia nei bilanci delle aziende di credito che nel mercato finanziario. Nel corso del 1965, infatti, l'intervento delle banche nel mercato finanziario ha consentito, nonostante l'aumento di quasi il 36% nelle emissioni di titoli a reddito fisso, di far cadere i tassi di interesse a lungo termine dal 7,15% al 6,63%. Questa caduta ha permesso alle autorità monetarie di sospendere le operazioni di mercato aperto effettuate nel senso dell'acquisto e di attuare viceversa alcune vendite, allo scopo di ridurre la liquidità bancaria. In tal modo, nel corso del 1965, il conflitto fra obiettivi e strumenti, che aveva caratterizzato la politica monetaria nel 1964, è scomparso: al termine dell'anno, la liquidità delle aziende di credito, nonostante l'afflusso di quasi mille miliardi, causato dall'attivo nella bilancia dei pagamenti, era rimasta sos.tanzialrnente allo stesso livello del dicembre 1964 (con un aumento di appena 68 miliardi). Nel 1965, grazie all'intermediazione bancaria, si è dunque creato un canale fra mercato monetario e mercato finanziario e parte della liquidità raccolta a breve termine è stata convertita in liquidità a medio e lungo termine. Che utilizzazione hanno ricevuta i fondi in tal modo resi disponibili? Questa volta, settore privato e settore pubblic9 vanno tenuti distinti. Il settore privato decisamente non si è fatto avanti con grandi richieste: nel 1964 e 1965, le emissioni di titoli a reddito fisso autorizzate nel corso cli quegli anni o in precedenza ammontavano complessivamente a 239 miliardi, mentre le emissioni eff~ttivamente realizzate nel corso degli stessi anni sono state pari appena a 169 miliardi (più 41 1niliardi di emissioni non soggette ad autorizzazione). Detratti i rimborsi, le imprese industriali nel corso del biennio hanno emesso titoli a reddito fisso per un ammontare pari appena a 127 miliardi. Analogamente, per quanto riguarda le emissioni di azioni, le autorizzazioni disponibili nel biennio 1964-65 avrebbero consentito emissioni per quasi 900 miliardi, mentre le emissioni effettive sono state inferiori ai 700 (senza tenere conto di 340 miliardi di emissioni non soggette ad autorizzazione). Il languire della richiesta di fondi da parte del settore privato non desta meraviglia; esso è solo l'altra faccia del declino degli investimenti industriali, già abbondantemente documentato dai dati della contabilità nazionale . . Discorso ben diverso si deve fare per il settore pubblico. Qui, come abbiamo illustrato, le richieste sono state vivacissime, e hanno largamente superato i livelli degli anni precedenti; tanto che, come si è visto, proprio per soddisfare le richieste del settore pubblico, le autorità monetarie hanno autorizzato le banche di credito ordinario ad intervenire nel 32 BibliotecaGino Bianco

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