Nord e Sud - anno XIII - n. 80 - agosto 1966

, Recensioni La nuova città Gli elementi che compongono la scena urbana si possono raccogliere in quattro categorie: le strutture viarie, le abitazioni, i servizi, i posti di lavoro. Ognuno degl,i elementi ha, di volta in volta, un peso diverso nella costituzione delle varie città; tutti, peraltro, risultano determinanti nella definizione degli ambienti urbani e del town design. Il libro Destino della città di Pasquale De Meo e Maria Luisa Scalvini (pubblicato recentemente nella collana « Acropoli» delle Edizioni Scientifiche Italiane) analizza in particolare due di tali tipologie ~ le residenze operaie ed i posti di lavoro - e ne illustra il rapporto reciproco e l'influenza che hanno avuto sulla formazione e sull'aspetto della città. I due autori sostengono che l'urbanesimo e l'industrializzazione, che nel corso del secolo passato hanno definito la struttura delle città attuali, sono ancora determinanti e stanno imprimendo attualmente allo sviluppo della città una direzione nuova: le industrie se ne allontanano, andandosi a localizzare nel territorio che gravita sulla città; e le aree metropolitane vengono progressivamente occupate dalle residenze e dalle attività commerciali ed amministrative. L'angolazione da cui è visto lo sviluppo della città ed il suo futuro è interessante, sia perché permette di considerare sotto una nuova luce un quadro già altre volte tracciato, sia perché consente contemporaneamente di valutare l'incidenza degli insediainenti industriali sul paesaggio urbano e rurale, dando così un utile contributo ad un filone di ricerca estremamente interessante, quale è appunto lo studio del volto della città. È questo un argomento che negli ultimi anni ha polarizzato l'attenzione di architetti, urbanisti e quanti hanno a cuore la sorte degli aggregati umani, perché, a causa dell'enorme sviluppo cui tutte le città sono state soggette, come pure dell'imprevedibile e incontenibile consumo del territorio nazionale verifi, catosi in questo dopoguerra, il paesaggio, sia urbano, sia rurale, si è notevolmente deteriorato; o, nel migliore dei casi, ha assunto un carattere del tutto anonimo. Gli insediamenti industriali hanno avuto una grossa parte in questo fenomeno; essi hanno contribuito a determinare la morfologia di tutte le periferie urbane, hanno caratterizzato in modo spiccato moltissime delle nostre città e modificato lo stesso paesaggio rurale. Qualsiasi spostamento intorno alla città permette di confermare l'incidenza del fenomeno industriale nella definizione dell'ambiente fisico in cui ci muoviamo, e quindi a sostenere la necessità di stl,ldi come questo .di De Meo e Scalvini. I due autori seguono in particolare le fasi attraverso le quali è passata la nostra industria, dalla sua nascita - avvenuta dopo l'unità d'Italia - al suo decisivo «decollo» 4i questo dopoguerra (illustrando contemporaneamente i caratteri degli edifici industriali e l'evoluzione del rapporto di questi ultimi con le abitazioni operaie), ed arrivano alla conclusione che i termini del discorso sono ora in parte cambiati ed in parte 119 BibliotecaGino Bianco

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