Franco Bordieri L'Istituto siciliano per gli "animatori,, :dello sviluppo Nelle discussioni, nei dibattiti, nelle polemiche che, specialmente negli ultimi anni, hanno proposto e riproposto i grandi problemi dello sviluppo economico e sociale del nostro Mezzogiorno, si è mancato di dedicare la necessaria attenzione ad un problema che può sembrare parziale, ma non per questo è meno importante di altri. Vogliamo riferirci al problema della formazione dei quadri locali di base, medi e superiori. Nessuno ignora c01ne uno dei maggiori ostacoli al procedere dello sviluppo sia costituito dalla mancanza, nelle regioni interessate, di amministratori, tecnici e funzionari, seriamente preparati, in grado di conferire, con la propria opera, individuale e collettiva, concretezza ed efficienza alle iniziative per lo sviluppo. Non è questa la sede per esaminare le cause di questa carenza, o sottovalutazione, ma sappiamo tutti che la mancata soluzione del problema dei quadri rischia di compromettere definitivamente i risultati positivi delle lotte condotte dalla parte migliore della nostra classe politica. Il tema della formazione dei quadri locali è stato appunto discusso da una tavola rotonda organizzata a Portici, alla fine del gennaio scorso, presso il Centro di Specializzazione e Ricerche Economico-Agrarie per il Mezzogiorno, diretto dal prof. Manlio Rossi Doria. La riunione (a cui hanno partecipato rappresentanti della Svimez, del Formez, del Ministero per la Ricerca Scientifica, della F.A.O. e delle organizzazioni sindacali) aveva lo scopo di esaminare e discutere i progetti ed i piani sui quali il dr. Eyvind Hytten (norvegese, che ha vissuto criticamente le· esperienze di Dolci) ed i suoi collaboratori (giovani siciliani, e non soltanto siciliani, seriamente impegnati e passati per esperienze tipo CEPAS), intendono impostare il lavoro dell'Istituto Siciliano per la Formazione di Animatori dello Sviluppo, da essi fondato a Palermo alla fine dello scorso anno. Questo gruppo di ricercatori ha condotto per parecchi anni un lavoro di sviluppo e di organizzazione sociale in alcuni piccoli centri della Sicilia occidentale; e l'iniziativa della fondazione dell'Istituto è nata dalla convinzjone della necessità di sfruttare maggiormente le esperienze acquisite, valutandole e continuandole in un contesto più ampio di quello regionale. I partecipanti hanno discusso sulla definizione dei compiti e delle attività specifiche dell'Istituto, sulla sua politica generale di intervento, sui suoi. programmi di insegnamento e sulle caratteristiche degli animatori da esso preparati. Lo scopo dell'Istituto è quello di contribuire alla formazione professionale di base, intermedia e superiore, di animatori dello sviluppo economico, sociale e culturale particolannente nel Mezzogiorno. Più precisamente, al livello di base: formazione di quadri locali (sindacalisti, soci di coope50 BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==