Nord e Sud - anno XII - n. 65 - maggio 1965

Note della Redazione la politica di industrializzazione: è fin troppo ovvia, infatti, la forza di attra7.ione che un'area di ricerca eserciterebbe sulla grande .industria, e la con- ·venienza che questa avrebbe di installare, nelle più o 1neno im1nediate vicinanze dell'area stessa, non solanzente i propri laboratori di ricerca, 1na anche tutta una serie di impianti produttivi (si pensi soltanto all'industria elettronica, alla lavorazione delle 1naterie plastiche, alla produzione di apparecchiature scientifiche). « Nord e Sud», pertanto, avanza fonnalmente la proposta di creare a Napoli un'area di ricerca scientifica. Perché questo progetto si possa realizzare, occorre anzitutto che un Ente locale - il Co1nune, ad esempio - 1netta a disposizione una vasta superficie di terreno. In quest'area si potrebbero trasportare immediata1nente i Laboratori o Centri di ricerca, già fun- 'Z,Ìonanti, del C.N.R. e di altri Enti scientifici, nonché taluni I s.tituti universitari e para.universitari, selezionati in base a criteri operativi. La costruzione delle sedi destinate a questi Centri dovrebbe essere realizzata con i fondi degli Enti dai quali i Centri stessi dipendono (fondi che, co1ne abbiamo visto, sono già oggi considerevoli, e la cui consistenza verrebbe certamente ad aumentare, in vista delle concrete prospettive di sviluppo che la creazione dell'area di ricerca consentirebbe). A sua volta, la Cassa per il Mezzogiorno potrebbe intervenire per la creazione delle indispensabili infrastrutture (alloggi per gli studiosi, servizi generali, Biblioteca centrale etc.), le quali dovrebbero «servire», oltre che i Laboratori che costituiranno il prin10 nucleo, anche quei centri di ricerca industriale la cui installazione nell'area avrà luogo, con ogni probabilità, in un secondo momento. Questa nostra proposta è avallata dal consenso di alcuni tra i più en1i11.enti scienziati che lavorano a Napoli. Ma è necessario che essa trovi il consenso e l'appoggio concreto anche degli ambienti politici responsabili, sia a livello nazionale, sia a livello locale. Per quanto riguarda la nuova Amministrazione di centro-sinistra, siamo certi che essa non 111ancherà di rendersi conto del significato e delle prospettive che può avere, per l' avvenire di Napoli, la realizzazione di un'iniziativa come quella da noi propugnata. Quanto all'opinione pubblica, essa non potrà che reagire favorevolm.ente nei confronti di un progetto che, oltre tutto, non graverebbe 1ninin1amente sulle finanze cittadine. Il Coniune, difatti, dovrebbe lùnitarsi a concedere il suolo necessario all'area; suolo che potrebbe essere, tanto per fare un ese1npio, quello della l\!lostra d'Oltre1nare ( la quale, dalla zona 1norta che è attualmente, si trasforn1erebbe in un centro vivo ed operante), o potrebbe essere un altro, che fosse ritenuto il più idoneo anche sulla base di esigenze valutabili dagli esperti del Piano regolatore. È chiaro che l'ubicazione dell'area potrà essere oggetto di discussione. Ma la creazione dell'area non dovrebbe esserlo, se si ha veramente a cuore l'inserimento di Napoli in un processo di sviluppo civile e 1noderno. Napoli è una città che non ha ancora trovato la propria funzione. Noi siamo convinti che la funzione di N a.poli possa essere, appunto, quella di « capitale scientifica » del paese. 38 BibliotecaGino Bianco

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