Nord e Sud - anno XII - n. 64 - aprile 1965

La « conurbazione » napoletana pretare il maggiore sviluppo relativo della frangia suburbana rispetto alla città, come un effetto del più basso costo della vita nella prima (soprattutto in fatto di canoni di locazione, di alimentazione, di sotto1nercato dell'abbigliamento etc.), che l'ha resa più accessibile che non il centro a coloro che, volendosi avvicinare alla città, non erano in grado di sopportarne i prezzi troppo alti 29 • Né questa tendenza è andata attenuandosi negli anni successivi, se, considerata uguale a 100 la popolazione del 1931, si è passati nel 1951 all'indice 139,47 (contro gli indici 99,03 delle Sezioni centrali del capoluogo, e 134,30 delle Sezioni esterne) 30 • Queste cifre testimoniano un incremento demografico considerevole nei comuni aggregati, prima e dopo l'aggregazione. Ma è soprattutto sull'incremento posteriore all'aggregazione - quello tra il 1931 ed il 1956 - che ci dobbiamo soffermare ai fini di questa indagine. Infatti, tra il 1931 ed il 1956 sono immigrati nel comune di Napoli (che - ripetiamo - aveva già conglobato i comuni contermini) 75.428 operai 31 • Se nello stesso periodo, come crediamo sia ormai chiaro, l'incremento demografico delle zone periferiche è stato considerevole, non apparirà lambiccata la congettura che gli operai immigrati siano andati ad abitare proprio in queste zone, più vicine ai posti di lavoro e più economiche da più d'un punto di vista. Questo non significa, naturalmente, che tutte le sezioni eccentriche del capoluogo abbiano assunto in modo netto e definitivo una fisionomia industriale. Per più d'uno di questi quartieri, condizioni orografiche e condizioni ubicazionali hanno escluso ed escludono tale carattere (si pensi per esempio a Soccavo e Chiaiano). Né, d'altro canto, significa che negli altri quartieri cittadini la percentuale di attivi del settore secondario sia sempre decisamente minore che nei quartieri periferici. Anzi, dai dati dell'ultimo censimento risulta che una non piccola parte della popolazione industriale abita i sovraffollati quartieri del centro: San Lorenzo, Avvocata, Montecalvario regi29 Ibidem, ed anche E. LUONGOe A. OLIVA, op. cit. 30 Le sezioni centrali sono: San Ferdinando, San Giuseppe, Porto, Pendino, Mercato, San Lorenzo e Vicaria. Sezioni esterne sono: Chiaia, Montecalvario, Avvocata, Stella e San Carlo all'Arena. Cfr. GALASSO, cit., p. 94. Bisogna peraltro ricordare che i quartieri periferici (soprattutto quelli corrispondenti ai comuni aggregati) sono ancora ben lontani dalle densità dei quartieri del centro. Contro densità di 500 ed anche di 800 ab./ha dei quartieri centrali, le sezioni eccentriche registrano· densità inferiori a 40 ab./ha. Questo non deve far pensare però che nella periferia della città prevalgano insediamenti di tipo sparso; in realtà, poiché il centro abitato vero e ·proprio rappresenta una frazione minima della superficie della sezione, il grado di affollamento può essere molto maggiore di quanto non risulti ·dal valore medio. Infatti, la densità· p.er.~ VG\110 cU sezioni come Pianura,· Chiaiano, Piscinola, Miano, Secondigliano, .. S.. Pietro, Barra e Ponticelli è. superiore a. due,. e quindi, per quanto inferiore, non è troppo ·1ontana da' qÙella dei~ quàrtien centrali.. . 3 1 Si tratta di un vaiòre I<Jid~ non· del saldo p-a.- immigrati ed emigratr. 73 Bib ioteca Gino Bianco

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