Nord e Sud - anno XII - n. 64 - aprile 1965

NOTE DELLA REDAZIONE 11 "gruppo,, di Bari Si è costituito a Bari un « gruppo dei rneridionalisti di Puglia e Basilicata». All'origine di questa iniziativa, c'è naturalmente quel generoso animatore che è Vittore Fiore; e ad essa hanno aderito altri nostri amici carissimi. Il « gruppo » ha reso pubblico il 9 marzo un suo « documento », che riassume le « osservazioni » dei « meridion,alisti di Puglia e di Basilicata » sul nuovo disegno di legge per la disciplina degli interventi straordinari nel A1ezzogiorno. E bene ha fatto « Mondo economico » a pubblicare questo « documento » nel suo numero del 20 marzo. A noi sembra doveroso un breve commento. Anzitutto per esprimere il nostro consenso con quella parte iniziale del « documento » di Fiore e degli altri amici dove si ribadisce con fermezza che « il Mezzogiorno costituisce l'unica vasta area di sottosviluppo storicamente configuratasi come grave ostacolo alla effettiva unificazione econo1nica del nostro paese »: si tratta, cioè, di « un grande proble1na a sé », da non confondersi con la questione degli « altri » squilibri regionali e delle zone depresse del Centro-Nord. È un tema, questo, sul quale abbiamo insistito molto nei mesi scorsi, quando è sembrato che, da sofisticate elaborazioni statistiche e sociologiche degli esperti « giolittiani », e dalla preparazione di un solo e farraginoso disegno di legge per il Mezzogiorno e per le aree depresse del Centro-Nord da parte degli esperti della Presidenza del Coniitato dei lvlinistri 'per il Mezzogiorno, potesse derivare appunto la confusione fra « questione meridionale » e questione degli « altri » squilibri regionali, onde l'accantonamento di quella priorità meridionalista che deve costituire la linea maestra della politica di piano, secondo l'indicazione a suo tempo fornita dal rapporto Saraceno. È vero che Pieraccini e lo stesso Pastore hanno ora corretto l'impostazione confusa ed equivoca che sembrava stesse per prevalere alcuni n1esi or sono; 1na benissimo hanno fatto gli amici di Bari a riaffermare che lo sviluppo delle zone depresse del Centro-Nord, di « limitata a1npiezza », deve essere perseguito « nell'ambito dei piani regionali»; e che « ogni tentativo di assimilare i caratteri della depressione meridionale a quelli delle aree depresse di altre regioni italiane e di proporre uniformi interventi straordinari, oltre a falsare la realtà storica e a voler curare con i niedesimi rimedi mali diversi, induce ad _una dispersione di mezzi che si risolve in definitiva a danno del Mez- . zogiorno ». Il nostro consenso va anche a quel passo del « documento » barese dove si legge che, « per assicurare al Mezzogiorno il fl,usso di investimenti necessari a creare oltre il 40% di nuovi posti di lavoro nei settori extra-agricoli, secondo il piano quinquennale di sviluppo economico presentato dal Ministro 30 BibliotecaGino Bianco

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