LETTERE AL DIRETTORE L' Università in Calabria Caro Direttore, sono stati necessari tre anni di polemiche per impedire che fosse assegnata alla Calabria una Università mediocre e destinata a sfornare dottori squalificati. « Nord e Sud», attraverso i suoi personali interventi e quelli di Amirante, Galasso, Marini, Marselli, Lanza, ha certaniente dato un apporto determinante alla corretta soluzione recentemente data dal Governo a tale problema, grazie alla presenza, in seno al Consiglio dei Ministri, dell'On.le Giacomo Mancini. Il provvedimento ora inserito nella « programmazione nazionale », che rappresenta la prima grande opera di rottura nel mondo della cultura meridionale, esprime una volontà governativa con una chiarezza che ha pochi precedenti: « nel settore dell'edilizia universitaria - dice infatti tale documento - in base alle previsioni del numero dei nuovi studenti frequentanti e dei criteri di valutazione adottati dalla Commissione di indagine sulla scuola, si prevede la costruzione di nuovi edifici per complessivi metri quadrati 1.350.000, parte dei quali destinati, fatti salvi i generali bisogni del Mezzogiorno, ad un Centro Universitario a carattere residenziale da localizzare in Calabria. Tale centro ospiterà in prevalenza studenti provenienti dalle zone meridionali prive di sedi universitarie e risponderà alle esigenze di promuovere la formazione di personale superiore e dirigente del Mezzogiorno. Esso disporrà di adeguate attrezzature perché vi si possario compiere attività di ricerca scientifica e perché possa comprendere tutte le discipline più direttamente connesse allo sviluppo sociale ed al processo di trasformazione economica del Mezzogiorno». Siamo dunque in presenza di una decisione che, scavalcando i limiti e le necessità della Calabria, diventa un fatto d'interesse non solo del Mezzogiorno, ma anche del restante territorio naziona.Zee del bacino mediterraneo. Cioè un evento nuovo, import.ante e destinato a provocare profonde ripercussioni nella società meridionale. Pertanto i particolari interessi delle città di Cosenza, Catanzaro, Reggio, come quelli dell'intera Calabria, assumono una portata ben limitata di fronte alle dimensioni, .agli indirizzi, all'impostazione ed agli scopi cui la grande opera è destinata. Il Governo, assegnandone la sede in Calabria, ha inteso solo e soltanto applicare un criterio di giustizia distributiva nella ubicazione dei grandi interventi statali nell'area del Mezzogiorno, ma nulla di più. In una situazione del genere un minimo di buon senso dovrebbe suggerire ai qualificati esponenti della Regione calabrese di evitare qualsiasi pole1nica sulla scelta della sede, polemiche dettate quasi sempre da tornaconti personali od elettoralistici. 126 Biblioteca Gino Sia.neo "
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