La « persuasione » a fumetti mente alle corse e si occupa dell'ufficio progettazione, sua moglie Agnese e, naturalmente, Michel. Nella vita privata il campione è un ragazzo allegro e semplice, lontanissimo da ogni sospetto di intellettualità. Il suo carattere è quello dell'ottimista che al mattino fischia un allegro motivetto mentre si rade, scende al pianterreno scivolando sulla ringhiera delle scale, batte continuamente pacche amichevoli sulle spalle dei dipendenti della ditta e, per la strada, aiuta le vecchine a traversare i crocevia affollati (pensare ai manuali di Dale Carnegie, come si vede, è addirittura ovvio). Simile a Josephine Baker, Michel ha due amori: la mamma e le automobili. Quando non è a bordo della sua vettura (o nel piccolo ufficio gremito di coppe, di medaglie e di foto-souvenir), il campione è sempre lì a far le fusa con mammina. Tutto bene, mammà? Come ti senti, mammà? Il babbo ti ha fatto arrabbiare? Non stare in pensiero per me: lo sai che sono bravo, no? Curati, metti il soprabito, non dimenticare la sciarpa, prendi le gocce per il fegato, fatti le punture contro i reumatismi, non esporti alle correnti d'aria, domani alzati tardi e cose del genere ... Il comportamento del nostro eroe non lascerebbe a lungo in dubbio uno psicanalista. Particolare estremamente significativo: nei racconti di Vaillant so,no presenti di continuo, con una frequenza che si potrebbe definire quasi ossessiva, giovinetti dai dodici ai quindici anni. Con essi Miche! si prodiga in carezzine, moine, pizzicotti sotto il ganascino, promesse di accoglierli nella sua « scuderia » di futuri campioni, complimenti, consigli e via di seguito. Queste tenerezze sono, a dire il vero, un po' sospette. Forse questi adolescenti non sono soltanto i partners dell'ambigua vita affettiva del protagonista (che, si ripete, non va mai a donne), ma hanno un'altra funzio,ne. Se si tiene conto dei gruppi di età ai quali appartengono i probabili consumatori della merce, è facile comprendere che la presenza nel racconto dei fanciulli intraprendenti e del campione ormai affermato è uno strumento oltremodo efficace di identificazione e di proiezione, alla base, come riconoscono ormai concordi gli psicologi, del successo del prodotto culturale di massa. Qui forse si può essere anche d'accordo con i critici più severi dell'industria culturale. La malizia dell'autore nel cercare il successo attraverso le vie di comodo dell'inconscio sembra fuori dubbio. Quanti ragazzi, già preda delle mitologie correnti, possono riconoscersi nel comportamento di Ivo! Quanti ancora daranno un'immagine precisa alle loro oscure ansietà \.~avanti ai quadretti del giovanottone muscoloso che guida a duecentotrenta chilometri orari una vettura di grossa cilindrata! 101 Bib·liotecaGino Bianco
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